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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

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Archivi della categoria: camminare guardando

ma la speranza…sempre resta…(vecchie mie…)

03 lunedì Mar 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza, Bellezza che salva, camminare guardando, consapevolezza, cose consolanti, emozione, foto di poetella, il cielo, primavera, vecchie mie...

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Tag

amore, attesa, bellezza, fotografia, il cielo, poesia

cielo-a-pecorelle

(foto di poetella)

Qui la voce di poetella

Intanto posso confessarmi
che questo sole
questa luce a cornice
di tutti i pensamenti già mi basta
a raccogliere il grano

del mio tempo.

C´e stata grande festa di mietitura
sul campo.
Considerevole il raccolto
a guardarlo con questo immenso
negli occhi.

Credo basterà a lungo
a provvista
il chiaro diffuso d´alba
il nitore l´acuto di vista l´allerta
scoccata
al gesto largo, solenne
di Venere Verticordia


colei che apre i cuori

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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La verità è che, non so se …

23 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in adoro la pioggia, allegria!, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, cose consolanti, cose piacevoli, diario, emozione, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, messaggi, morire d'amore, passione, poesia

≈ 31 commenti

Tag

amore, attesa, bella da morire, bellezza, Chopin, fotografia, gioia, messaggini al cellulare, passione, ti amo

IMG_3947ridotta

(foto di poetella)

 qui la voce di poetella

 

La verità è che, non so se sia il caso di dirlo

la verità, comunque è che davvero non saprei cosa inventarmi

per essere felice, per camminare quasi volando su queste

grigie strade di periferia se

non avessi queste tue parole che mi raggiungono

improvvise come una pioggia d’agosto

e m’inzuppano da testa a piedi e meno male che ho scarponcini

belli comodi e antiacqua

e meno male che ho un ombrello di saggezza

tenuto chiuso in borsetta

piccolo piccolo, ma basterà per non montarmi la testa

ché chi non lo farebbe

a leggere dei messaggi così chiari, che

meno male che c’è un po’ di riverbero del sole

sul display del cellulare

che se no mi lascerei abbagliare, mi sentirei arrossire

sarebbe sciocco vedermi arrossire così,

così, camminando, alla mia età

passando come un’ombra davanti alla macelleria

al negozio di calzature, col telefono in mano

lo  sguardo imbambolato

davanti al piccolo  bar sempre pieno

di giocatori di gratta e vinci che non vincono mai

 

e io, io sì. Ho vinto la storia più bella del mondo.

 

E ne scrivo e ne scriverò. Contaci. Ammalata di te.

…

…

…

(by poetella)

Chopin opera22 – Andante spianato

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Oggi voglio parlarti della luce, amore mio…

03 martedì Dic 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, ci vedoooooooooooooooooooooo!, emozione, empatia, foto di poetella, innamorata pazza, nostalgia, passione, poesia

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SAM_1181(foto di poetella)

qui la voce di poetella

Oggi voglio parlarti della luce, amore mio

Voglio passartela negli occhi come un suono

come un vento che porta foglie colorate.

E accadimenti da lontano.

 

Voglio parlarti dei trasalimenti  che spalancano le porte dei colori

e li mettono tutti in fila in ordine

come scolaretti

 

Oggi

oggi voglio parlarti di questo cielo di gioia

deliziosamente ha deciso di mostrarsi

scampato forse per sempre il pericolo dei grigi

sfarfalleggia come una veste da ballo

con piume di struzzo girate due volte

con veli e  mossette. Sorridendo.

 

Cercami, allora, vieni.

Ci deve pur essere una radura dove danzare insieme

assolata d’aria fresca e profumo.

E non metterò occhiali da sole.

Anche questo  va detto.  Abbagliami di te.

…

…

…

(by poetella)

 

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la Bellezza…

24 giovedì Ott 2013

Posted by poetella in amore?, autunno, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, cose consolanti, cose piacevoli, foto di poetella

≈ 10 commenti

Tag

il mio canto libero, lucio battisti

1378382_10201687409459285_1085502452_n(foto di poetella)

 

lucio battisti – il mio canto libero

 

 

 

 

.

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Il giorno ricominciava a srotolare le sue faccende…

11 venerdì Ott 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, camminare guardando, cose consolanti, cose piacevoli, emozione, felicità, foto di poetella

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matassa di nubi(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Il giorno ricominciava a srotolare le sue faccende.

I lampioni di via Casale di S, Basilio s’erano spenti

tutti insieme. Visto? ero riuscita a cogliere quell’attimo.

Che è sempre una cosa che mi fa sussultare.

Luce, poi, pluf! Tutti spenti. Ubbidienti. Silenziosi. Morti.

E cominciava il mattino.

 

Sicuro che da qualche parte qualcuno dormisse ancora.

Altri no. Chi s’affrettava, chi tergiversava.

chi chiacchierava da solo, chi quasi da solo.

Chi no.

Un’enorme matassa di gente come quell’enorme matassa

di nubi su in alto

e sotto ai miei piedi,  sicuro, mentre sbirciavo la strada

giusto per non cadere

di lassù.

 

E li vedevo, nel bar, immersi nella luce sguaiata dei faretti

sovrabbondanti

chi un cornetto, chi una tazzina fumante, chi niente

tutti col naso in su, come passasse la cometa di Halley

gli occhi fissi allo schermo, tra bottiglie e polvere e ragnatele

 

chi masticando a bocca aperta sonno e notiziari

chi bevendo. Chi niente.

Le facce tutte uguali.

Muti. Immobili. Ognuno in una bolla

con lo schermo dentro. Un quadro di Bosch.

 

E me ne scivolavo oltre, su via Morrovalle

lasciandomi tutto dietro meno il cielo. La sua morbidezza

verso la mia giornata di lavoro

e intanto succhiandomi ancora le tue parole

di poco prima

 

Sciogliendomele lentamente in bocca

Assaporandole

 

Frizzantine. Piccantine. E dolci

 

Cioccolato al liquore e peperoncino.

…

…

…

(by poetella)

.

