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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi della categoria: libertà

un ripost…

14 domenica Set 2014

Posted by poetella in amore?, desiderio, foto di poetella, libertà, niente fiato sul collo

≈ 4 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, fotografia, gioia, poesia, serenità, silenzio, sto bene, ti amo

10629801_10204044797872522_3619547247087052193_n

 

(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Chissà       forse sarebbe piacevole se… anche solo se…

 

Ma no. In fondo io ho mille amici, mille voci, mille luci, due gatti che mi salutano tutte le mattine, in androne, quando esco. I  vicini. I lontani. I chissà chi.

Per non dire delle mille e mille faccende in cui sono affaccendata e sfaccendata, i mille e mille progetti disegnati su carta lucida e realizzati in scala 1:1, nel territorio delle mie congetture impensabili.

 

E, comunque, chissà       forse sarebbe piacevole se… anche solo se

 

Ma no. In fondo io amo svolacchiare libera tra mille cieli, mille prati fioriti e sfioriti, mille isole conosciute e cancellate dalle mappe. Memorizzato e poi dimenticato il percorso. Amo sfiorare e guardare di sguincio e girare le spalle, scrollare i capelli, sgusciare veloce ad ogni catena che volesse avvilupparmi, catturarmi, costringermi e bloccarmi, ogni laccio, ogni nastro anche rosso, anche d’oro, anche di seta, di raso o di brillanti.

Come fai a bloccare le nuvole?

 

E quindi per quanto io sospetti che forse sarebbe…

 poi, sai? no. Non stiamo a credere che…

No.

Non sarebbe affatto bello. Lo so come sarebbe. L’ho provato. E dunque, amore mio, continua così. A non cercarmi,

a non chiamarmi,

a non implorarmi,

a non assediarmi,

a non circondarmi con mille richiami disperati.

 

Continua così. Che così va bene.

…

…

…

(by poetella)

 

 e mettiamoci pure ‘sta musichetta, che mi sto beando da tutto il pomeriggio…

Chopin – Notturno Op.27 nr. 2 – Maurizio Pollini

 

 

 

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No, non scriverò…

10 giovedì Lug 2014

Posted by poetella in amore?, desiderio, farfalle, libertà, lontananza, scrivere a...

≈ 29 commenti

Tag

amore, attesa, crescere, fotografia, nostalgia, silenzio

cassetti(foto di poetella)

 

qui se volessi ascoltare  poetella

(che davvero è tutta ‘n’altra cosa!)

 

 

 

No, non scriverò, ti dicevo

per fare crescere il fuoco, soffiarci su e custodirlo.

Senza dispersione.

Ma lo sai, no?

Lo sai che sono sempre miniera di dubbi, soffio sulla cenere e si scompiglia tutto.

Lo sai come sono, no?

Bene o male, fatta bene o male, non so.

Tanto per cambiare.

Non so mai.

Ma no, non scriverò, ti dicevo

ché a stare troppo serrati, accostati, collegati, si perdono i confini.

Si frantuma l’essenza.

Poi, diciamolo, chi mai ha voglia di cercare qualcosa che già sta lì, nel cassetto grande,

quello che si apre bene, non s’incastra, scorre via come il tempo.

 A  che serve cercare. Apri, prendi. Richiudi.

 

E invece no. Io no.  Noi no.

Dunque no, non scriverò.

E non perché così tu. O forse sì, vallo a sapere.

Non lo voglio sapere.

Comunque no. Credo di no.

Magari per non, sì, lo sai? sai tutto tu, vero?

per non stare sempre lì, davanti ai tuoi pensieri, forzandoli. Per intrusione.

Un inserimento meccanico non richiesto.

Una mosca che entra dalla finestra e non riesce più a uscire.

Non mi piacciono le mosche. Mi piacciono le farfalle.

Quelle che non le prendi mai e magari ti si posano su un dito, così, perché va a loro.

E tu lo tieni fermo per non farle scappare via. Belle vero?

Come le tue farfalle, ti ricordi?

Io sì. Tanto tempo fa, eppure…

 

Comunque, tornando alla questione

no, non scriverò, ti dicevo. Cercami tu.

 

Anche se certe volte mi prende una gran paura d’evaporare,

sfumare via, dissolvermi del tutto  dal tuo mondo e, peggio,

vederti svanire dal mio.

Al calore di tutte le distrazioni del vivere.

 

Sì, sì, certo, lo so. Lo so. Non lo credi possibile.

Ma va’ a sapere. Hai visto mai?

