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l'isolaridotta

(foto di poetella)

 

 

Ma no, mio caro, no.
Non penso che. Oppure sì, forse sì, lasciamelo confessare.

Vedi, che tu sia stato per me spinta, traino alla crescita,

sofferta, faticosa eppure fortemente voluta, determinata aspirazione

allo scendere a picco dentro il mio dentro e metterci luce,

riconoscere, selezionare, scegliere consapevolmente


che tu sia stato specchio che ingrandisce l’immagine fino al più piccolo poro

intriso d’amore per te, tra l’altro, saturo, impreziosito d’amore per te è un fatto.
È indiscusso. È plateale. Di dominio pubblico.
Credo.

Ma io, per te?
Pare che si dovesse essere, noi due, cammino karmico uno per l’altro.
Strada di luce, sentiero nella notte guidato dalle lucciole.
Mano che indica la via. Uno per l’altro.

Era scritto.
Lontano, sì, in alto in alto.

Lontano, inaccessibile dalla coscienza addormentata, ma…

Lontano, dove i miei occhi, i miei poveri occhi miopi non sarebbero riusciti a vedere
E forse neanche i tuoi, i tuoi splendidi occhi, larghi, luminosi occhi freschi di frescura d’acqua pulita, occhi di golfo riparato ai venti, a volte. E a volte no.

Occhi di musica, di canto. Occhi di danza. Occhi da guardarci dentro tutte le sorprese, gli incanti.

Tutti i desideri di tutte le vite. Sette, otto. mille
i tuoi occhi che vedono e vedono benissimo da lontano


(ok, da vicino cominciano ad avere qualche problema, ma solo da un po’)

Era scritto oltre le nubi, oltre l’atmosfera che respiriamo a fatica,
oltre l’accecante luce del sole e lo sconfinato buio dello sconfinato universo.
Oltre tutto quello che si muove o che sta fermo nel nulla , se un nulla c’è mai.

Lo so che era scritto. Qualche briciola è arrivata fino a me. Spruzzi di luce.
Ho percepito chiaramente l’essenza, il sapore del messaggio.
Io e te c’eravamo utili.
Ci dovevamo essere utili. Ci saremmo stati utili.
Per crescere.
Ed io sono cresciuta, infatti.


Ma tu? Tu? Dimmi che anche tu, dai.




(by poetella)

 

ChetBaker-Over The Rainbow

 

 

 

 

 

 

 

 

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