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Tuttavia (Intesomale mi perdoni l’incipit) a volte …

04 mercoledì Set 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, comunicazione di servizio, consapevolezza, diario, fine di un amore, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, vecchiaia

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Tag

arietta, deserto, diano, liszt la campanella

il cipresso(foto di poetella)

 

 

 

Tuttavia (Intesomale mi perdoni l’incipit)  a volte mi si scopre il nervo.

 

Sì, sì, certo, indubbia l’immersione nel benessere a camminare, mattina presto, una specie d’appena accennato sorriso e quel verde cupo dei cipressi, a gruppetti, al parcheggio della metro.

Indubbio che l’arietta che stacca i capelli dal collo, quella tensione tonica al torace e, dietro, alle reni, la gonna che si tende ad ogni passo, e il passo svelto e fiero, marziale?diano una teoria di percezioni incoraggianti. Parecchio.

 

Fino a quando non si scopre il nervo.

E come si fa? Come si fa a stare tranquilli?

Dice, rendi marginali tutte le storie. Centrati.

Dice, niente è più importante di te stessa.

 

Balle.

Una me stessa bella e fiera (per quanto, poi?) che se ne va in giro per un mondo deserto.

O invisibile.

O indifferente agli occhi. E alla testa. E al cuore.

‘Cazzo me ne faccio?

 

Sono una bugiarda.

Sono una bugiarda, ecco.

Prima con me stessa. Poi col resto.

Quando dico che ho paura, no.

Solo quando dico che va bene così. Il distacco. Il bastarsi. La marginalità, la fungibilità d’ogni situazione. Tutto secondario. Tutto sostituibile.

 

Stronzate.

 

Quando non farò più l’amore con te, sai che ti dico?

 

Io m’ammazzo. Ecco.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Liszt – La Campanella

 

 

 

 

 

 

 

.

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Stamattina, al solito, Buongiorno, gatto! E lui, niente…

03 martedì Set 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, camminare guardando, consapevolezza, cose consolanti, diario, foto di poetella, gelosia, la forza dell'amore, quasi racconti

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cauto, micio, monteverdi, ombra, orfeo

20130726_090820(foto di poetella)

 

 

Stamattina, al solito, Buongiorno, gatto! E lui, niente.

Era presto. Prestissimo. Bello andare in giro così presto! Un’arietta fresca, frizzante. E un cielo! Dio, che cielo!

E lui, accoccolato molle nel vascone dove hanno tagliato la yucca. All’ombra. Occhi semichiusi.

M’ha appena guardata. Forse con un occhio solo. E niente. Neanche un Miao…

 

Allora s’avvicina quell’altro, il grigietto. Faccetta carina. Compatto. Deve essere parecchio giovane. Pare non avesse più paura. Cauto, comunque, s’avvicina. Una zampina dopo l’altra. Lento.

 

Io, Bello micio! Vieni qui…buongiorno micietto bello. Vieni, dai. Ferma ferma per non farlo fuggire. È nuovo del condominio. Ancora un po’ guardingo.

 

Lui con la zampetta sinistra sollevata, immobile. Occhietti nei miei occhi. Fissi.

Bello, proprio bel musetto.

 

Ed ecco che, guarda un po’, potenza della gelosia! Sua maestà il micio nero salta giù dalla  sua postazione, elegante, elastico, sinuoso e viene a strusciarsi sensualissimo contro le mie gambe. Nude.

Senza calze, ché ancora è caldo.

Senza pantaloni, ché non li porto mai. O quasi.

Bene. E’ scattata l’operazione gatto.

 

E dunque…meditate, gente. Meditate!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Monteverdi – Toccata Orfeo

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Ma io non lo so da dove mi viene…

02 lunedì Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, camminare guardando, consapevolezza, diario, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, poesia, saggezza

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Tag

astri, caccia al tesoro, cieca, J.S.Bach

1233426_10201335568463480_841705913_n(foto di poetella)

 

 

Ma io non lo so da dove mi viene

quest’irrequietezza. Questo continuo rimescolio. Questo chiedere e chiedermi. E rispondermi e poi chiedere ancora. Da dove viene questa voglia di moto, questo formicolio per le gambe. Questo respiro sconclusionato.

Bello guardare un lago calmo, un mare fermo. Un cielo. Invidiando. Comunque. Sempre.

Dicono che l’invidia sia sentimento principalmente femminile.

Non so.

 

È che a volte vorrei un po’ di riposo e quelli che ci riescono, beh, fortunati. Ché io no.

Pare. Sembra. Quasi ci giurerei.

Poi, invece, eccola che salta di nuovo su. Screanzata irrequietezza.

 

E  io non lo so da dove mi viene

questa benedetta irrequietezza. Questa sensazione di incompletezza. Questi dubbi senza risposte.

Che risposte vorrei mai? Che risposte possiamo mai cercare in questi fumi densi, in questa tremolante, cieca terra di caccia al tesoro?

E sì che saprei, in fondo, dove cercare. Ma s’oscura la mappa, a volte. E dai a snebbiare, a dire buona! Va bene così. Quello che c’è, c’è e quello che non c’è, magari, anche se ci fosse, no?

 

Ma sarà poi vero?

Sarà vero che si potrebbe definitivamente riuscire a farci bastare quel tesoretto accumulato nei giorni e dissipato nelle notti. Insonni? No, via, non sempre. Un po’ si dorme, in fondo. È che di notte, lo diceva pure Hemingway , no? di notte tutto si complica. I pensieri si fanno più ruvidi, più difficili da dipanare. Rasposi. Sonniferi? no, non se ne parla, grazie. E allora?

S’aspetta il giorno per vaporare un po’  i dilemmi, per farsi prendere dal vortice del fare. Del dire. Del dare.

In fondo, l’unica salvezza è nel fare. Oggi sono in vena di citazioni.

 

E poi, tanto, il  rimuginio a che vale?

Al lavoro!

 Gli astri transitano. È loro facoltà. E tutto scorre, dice.  No?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

J S Bach – Partita No.2 in c minor-Sarabande

 

 

 

 

.

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Era una mattina qualunque…(anche se era Novembre. Ma va bene lo stesso)

02 lunedì Set 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, Bellezza che salva, camminare guardando, diario, emozione, felicità, foto di poetella, poesia, ricordi

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nubi(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

 

Era una mattina qualunque, forse.