…

…

…

(by poetella)

 

 

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Te ne stai chiusa in petto…

25 venerdì Apr 2014

Posted by poetella in amore?, desiderio, foto di poetella, libertà, noia, poesia, prigionia, smania

≈ 13 commenti

Tag

amore, attesa, fotografia, nostalgia, poesia, vento

20140425_165014(foto di potella)

.

qui puoi sentire poetella

Te ne stai chiusa in petto
gemma di pensiero
nocciolina nel guscio ben tostata
salata insaporita di desiderio che sta
buono, immobile
desiderio gatto acquattato guardingo
in allerta.

Desiderio fiammella senza ventolina
senza mano che protegge
che ripara dal vento che soffia
birbante che vuole la vampa
l’incendio di tutte le ore di buio

prigionia di campana di vetro
appannata sigillata incapsulata

che basterebbe un gesto per…
…
…
…

(by poetella)

 

Debussy – Reverie

 
.

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Battisti (ché di prima mattina…ci sta bene!)

21 venerdì Mar 2014

Posted by poetella in amore?, libertà, Lucio Battisti

≈ 8 commenti

Tag

il mio canto libero, lucio battisti

.

e buongiorno a tutti!

da poetella…

.

.

.

(ah, dimenticavo… ma tu lo sai, no? Lo sai. Non c’è bisogno che lo dica)

.

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Le cose stanno così…

28 martedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza, Bellezza che salva, cosa sarà di noi?, fedeltà, felicità, foto di poetella, indipendenza, innamorata pazza, la forza dell'amore, libertà, morire d'amore, poesia

≈ 12 commenti

Tag

amore, amore vero, bellezza, crescere, passione, sto bene, ti amo

isola

(foto di poetella)

.

Lo so bene. Ormai conosco tutti i percorsi. L’andata e il ritorno.

Il crescere e il calare. E quel galleggiare come di foglia sull’acqua. Come di ramo spezzato.

Di barchetta di carta. Via. Per la corrente.

Conosco l’evoluzione del percorso. I picchi. Le cadute.

 

Lo so come vanno le cose.

Quel senso di ubriachezza sazia.  Di luce. Di abbaglio. Di spossatezza infinita.

Il passo lento. Che tanto, dove devo mai correre, dopo? Quell’andare tra mille gambe su per le scale della metro. Salire, scendere. Con le labbra che bruciano per i troppi baci.

Camminare da sonnambula.

 

So come mi lascio scivolare addosso il suono dei battiti cardiaci dell’orologio, il vento delle cose da fare. La pioggia della noia.

So come, per un po’, la prima settimana, diciamo? sarà tutto un ricordare, un intrecciare scene e scenette, fino a consumarle come foto troppo stropicciate, prese e rimesse via, riprese e rimesse via, fino a vederle quasi evaporare, scolorare, sbriciolare.

E i miei pallidi richiami d’amore, magari. Ogni tanto.

Messaggini. Qualche mail. Qualche foto.

Cinguettii di colibrì, ogni tanto.

Ché non mi piace fare troppo fracasso. Preferisco sparire come una nebbia. Te l’ho detto, no? La tua isola si vela di nebbia, adesso. E sparisce. Per un po’.

 

Le isole che si rispettino non devono essere troppo grandi. Troppo affollate. Troppo note.

Meglio se non se ne conosce l’esatta collocazione sulla mappa. Meglio trovarsele davanti all’improvviso, all’alzarsi della nebbia.

Ti piace questo gioco. Anche a me.

 

Poi, in fondo, la mappa ce l’hai.

 

La prima settimana scorrerà via così. Poi comincerà la discesa. Giù, giù, giù, un pozzo nero.

Rocce sedimentarie, basalti, rocce metamorfiche, giù, giù, giù, graniti, ossidiane, verso il centro della nostalgia.

Un buco nero fondo come il più fondo dei pozzi petroliferi.  E anche di più. Oltre 6.000 kilometri.

Fino al centro della terra, infocato d’amore.

La seconda settimana sarà così.

E niente cinguettii, niente richiami di colibrì. Silenzio.

 

Infine, magari, ci sarà ancora un’altra settimana. (ma sì, che ne sai? hai detto, non si può mai dire!)

E sarà quieta. Lo so. Di una calma distratta. Noncurante. Volutamente scordarella.

E libri, e musica e faccende. E viaggi e incontri. E magari pure scontri. No! Non con te. Mai con te. Mai più con te.

Nebbia fitta attorno all’isola.

