Aver camminato davvero tanto
vento non vento freddo sudore
davvero tanto
strade di dubbio e certezza in vortici
mulinelli
aver accumulato e disperso
accumulato e disperso a manciate
come foglie in autunno chicchi di grano
polvere di sogni sgretolati e riplasmati
passo dopo passo. Ancora.
A volte non sapere nemmeno
se si sia trattato di moto rettilineo uniforme
verso l’orizzonte o un andare
in circolo, alla cieca. Labirintico.
Ché, dico, mi sono spostata o sono
ancora al punto di partenza
valigia in mano?
Venissi tu a portarmi ancora in volo
sulla tua schiena alata.
Ma non verrai. Dovrò cavarmela da me. Al solito.
…
…
…
(by poetella)
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