Ci si alza, si raccolgono i sogni in un fazzoletto, si chiude a fagottino e si mette via. Si esce.

Magari, in giornata, poi.

O magari no.

 

Ho sognato statuette di Nymphenburg, stanotte. Cinesini. Damine. Puttarelli.

Si  sognano immagini della giornata, diceva Freud, ridisposte in ordine sparso.

Nuovi accostamenti, nuovi messaggi. Soluzioni.

Inutile comunque scervellarsi sulla lettura. Non siamo mica tecnici.

Che poi, sarà vero che basta conoscere i mostri che ci abitano  fargli Buh! e farli scappare?

Meglio camminarci per mano, con un lieve sorriso disegnato in faccia.

Noncuranti.

 

Con una mattina così, poi, di cielo largo e azzurro. Solo un gruppetto di nubi a fiocco.

Un ventaglietto d’ovatta. Che ti stai a scervellare a fare.

 

Inoltre, indubbio comunque che camminando da soli a lungo, s’aggruppino frotte di pensieri.

S’affastellino  a strati.

Uno sull’altro. Uno dietro l’altro. Uno avanti all’altro.

 

Dai! quella parete di fiori rosa del vivaio, a Novembre, comunque, bella presa di buon umore.

Bella fiutata.

Come quel pensiero che tornava a flussi regolari. Una frase.

Una frase che s’andava a disegnare in cielo.

Giocava tra le nubi. Erano davvero così lontane le nubi?

 

Una frase che conservava il profumo, anche  col vivaio che ormai non si vedeva più.

Anche adesso, a casa, dopo il caffè.

 

Davvero ci sono frasi che ci ripetiamo come una ninna nanna, frasi che ci salvano.

 

Dimmelo ancora,

quando sarà evaporato il ricordo.

Dimmelo ancora. È così bello.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

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Camminare, al mattino…

12 mercoledì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, Bellezza che salva, biografia..., camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, emozione, foto di poetella, pensieri sparsi

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e l amore, il cielo

stamattina(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

 

Camminare, al mattino, per masticare, digerire, assimilare

se stessa. Come quando, da bimba, leggeva Andersen e capiva la fatica, la conquista, l’onore.

 

(cosa stava pensando del cielo? Vedremo dopo, dai)

 

Come quando, da ragazzina leggeva Hemingway, e scopriva la gloria, la lotta e l’amore. L’amore!

Come poi, crescendo aveva cercato l’eleganza in Proust, e la bellezza in Mann, la sensualità in Gide. Il rigore. Il rigore in Pavese e la sua musica triste.

 

E se stessa in tutti. In tutti gli altri. Masticati, digeriti, assimilati.

 

(ma cosa stava pensando del cielo? Vedremo dopo, dai. Dopo)

 

Camminare, al mattino, per masticare, digerire, assimilare

se stessa. Ignorando rumori e presenze. Passo veloce e naso all’aria. Occhi alla strada, e a quei piccoli ciuffi di papaveri. Ai fiori di malva. Alle margherite. Occhi dentro di sé per conoscersi. Meglio. Sempre meglio. Occhi al cielo. Ecco. Il cielo!

 

(prima o poi inciamperà in qualcosa con questo guardare il cielo)

 

Il cielo! Quel cielo che davvero sembrava uno di quelli di quando era piccola, con quell’arietta tiepida di giugno. Quei giugno che non si soffocava, come questo, che non si soffoca, è dolce, un bel giugno, e si poteva giocare, allora, e ora? e lei giocava nel cortile della casa, coi bambini e le bambine. Senza conoscere caldo e noia.

Giocava ed era un volta corsaro, una volta fatina. Ma quello che le piaceva di più era essere Boka, il Capo! E condurre i giochi. E le battaglie.

Quante altre battaglie, poi. Non  sempre da Boka.

Ma sempre impavida, lei.

(ma non era questo che stava pensando del cielo)

 

Pensava, come sempre, guardando il cielo, Guarda!

Guarda i tuoi occhi come sono larghi e come mi osservano 

 

dolci e lieti, anche se non ci sei!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

.

 

 

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A ripensarci, l’improvvisa pioggia di …

11 sabato Mag 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, Bellezza che salva, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, le cose importanti

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goccia, modus vivendi

Copia di IMG_2234(foto di poetella)

 

 

 

A ripensarci, l’improvvisa pioggia di ieri mattina ha spezzato la mia camminata.

 

Che poi per un po’  l’ho ignorata. Proseguivo.

Goccia sul naso. Una, grossa, sul bavero della giacca  di lino verde. Si vedeva benissimo.  Due sulla mano destra, vicine. Proseguivo.

Niente ombrello. E dire che sono sempre così previdente.

Il cielo, un gran parapiglia veloce. Grigio, grigio scuro, bianco. Niente azzurro.

No, un buco di azzurro a est. Piccolo. Altra goccia. A sfidarmi.

Poi la tettoia della fermata dell’autobus. Ho ceduto.

 

Sto decisamente imparando a cedere. È una grossa conquista.

Quel tenere duro a pugni stretti. No. Non va.

Bisogna saper rilasciare, quando si presenti il caso.

 

Salita sull’auto, comunque, ho trovato il buono, sono riuscita a trovare un gran buono nella scia  morbida di Opium della signora bionda seduta avanti a me. e nel libro che ho tirato fuori dalla borsa. Ce n’è sempre uno.

Vedi?

 

Inevitabile riconoscere l’innegabile influsso della tua radicata filosofia, del tuo modus vivendi, mio adorato.

Inevitabile compiacersi dell’uncino che ha tirato fuori il mio, come polpa dalle chele di un granchio.

T’ho lasciato fare. La Bellezza è ovunque. Frase tua. Non ostiniamoci.

 

No. Non mi ostino. Non più.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Rachmaninoff -Cello Sonatas – 06 — Sonata for C

 

 

 

 

 

 

 

 

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un video di poetella…

04 giovedì Apr 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, emozione, foto di poetella, poesia, video di poetella

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Tag

amore, musica, poesia, ti amo, video di poetella

 

 

 

 

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quando poetella era triste…

28 giovedì Feb 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, desideri..., paura di non amore, poesia, video di poetella

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Tag

amore, anni fa, http www youtube, poesia, video di poetella

un video di due anni fa…o poco più…

e adesso invece… è felice!

buona visione.