 

Niente vento. Niente pesca di perle.

Silenzio.

 

Fino a che si vedrà all’orizzonte la vela della tua nave.

Senza  fil di fumo, che quello non è mai stato di buon auspicio.

 

E l’isola uscirà dalla nebbia. Ci sarà vento forte. Gran turbinio di rami. Gran movimento d’onde.

Profumo di terra.

 

Ti accoglierà nella sua baia, l’isola,  tiepida di sole.

…

…

…

(by poetella)

.

.

.Bach – Cello Suite No.1 -Prelude

.

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Per quanto, già…

15 mercoledì Gen 2014

Posted by poetella in anima, atmosfere magice, Bellezza, cose consolanti, foto di poetella, il cielo, libertà, poesia

≈ 29 commenti

Tag

il cielo, libertà

SAM_1146(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Per quanto, già starsene a guardare

il cielo

beh, a poterlo fare con grande tranquillità

senza pressioni temporali

senza scansioni progettuali

starsene così, a guardare il cielo

i suoi impercettibili moti  i suoi inarrestabili sconfinamenti

 

potrebbe forse indurre moti d’invidia se non

ci sentissimo compresi

avvolti

immersi

 impastati

nella sua stessa materia

ogni volta tutte le volte che

alle spalle la fuliggine appiccicosa del fare

alle spalle il catrame sporco delle molteplici inderogabili incombenze

 

riuscissimo a guardare su e sorridere.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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Posso stare immobile…

12 domenica Gen 2014

Posted by poetella in cose consolanti, cose piacevoli, dolore che guarisce, foto di poetella, libertà, poesia

≈ 34 commenti

Tag

anima, bellezza, pace, poesia

nuvola grande

(foto di poetella)

 

 

Posso stare immobile

la guancia sulla mano sinistra

la destra che ogni tanto volta la pagina di questo

bel libro di poesie di Collins.

 

Posso stare immobile delegando tutto

il movimento

agli occhi che scorrono

senza fare rumore neanche d’acqua

neanche di vento

su quelle letterine nere, giù, fino al numero di pagina

infondo a destra.

 

Posso davvero stare immobile

preziosa perla rara questa stasi

fino ad alzare un attimo lo sguardo

osservare fuori le nuvole

che vanno, lente. Mai le stesse.

 

Poi prendere la penna che aspettava buona

piena di speranza

e scrivere qualcosa sul mo moleskine nero.

 

Rileggere. Quindi decidere che

prima o poi

si metterà tutto nel pc

per renderlo più stabile, più leggibile.

Più non so che.

 

Questa è pace.

Lentezza.

Assenza d’assillo.

Aria e respiro.

Rara, benedetta visita al paradiso.

 

E al diavolo tutto il resto.

…

…

…

(by poetella)

Handel’s Minuet

 

 

 

 

 

 

.

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Fortunatamente deve esserci …

02 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, consapevolezza, cosa sarà di noi?, cose consolanti, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, non ne posso più, poesia, saggezza, serenità

≈ 33 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, chi se ne frega, crescere, fotografia, gioia, poesia, tanto io..., ti amo

20131206_082254(foto di poetella)

 

 

 

Fortunatamente deve esserci  un folletto

uno spiritello, che ne so, uno gnometto invisibile

grosso come un moscerino, magari

che abita nella mia casa

tra questi mobili antichi, questi quadri e porcellane e mensole

e avori e legni scolpiti e dorati e bronzi e damaschi e lampassi

e sete e pizzi e lazzi, no, lazzi no

in questi ottanta scarsi metri quadri

con l’armadio piccolo e la soffitta col cambio di stagione

e niente libreria seria

 

ci deve essere qualcuno simpatico e buffo

e impunito e imprevedibile e dispettoso e burlone

nascosto

se ogni tanto, ma proprio ogni tanto

mi  scappa da ridere

e non lo so neppure io perché.

 

Ma no, dai! Lo so. Lo so, eccome se lo so.

…

…

…

(by poetella)

 

 

A Whiter Shade Of Pale – Procol Harum

 

 

 

 

 

.

