Sto procedendo nella lettura di Carne, di Ruth L. Ozeki.
Un bel leggere.
Forse perché ho ritrovato qui, e ne sentivo terribilmente il bisogno, tanto che l’avevo detto, giorni fa, devo rileggere Le note del guanciale, l’avevo detto, ed ho ritrovato qui, senza fatica, come per magia, quell’atmosfera delicata, trasognata, analitica e allo stesso tempo sintetica, lieve e cruda, asciutta e smagata di Sei Shōnagon. Gran donna. Abbondantemente citata in Carne.
Ruth cammina parallela. Si lascia incuriosire da quanto legge e lo reinterpreta.
Lo vive o se ne discosta, perplessa.
Come me la sento vicina, con quel suo cercare, dubitare, indagare, contestare, osservare.
Davvero un testo interessante.
Ma forse sono io che ne avevo bisogno.
Ci cerchiamo, nei libri. Parole a uncino.
Strano, emozionante come i libri, da noi tanto amati, a volte ci vengano incontro a sorpresa.
Ok. continuo a leggere.
Poi, dirò altro.
Forse.
…
…
…
(by poetella)
Da Note del guanciale di Sei Shōnagon
[…]
Cose appartenenti al passato che ci ispirano nostalgia
Ornamenti di altee appassite. Gli oggetti del gioco delle bambole. Trovare in un libro, schiacciati tra le pagine, lembi di vesti di un tempo. Cercare una lettera che ci aveva profondamente commosse, mentre cade la pioggia e ci sentiamo stranamente tristi e annoiate. Il ventaglio estivo usato l’anno prima.
[…]
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