.

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Se almeno ce ne fosse una …

19 martedì Feb 2013

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, biografia..., Borodin, camminare guardando, consapevolezza, fine di un amore, foto di poetella, inverno, le cose importanti, musica, paura di non amore, poesia, vecchiaia

≈ 28 commenti

Tag

amore, borodin, fine di un amore, musica, poesia, vecchiaia

IMG_4959

(foto di poetella)

 

 

Se almeno ce ne fosse una con una voce più chiara.

Una che prendesse il sopravvento.

Decisamente. Senza ombra di dubbio.

Con quel cipiglio da infallibile che certe volte i sapientoni si mettono su.

Chiara, netta. Inequivocabile.

 

Invece no.

È un parlottio continuo. Cammino e sento.

Passi svelti, come cammino spavalda certe mattine! passi decisi, misurati, regolari, neanche un po’ di fiatone per quasi quattro chilometri, cammino e ascolto.

È un cicaleccio. Che davvero certe volte è quasi un battibecco.

 

Ma no, tanto che ti vuoi aspettare. Che ci pensi a fare al futuro? Quello è segnato. Ci sono tutti i presupposti.

Niente di buono. Solo un triste calando.

Sempre più rughe sul viso e sui giorni. Altro che creme! Sempre più segni, sempre meno tonicità, ovunque. Una rilassatezza di pensieri. Una rassegnazione. Copertine sulle gambe.

Sempre di più, fino alla fine, dice una.

 

E s’infila l’altra, ma va! Dice. Ma chi l’ha detto.

Invece non è vero, potrebbe andare diversamente.

Diversamente, risponde la prima. Diversamente come? Magari ti sogni che invece di…ma sei matta? Dice sempre la prima, e la seconda, ma no! Dice. Mica dico che…no! Figurati.

Non sono mica una ragazzina con la testa fasciata di fotoromanzetti rosa. Io.

Ma magari ci sarà qualcos’altro per entusiasmarmi. Lo trovo sempre, io, qualcos’altro.

 

Sì, beata te! Ridice la prima. E che sarebbe ‘sta cosa per entusiasmarti? Una bella mostra? Un nuovo autore da scoprire, da leggere? Musica? Foto? Una seconda laurea? O scrivere, scrivere, scrivere. E di che? E su chi? E per chi?

Beh? Dice la seconda, perché, non sarebbe possibile? mica uno è felice e salta come un grillo solo se è innamorato, no? Solo se qualcuno dice Che bella che sei! Solo se qualcuno manda un messaggio con solo scritto Domani? Solita ora?

Mica uno è felice solo se le comincia a battere il cuore a vedere un nome sul display del cellulare, ancora prima di leggere il messaggio, no? dice sempre la seconda.

 

E quell’altra, la prima, ma fammi il piacere, va! Tutte balle. Sarà un pianto, una lagna, esci, fai la spesa, tieni in ordine casa. Comprati qualche cosetta, ogni tanto, tira su le serrande, tira giù le serrande che ormai è notte. E basta, dice sempre la prima. Basta.

 

E io, senti quella, senti quell’altra,’ste voci che ho in testa,  non so mai chi c’ha ragione.

 

Meglio camminare e cantare, va. Meglio. Distrarsi, via.

…

…

…

(by poetella)

 

Borodin- In the Steppes of Central Asia

 

 

 

.

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un video di poetella….

07 giovedì Feb 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, Debussy, empatia, felicità, musica, poesia, video di poetella

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Tag

amore, musica, poesia, tempo fa, ti amo, video

 

di un po’ di tempo fa…ma va bene lo stesso. no?

 

 

buona visione

…

…

…

(by poetella)

.

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Un’imprevedibile calma…

31 giovedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, poesia

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Tag

amore, bellezza, il cielo, imparato, musica, poesia, scrittura, serenità, tempo

LE NEBBIE(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Un’imprevedibile calma, conoscendomi

conseguenza, forse, chi può dire? di quel cielo

 

quella gran pagina pronta alla scrittura dei voli

dal basso verso l’alto, come in Oriente

Conseguenza forse di quello strano tepore

e sì che siamo a febbraio!

Sebbene ci sarebbe forse di che preoccuparsene

un tepore così, a febbraio, no?

 

Ma adesso non abbiamo tempo né voglia di preoccupazione

Niente più crocette sul calendario, adesso

Niente cerchiolini

Niente più conte da che o da chi.

 

Abbiamo imparato, foss’anche solo per oggi, lo sguardo avanti.

Dai e dai…

 

Quasi non ci fa più paura la macchia nera

 

(sono qui…hai scritto. Qui dove?)

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

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La pioggia spazzava via …

17 giovedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, dolore che guarisce, felicità, foto di poetella, J.S:Bach, pioggia, poesia

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Tag

amore, cuore azzurro, gioia, poesia, ti amo

acqua dal vetro ridotta

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

La pioggia spazzava via ogni granello di passato

Forse anche di futuro

 

Lavava lucidava ravvivava.

La pioggia mi piace perché non da retta a nessuno.

Va dove vuole. Fa quel che vuole.

Cambia il mondo che lui voglia o no.

Poi se ne va.

 

E non riuscivo a non cantare sotto quell’acqua

Era come un invito alla gioia

O forse ero io che

 

Non riuscivo a camminare buona e diligente.

Quasi danzavo, cantando.  Cantando forte.

 

Tanto chi ti sente, nella pioggia?

col rumore delle macchine e del vento

E poi  chi mi sente mi sente pensavo.

 

Pensavo e cantavo. Camminavo

l’ombrello ben saldo nel vento

senza paura. Senza più paura in quella città tutta in grigio

col cuore azzurro. Sì, azzurro.

