(foto di poetella)
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Ma sì. Guarda come si ridimensionano tutti i nostri minuscoli problemi.
La gonna mi stringe. Scrivi, non scrivi. Telefoni. Mi pensi non mi pensi. Guarda come tutto si rimette nei cassetti giusti.
I capelli non mi sono venuti bene, stavolta. Che rumore questi ragazzi, in classe! Ma possibile che la mortadella non la sappiano tagliare sottile?350 euro di luce! ‘sto cavolo di autobus non passa mai.
Guarda come tutto sembra veramente piccino. Striminzito. Quasi trasparente.
Anche ma sto parlando forte, papà. Sei tu che…
Anche, no, senti, non ce la faccio a cucinare un’altra cosa ancora. Possibile che in tre, ognuno qualcosa di diverso? Cazzo!
Ma sì. Guarda come si ridimensionano tutti i nostri minuscoli problemi.
Mi si è sfilata una calza.
Magari un messaggino potevi mandarlo. Magari potevi aprire la casella di posta che apri solo per leggere le mie mail, così avresti saputo. Magari potresti pensare un po’ di più a me.
Oppure solo dirmelo.
Begucce. Quisquilie. Pinzillacchere.
Sleghiamo le ali, sorvoliamo le rovine di questo mondo accartocciato! Spaziamo. C’è tanta bellezza in giro, nascosta. Cerchiamola.
Che vuoi che sia dover pensare a tutto noi! Che vuoi che sia non poter contare su nessuno. Tutti incapaci attorno. Tutti come figli in fasce. Che sarà mai.
Ma sì. Guarda come si ridimensionano tutti i nostri minuscoli problemi.
Come ci si mette davanti una bella lente multifocale, anche se non ne ho più bisogno, ché mi sono operata e ci vedo che è una bellezza! Guarda come tutto si mette in fila, dal più grande al più piccolo, una fotografia d’una antica classe delle elementari. Ordinata e compatta. Coi grembiulini e i collettini e i fiocchettini
Guarda come i se, i ma, i forse, gli speriamo,gli ormai, i ma non è che? guarda come si spianano, si sistemano, sbiadiscono e sfumano
di fronte alla morte. E io sono viva. Ancora.
…
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(by poetella)
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