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[come ninnava il treno!]
le lucine del giardino zen
e gli occhi dell’altra
a specchio.
Portava via i profumi di salvia
rosmarino e santoreggia
e origano e riedificata infanzia
cartoccetto odoroso in fondo
ma proprio in fondo in fondo alla valigia dei giorni
E miti e dee e fiabe a cerchio
nel moto dei campi fuori del finestrino
E come tutto s’era sdraiato come
lago tiepido. Condivisa complicità.
Pensa e ripensa. Tutun tutun.
La vedete sorridere?
Pensa e ripensa ricaricato il cuore di piccolo carillon
Tornava, ritornava
a spostare i grani
del consueto pallottoliere delle ore
tirato fuori dalle tasche
e lucidato un po’
…
…
…
(by poetella)
.