 

Ancora l’azzurro. Fino a che notte non ci separi.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

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[…] …mi ripeto un’altra volta ancora …

14 lunedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, Chopin, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, felicità, foto di poetella, le cose importanti, musica, pioggia, poesia

≈ 16 commenti

Tag

amore, gioia, il cielo, musica, piccole parole, poesia, raindrop prelude, ti amo

IMG_3947ridotta

(foto di poetella)

 ascolta poetella

[…]

…mi ripeto un’altra volta ancora che non bisogna tormentarsi prima del tempo, né lasciarsi assillare da ciò che non è, per quanto minaccioso, per quanto imminente possa essere.”

[…]

 

Da E, tuttavia

Di Philippe Jaccottet

 

 

Giusto. Non me lo ripeto sempre anche io?

Ci perdo parecchio tempo a ripetermelo. Perdo?

poi, in genere, ma non sempre, no, direi di no, comunque in genere

non mi do retta.

Ma come si fa? Vedi quello slargo di nubi

nere nere, veloci

tutto quel corrusco, in cielo,

quell’intorpidimento di colori

metallo e sabbia e cenere

come si fa a non pensare al peggio?

 

Che poi oggi,

poco dopo le dieci del mattino

(com’è largo quel cielo sui miei passi

quanto spazio c’è per ogni tipo di pensiero

a starlo a guardare

come c’infilo facile il sì e il no e il forse…)

oggi, anche se addirittura si sentiva lontano il rombo del tuono

scuoteva l’aria per chilometri, credo

anche se a un certo punto uno, due, tre

mille goccioloni m’hanno costretto a capitolare

ad aprire l’ombrello

anche se veniva giù come un fiume a rovescio da monti invisibili

e in un attimo la strada è diventata d’argento

e i rami secchi d’argento come vestiti a festa inghirlandati

infiocchettati di goccioloni sonori

e tutto frusciava e scrocchiava carta di caramelle

chicchi di riso sugli sposi

 

oggi quel temporale, che poi me lo sono preso tutto!

chi l’ha sentito?

Ché in petto, come in un nido, come in una culla

piena di pizzi se ne stavano quelle tue frasi

piccole piccole come quei baci che mi soffi sulle tempie, dopo

che mi spolveri sui capelli, dopo

Piccole piccole parole d’infinita tenerezza

Meglio, molto meglio del più grande degli ombrelli da pastore, tu

 

guidi i miei passi. Guidi i miei sorrisi. E mostri la via

…

…

…

(by poetella)

 

 

Raindrop  Prelude by Chopin

–

 

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La facciata laterale a cortina…

11 martedì Dic 2012

Posted by poetella in alchimia, atmosfere magice, autunno, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, diario, foto di poetella, J.S:Bach, le cose importanti, musica, poesia, voli d'uccelli

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Tag

bellezza, camminare guardando, J.S.Bach, luce, macchina fotografica, ombre cinesi

cobalto

(foto di poetella)

La facciata laterale a cortina. Alta alta. In ombra. Nessun segno a marcare presenze.
Nessuna scrittura. Nessuna pagina da girare, mentre cammino. E guardo. Sempre.

Sorrisi o pianti, la dietro? Liscio liscio. Una muraglia forse rosa, dentro l’ombra. Forse viva. 

Con minuscole storie, magari, tra le fessure dei mattoni e dei giorni

che non sai neanche quanto. Quante. Chi.
Sconosciuti che si svegliano o ancora dormono.
O chissà che.
Un respiro lieve per tutto il palazzo. Pare di sentirlo, avvicinandomi. Condensa, fiati di bambini, all’interno. Gatti, forse, divinità della casa che dorme. E fuori, niente. Mattoni indifferenti. Opachi.

Poi, proprio su, in cima, in punta allo sguardo, un riquadro di sole e lì
l’ombra perfetta della chioma del pino
nero verde cupo contro il rosa. Un Carrà.

Il mio Carrà. Una personale d’autunno in omaggio. Gratuita..
Oppure ombre cinesi. Per quei piccoli movimenti meccanici.

Ecco. Sì, ombre cinesi.

Simultaneamente, inoltre, in cielo
[che cielo, com’è amabile. Come si potrebbe mai smettere d’amarlo?Che lastra di cobalto!]

simultaneamente, gli uccelli. A migliaia. Flusso di coscienza. Andirivieni di memorie.

 

Quasi un dolore lasciare la scena. L’insediarsi della nostalgia, seduta in petto.

Ed comunque, sazia, a conservare il fotogramma.

Mettere via per quando sarà notte

…

…

…

(by poetella)

(peccato non avere la macchina fotografica, stamattina…)

J S Bach – Partita No.2 in c minor- Sarabande.

 

 

 

 

 

 

 

.

.

 

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M’è tornato in mente…

05 mercoledì Dic 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, autunno, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, emozione, foto di poetella, inverno, le cose importanti, pensieri sparsi, poesia

≈ 9 commenti

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amore, luce

riverbero

(foto di poetella)

 

ascolta poetella

 

 

M’è tornato in mente, al chiuso artificiale, uniformemente opaco

il sole di dicembre, mattina,

basso negli occhi. E non vedi più niente.

Solo un riverbero slargato, una vibrazione di contrasti

un passare d’ombre, accanto. Potrebbero essere mostri

dinosauri, discontinuità, disarmonie, cattivi pensieri, camion con rimorchio

Potrebbero essere asini in bicicletta, magari anche a piedi

streghe invidiose pronte a farci un dispetto

o  tutte le colpe o i rimorsi o i rimpianti.

 

Niente. Non vedi niente

se non quella vampa (m’è tornato in mente

in queste luci scialbe di lampadine a basso consumo)

non vedi che cose orlate di luce e dentro

niente.

 

E non è forse così, in fondo, sì, in fondo mi pare sia così anche per un amore, no?

Che tutto il resto s’oscura, si svuota

.

E ce ne stiamo così, abbacinati

senza guardare, senza più vedere, senza cercare

 

e intanto sentiamo che tutt’attorno il mondo si scalda e brilla

…

…

…

(by poetella)

.

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Era una mattina qualunque…

21 mercoledì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, biografia..., camminare guardando, crescere con l'amore, diario, emozione, felicità, foto di poetella, le cose importanti, poesia

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Tag

amore, fiori rosa, gioia, il cielo, luce, ninna nanna, poesia, serenità

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

 

Era una mattina qualunque, forse.

