(foto di poetella)
Stammi a sentire, tu.
Tu, da laggiù, laggiù dove muovi l’aria nel tuo fare e fare.
Da laggiù da dove m’arriva qualcosa nel cielo,
nel cielo che si muove lento come un bambino addormentato. Si gira piano e respira.
Senti il respiro del cielo?
Senti il mio, confuso al suo?
Siamo sotto lo stesso cielo, sai?
Lui ci vede.
Vede i nostri movimenti di pesci nel mare di faccende umide di fatica, fredde di doveri.
Vede le labbra che si muovono silenziose. Si legge sulle mie il tuo nome?
Sulle tue il mio?
S’intrecciano nell’aria i nostri nomi, collegati dal destino.
E sapessi, sapessi mio caro, quanto la dolcezza del tuo nome sollevi per un po’ quel grande peso, quella scimmia seduta sulla testa del mondo.
Sapessi come sia ristoro, come riscriva coraggio, speranza. Inimmaginabile forza.
Come ridisegni il sorriso, anche se la pioggia vorrebbe, potrebbe portarselo via, cancellarlo.
Forse per sempre.
Non ci riuscirà.
Il tuo nome è scritto sul fondo del mare.
Non teme pioggia. Né siccità. Né tempeste di superficie.
Il tuo nome riposa nel fondo del mio cuore e da lì produce eterno movimento dell’essere, onde di gioia.
E straordinaria, sfolgorante, inesauribile energia vitale.
Quella che tu leggi e canti in me.
…
…
…
(by poetella)
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