Ci si alza, si raccolgono i sogni in un fazzoletto, si chiude a fagottino e si mette via. Si esce.

Magari, in giornata, poi.

O magari no.

 

Ho sognato statuette di Nymphenburg, stanotte. Cinesini. Damine. Puttarelli.

Si  sognano immagini della giornata, diceva Freud, ridisposte in ordine sparso.

Nuovi accostamenti, nuovi messaggi. Soluzioni.

Inutile comunque scervellarsi sulla lettura. Non siamo mica tecnici.

Che poi, sarà vero che basta conoscere i mostri che ci abitano  fargli Buh! e farli scappare?

Meglio camminarci per mano, con un lieve sorriso disegnato in faccia.

Noncuranti.

 

Con una mattina così, poi, di cielo largo e azzurro. Solo un gruppetto di nubi a fiocco.

Un ventaglietto d’ovatta. Che ti stai a scervellare a fare.

 

Inoltre, indubbio comunque che camminando da soli a lungo, s’aggruppino frotte di pensieri.

S’affastellino  a strati.

Uno sull’altro. Uno dietro l’altro. Uno avanti all’altro.

 

Dai! quella parete di fiori rosa del vivaio, a Novembre, comunque, bella presa di buon umore.

Bella fiutata.

Come quel pensiero che tornava a flussi regolari. Una frase.

Una frase che s’andava a disegnare in cielo.

Giocava tra le nubi. Erano davvero così lontane le nubi?

 

Una frase che conservava il profumo, anche  col vivaio che ormai non si vedeva più.

Anche adesso, a casa, dopo il caffè.

 

Davvero ci sono frasi che ci ripetiamo come una ninna nanna, frasi che ci salvano.

 

Dimmelo ancora,

quando sarà evaporato il ricordo.

Dimmelo ancora. È così bello.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

.

 

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Una pioggerellina che …

15 giovedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, autunno, Bellezza che salva, camminare guardando, diario, emozione, foto di poetella, J.S:Bach, malinconia, musica, nostalgia, pioggia, poesia

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Tag

amore, attesa, il cielo, J.S.Bach, luce, poesia, tristezza

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

Una pioggerellina che entrava nelle ossa, fitta fitta

stamattina, minuscola, conficcata tra ricordi e aspettative, piccole lance di luce, spilli,

come pensieri d’appena svegli, col chiaro che ancora si nasconde.

Si sottrae al buio un filo d’attesa

Una pioggerellina  che s’infilava ovunque, inumidiva il passato, il futuro imprevedibile.

Il presente secco.

No, non ti stupire se mi veniva facile paragonarla a. Non ti stupire, sai?

 

Una pioggerellina che entrava nelle ossa, fitta fitta

 

e due ragazzi, poi, che se ne andavano camminando sotto due ombrelli aperti, stesso colore, tenendosi per mano. Tenendosi col sorriso e le promesse false. O vere. Non so.

Ombrelli identici. Nuovi nuovi. Solo uno più grande, uno più piccolo.

Stesso negozio, sicuro, stesso giorno insieme a comprarlo.

Fondersi. Arrivare a non vedere più dove comincia uno e finisce l’altro.

Ah! la giovinezza.

 

E noi? Dove andrà a finire tutto questo? Dove andremo mai?

 

Vedi, sto scrivendo da un po’ questa nostra storia.

Scrivo, cancello. Riscrivo. Leggo e rileggo. Correggo.

 

E dire che il bravo scrittore conosce sempre il gran finale.

Storia e resto. Sviluppi. Accadimenti vari. Epilogo, morale. Note e bibliografia.

Sa tutto dall’inizio, il bravo scrittore.

Non sono brava io, pare.

 

E questo mio quadernino a righe che scolora via, all’infinito, e lento si diluisce l’inchiostro,

questo mio quadernino scritto e riscritto.

Troppi fogli, troppi segni fitti fitti, pieni da cancellature.

Ma ormai, che cancelli a fare?

Come le spiani le righe e i monti.

Come riempi i fossati?

 

Ogni tanto c’è un disegno, sai? ci volo su.

Mi piace guardare i disegni belli. Mi ci metto dentro. Piccola piccola, sorvolo zolle di malinconia.

Sono un po’ stanca di farci il sole che ride, sui miei paesaggetti.

Ed è inutile, davvero inutile piantarci  margherite di plastica.

Mai avuto profumo, quelle.

 

Profumo intenso di rosmarino sulla Tiburtina, stamattina.

Strano. Come non chiedersi da dove venisse?

E per quanto ancora.

 

Bene. Lasciatemi qui, vi prego, un po’ qui, occhi socchiusi ad annusare la meraviglia.

 

Intanto potrei guardare un po’ al passato

contando le perle della mia collana.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

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Scompigliata orchestrazione di foglie in cielo…

12 lunedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, poesia, saggezza

≈ 6 commenti

Tag

amore, autunno, bellezza, calore, crescere, indipendenza, poesia

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

Scompigliata orchestrazione di foglie in cielo

Si cercano nuovi assetti. Anche loro provvisori.

Bastasse un po’ di vento.

Bastasse per ridisegnare le mappe, per imprimere il verso, la rotta.

Siamo tutti ciechi senza bastone. Senza cane.

Quella lucina in fondo, che abbaglio, no?

E questo gorgoglio di fontana, fosse una cascata?

Dev’essere il silenzio del parco, in questa mattina grigia, che l’esalta.

Dev’essere il silenzio del coro.

O il troppo rumore. Magari è la nebbia. Si sa come chi non veda

poi sia in grado di sentire meglio.  Sentire  più.

Scompigliata orchestrazione di foglie in cielo

 

Gli alberi respirano. Inspirano. Sospirano.

Forse rimpiangono un’altra luce, un calore già provato.

Poi perso.

Che ne sanno loro che l’inverno arriva e si tira dietro la primavera

e poi l’estate

e poi l’autunno

E poi ancora l’inverno.

Che ne sanno loro della giostra perenne.

O quasi.

E tu, tu. M’hai fatto crescere a latte e miele

e un bel busto con le stecche di balena.

Visto che schiena dritta, adesso?

Sì che l’hai vista. Dici sempre che è bella

mentre la disegni con la punta delle dita.

 

Beh, sono dritta, salda, rossa e oro, adesso

Come queste foglie belle.

Posso togliere il busto, ormai, no?

 

Posso andare anche sola. Lo sai vero? Lo sai. certo e sorridi.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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E mentre cammini, canta…

09 venerdì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, crescere con l'amore, emozione, foto di poetella, Mahler, musica, poesia

≈ 22 commenti

Tag

amore, cammino e canto, cantare, mahler, poesia

(foto di poetella)

 

E mentre  cammini, canta!

Qualunque, sì, qualunque cosa. Ma canta.

Cinquanta minuti di cammino. Mica puoi stare a pensare.

Mica puoi a che, a come, cosa, ma quando, e se poi? Mica puoi a, comunque… Per quanto.

Certo no, certo sì. Ma allora? E se allora? E se mai allora?

Mica  puoi, ad ogni passo, arrampicarti su pensieri sdruccioli, che va’ a sapere dove ti portano.

Dove ti fanno rotolare. Se ci cadi su, se poi ti rialzi. Se affondi. Se t’immergi in un baratro di terrori, di domande, di supposizioni dannatamente inutili.

Canta,

 mentre  cammini, ecco, canta!

Un passo e fuori l’aria e un altro passo e Mahler, o Borodin, o Piaf, che so? Fai La la la…

Quello che ti pare, ma canta. Te lo dico io. Sono io che te lo dico.

Io che me lo dico, e intanto la la la…

E intanto mh mhhhhhhhh mhhhhhhhhh…a bocca chiusa.

 

Ho un punto, dentro, dove nascono le nuvole.

Guarda come se ne vanno su.

Guarda come è azzurro il cielo! Con qualche sbruffetto bianco.

Piccolo piccolo. Dev’essere uscito da me. Da quel punto, cuore di nuvola.

 

E canto. Mi dico canta! E canto.

E guardo le nuvole.

Come quelle che m’ha fatto vedere l’altro ieri, il computer sulle gambe, sopra al piumino.

E uscivano dal display e ci avvolgevano, ci contenevano, ci proteggevano, ci nascondevano a tutto il dolore del mondo.

Eccole lì quelle sue nuvole.

Mi cantano, mi ballano negli occhi.

Ed io canto, mentre  cammino, ecco, canto.

E lui con me, adesso, anche se lui con lei. Anche se lui con l’altra, con tutto il  mondo, con gli obblighi, coi piaceri, con le consegne e i premi, con  i sì ed i no, che importa?

È  qui, negli occhi, nel cielo, sotto i passi

 

E io canto, cammino e canto. E sono  anch’io, anch’io  nuvola .

…

…

…

(by poetella)

 

Mahler-Adagietto della V sinfonia

 

 

 

.

 

 

 

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Pensavo, momenti di vuoto …

06 martedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, attesa, camminare guardando, crescere con l'amore, emozione, foto di poetella, pensieri sparsi, poesia

≈ 12 commenti

Tag

amore, coniglietto, nuvola, paura

(foro di poetella)

Ascolta poetella

 

Pensavo,  momenti di vuoto fanno sempre paura.

Te l’avevo mai detto?

 

Nonna aveva un puntaspilli

un coniglietto rosso (ce l’ho io adesso)

Che pena mi faceva.

L’avrei sfilati uno a uno

quei brutti pensieri.

 

Cosa ti vuoi aspettare mai, ormai?

Mica possibile riempire ogni momento vuoto

per paura di…

e sfilare via i…

Ma non sarebbe meglio andare

vagare scivolare tra le cose  e guardare

Guarda! Ce n’è da guardare.

 

Visto quella nuvola? Una mano aperta

ad afferrare il cielo. Fatti prendere, dice.

La lucertolina scappa via intanto

a destra dei miei passi. Paura.

E non t’avrei fatto niente, sai?

 

Non t’avrei mai catturata

 

mai imprigionato, amore mio!

Mai t’imprigionerò.

 

Di cosa hai paura, allora, tu? Dai!

…

…

…

(by poetella)

 

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Strano, l’ho sentita condensarsi…

30 martedì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, autunno, Bellezza che salva, biografia..., camminare guardando, comunicazione di servizio, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, dolore che guarisce, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, poesia

≈ 12 commenti

Tag

monteverdi, neve, serenità

(foto di poetella)

 

 

Strano, l’ho sentita condensarsi, un vapore, no, goccioline minuscole.

Stillavano mentre camminavo, cadevano a terra con un leggero tintinnio, clic, clac, cic ciac, un canticchiare giocoso,

e da terra evaporavano. Su, fino al cielo.

Un cielo così azzurro, così azzurro e vasto che le ingoiava, nuvolette leggere, le inglobava, e le altre, nuvolone veloci, bianchissime, attorno. Nuvole madri.

 

Tant’è che a un certo momento ho dovuto rendermi conto che non c’erano  più. Né loro, né quello da cui erano nate.

Ero libera.

 

La mia tristezza se l’era presa il cielo.

Che poi, davvero, come si fa ad essere tristi, se si vede, lontano sui monti, contro l’azzurro,

la neve?

…

..

…

(by poetella guarita)

 

 

 

Monteverdi-Toccata Orfeo

 

 

 

.

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Buffo! Una donna …

23 martedì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, autunno, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, emozione, foto di poetella, le cose importanti, poesia

≈ 24 commenti

Tag

alberi, bellezza, consolazione, stupore, ulivi

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

 

Buffo! Una donna raccoglieva olive degli alberi

sul ciglio del parco.

Saranno buone da mangiare?

Chi sarà stato

il primo uomo ad assaggiarle?

Proprio il primo, dico.

Mi meraviglio sempre quando penso questo. Gli  assaggiatori…

Quelli che hanno detto, per primi, ok, buono. Si può…

 

Ci sarà ancora qualcuno che trova qualcosa di nuovo, di buono?

In questo sconfinato deserto di polveri sottili e  diffidenza?

 

La donna aveva un secchiello.

Come quello che usano i bambini al mare. Per la sabbia e le conchiglie. Vuote.

La donna aveva un’aria, direi, a mio parere, forzatamente disinvolta.

Come stesse facendo qualcosa che non…

 

Buffo. Proprio buffo, sì.

E ce n’erano, di olive. E d’alberi,

Mica me n’ero mai accorta che fossero ulivi.

E sì che guardo. Guardo sempre gli alberi.

Ma non sono molto pratica.

L’ho detto, sono una cittadina.

Ho perso la confidenza.

Non ci si chiama più per nome, io e gli alberi.

Solo a gesti.

Loro muovono le braccia e io li guardo. E sorrido. Basta.

 

Quante, quante olive che c’erano! Verdi. No, non  tutte verdi. Qualcuna nera.

Nera nera lucida lucida.

In città.

Buffo.

 

E poi, il cielo!

C’era come una sorgente, in cielo, stamattina.

Strano come da lì partissero tutte le nubi

 A ventaglio.

Il cielo era un pavone azzurro con la coda aperta. Per me.

 

M’è venuto di  pensare allora come in fondo già consoli

già plachi, già basti questa quiete. Questo stupore

Come tutto induca a guardare di lato e avanti e sopra

Come disegni sul viso un sorriso lieve lieve

A indirizzare, dipanare, illuminare il giorno.Un sorriso

 

il sorriso immoto degli angeli di Giotto.

…

…

…

(by poetella)

 

 

.

 

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Curioso come, guardando su, stamattina…

10 mercoledì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, foto di poetella, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, quasi racconti

≈ 31 commenti

Tag

chet baker, il cielo, overtherainbow, speranza, vivere di poesia

(foto di poetella)

(lo so che non c’entra un gran che, ma mi piaceva…)

 

 

Curioso come, guardando su, stamattina,

ché io guardo sempre per aria, è un vizio, un vezzo, un’esigenza, un rischio, certo, un rischio pure, ché qualche volta, infatti,  inciampo a guardare in cielo, prendo storte, non vedo ostacoli, sbando, ma ciccia,

insomma, dicevo,

curioso davvero come guardando come c’erano delle virgole, delle virgole e virgolette strane, come un puntualizzare giudizi, un sottolineare, un evidenziare prese di posizione,

peccato non avessi per scattare, con me, peccato essere sempre presi alla sprovvista quando si vogliono fermare momenti, beh, dicevo

curioso come, guardando su, stamattina,

quelle virgole e virgolette, così, e poi così e virgola e così e ancora virgola, e una virgola lì e una là, spazio d’azzurro e virgola, e ancora azzurro e virgola

e niente punto. Ecco. Niente punto.

Potenzialità infinite. Uno sconfinato discorso azzurro di virgola in virgola.

 

Non lo so. Guardavo e sentivo dissolversi quel ganglio violaceo che m’arrochiva i pensieri da un po’. Mica tanto. No, mai per tanto tempo. solo un po’.

Sono brava a farmi durare solo un po’ le nebbie, le crepe nel muro, gli strappi, lo sguardo scuro. Anche perché ho gli occhi chiari. E chiara luce, da qualche parte, che magari s’oscura un po’, ma, come fai a tenere nascosta una luce?

 

Deve essere perché cerco risposte in cielo.

No. Così non mi piace.

Deve essere perché il cielo mi da sempre risposte.

Ecco. Così.

Insomma, vedi, con le virgole il discorso non si chiude.

Continua. E lasciamolo fluire. Allora.

…

…

…

(by poetella)

 

Chet Baker – OverTheRainbow

 

 

 

 

.

 

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– senti ‘sto giochetto…

19 mercoledì Set 2012

Posted by poetella in amiche, amore?, camminare guardando, crescere con l'amore, le cose importanti, musica, pioggia, poesia, quasi racconti, vecchiaia

≈ 22 commenti

Tag

borodin, gioco, giovinezza, sogni, ti amo

(foto di poetella)

 

 

.

– senti ‘sto giochetto

– mh?

– guardi la targa di una macchina che passa

– beh?

– se c’è l’iniziale dell’amore tuo…

– (…)

– guardi il numero vicino

– ok, beh?

– se è un uno…ti pensa

Camminano. Sta per cominciare a piovere

 

– se è un due, ti ama. E se è un tre, gli sei indifferente. Mi segui?

 

Si guardano.

– vai…

– se è un  quattro ti detesta!

– addirittura!

– e zitta! Senti. Se è un cinque…

– un cinque?

– vuole…

– vuole?

– beh…

– e parla!

– portarti a letto

 

Pioviccica. Aprono gli ombrelli

 

– se è un sei… ti amerà per sempre. Un sette, vi vedrete a breve. Un otto, è cotto…un nove, ha nostalgia di te. E uno zero…ti mette le corna!

– hai finito?

– oh yes!

– quanti anni hai te?

– cinquantaquattro.

– Ecco. Io, ieri, fatti sessanta

– beh?

– ma fammi il piacere, va! Scema!

 

Ridono. Camminano veloci. Piove. Quasi arrivate

– ma…

– che?

– vale anche per le macchine parcheggiate?

…

..

..

(by poetella)

 

 

Borodin-PetiteSuite-

 

 

 

 

.

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C’è da stare in allerta…

14 venerdì Set 2012

Posted by poetella in atmosfere magice, attesa, autunno, Bellezza della natura, camminare guardando, Mahler, pioggia, poesia

≈ 19 commenti

Tag

mahler, sinfonia

(foto di poetella)

 

Mahler – Adagietto della V sinfonia

 

 

C’è da stare in allerta

arriva. Sta arrivando

parrebbe correndo, non so

Insopportabile quella lunga infocata assenza

d’essenza intrisa di tenerezza

di quiete di garbo

di garbati accordati colori.

 

Arriva

Già cinque foglie gialle

al rampicante in balcone, sospirano. Vedi?

 

Tra poco la scena

sarà concerto di rossi di ocra di bruni.

 

Al mattino i passi si faranno veloci o magari più lenti

già oggi è andata così,

stretti nella ruggine dell’aria frizzante di pioggia.

 

Vedrai, cercheremo il tepore del tè alla vaniglia

vaporando ricordi, a casa

sorridendo

 

senza rimpianto del trascorso fulgore d’agosto. Mai.

…

…

…

(by poetella)

 

 

.

 

 

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