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Dovremo aspettare …

30 lunedì Dic 2013

Posted by poetella in anima, atmosfere magice, attesa, basta!, Bellezza che salva, biografia..., cose consolanti, cose faticose, desideri..., diario, foto di poetella, indipendenza, J.S:Bach, le cose importanti, libertà, musica, non ne posso più, poesia, un po' di tempo per me

≈ 18 commenti

Tag

attesa, J.S.Bach, musica, poesia, silenzio, sto bene

20131103_105454(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Dovremo aspettare le ore piccoline

e che le posate siano tutte nel cassetto

ben asciugate e lucidate

e che fuori smetta di piovere oppure no

che tanto

non si sentirà rumore qua dentro

con queste finestre sigillate che tengono fuori freddo e notte

 

gioia delle muffe

che dai a ripulire

dai a ripitturare. Questa casa  che è tutta una muffa

che lo diceva Cetto: I funghi ci sopravviveranno.

Come chi era Cetto? Lo so io. E lo sanno anche i fungaioli.

Ma lasciamo perdere che perdiamo il filo.

 

Dovremo aspettare le ore piccoline, dicevo

e che si cominci a sentir russare di là per mettere

piano piano

un po’ di buona musica, di quella che ti consola

di quella che ti dimentichi del dammi e del dimmi e del fammi

di quella che dentro la stanza c’è  un roteare d’astri

azzurrini

crome e biscrome e chiavi di violino

e chiavi di porte segrete

con dentro parole tutte in fila

scartate come caramelle pronte per essere succhiate

sciolte assaporate. Gustate sorridendo.

Con la testa reclinata un po’ indietro e i capelli che diventano più lunghi

 

E i minuti che diventano più lunghi

Proprietà privata, cancello sigillato da dentro.

E guai a chi tenterà di…

via! Pussa via! Questo posto adesso è mio. Dirò. Ok?

…

…

…

(by poetella)

.

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Dice Ci vieni al corso co’ me?

13 mercoledì Nov 2013

Posted by poetella in basta!, consapevolezza, diario, giochi, indipendenza, inverno, libertà, noia, non ne posso più, pazienza, pensieri sparsi, quasi racconti

≈ 19 commenti

CarteBridge

(foto dal web)

 qui la voce di poetella (teatro puro!)

.

.

Dice Ci vieni al corso co’ me?

A bridge? Fa lei.

E continua a spalmare crema di salmone sulla fettina tostata di pane a lievitazione naturale. Intanto sente un’interna lievitazione di minuscolo moto di rabbia. Un gonfiarsi. Un tentare di debordare dai fragilissimi, esilissimi, consumatissimi bordi della…

Frena! pensa. E spalma. E dice Ma dai!

Lo sai che le odio le carte! Mica dice quello che le frulla  tra un morsetto e l’altro. Altra fettina. Altra crema.

Questa e basta, dice.

Lui, ancora Ma mica è giocare a carte, bridge! È  tutta ‘n altra cosa. Beve. Vino bianco. Lei rosso. Due bottiglie a tavola.

Le frasi in testa e quelle che si dicono. Contrasto netto.  Davanti a questo tavolo, sicuro.  Alzi il coperchio, guardi dentro, capovolgi, mischi, schiumi, metti sale, metti zucchero, metti quello che ci vuole per non. Poi parli.

 

Ma chi c’ha tempo di fare un cavolo di corso di bridge! (Questo va bene da dire)Mica so’ pensionata, io.

Era per fare qualcosa insieme. Per fare coppia! Dice lui.

Ancora coppia?  pensa lei. Ancora coppia?  Dopo 40 anni, ancora coppia? Ma se non mi pare vero che te ne vai a bridge, e io no, così resto sola, così non devo sentire programmi di calcio in tv, così non devo venirti dietro per casa a spostare uno dei 97 piatti a parete che sta meglio qui? o meglio qui? (o mettilo dove cavolo ti pare) così non devo starti a sentire parlare di John Barrymore o di Robert Donat o di chi cavolo ne so, ché che mi frega di vecchi film, di vecchi mobili, di vecchie (ok, antiche) statuette di porcellana, di vecchi ricordi che li cancellerei tutti i vecchi ricordi, li annullerei tutti, appallottolati e gettati verso il futuro che speriamo che, ma tanto che vuoi sperare, che vuoi ancora aspettare, ok, ok, lo so che ancora qualcosa c’è. Ma fuori di qui! pensa, lei pensa.

 

Ma dice solo

No, dai…vacci te al corso. Un altro per fare coppia lo trovi, dai. Poi sorride e spalma un altro po’ di crema al salmone. Proprio l’ultima, però, eh?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

ChetBaker – Over The Rainbow

 

 

 

 

 

.

 

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Il parco, fuori della finestra…

09 mercoledì Ott 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, autunno, Bellezza che salva, crescere con l'amore, foto di poetella, libertà, poesia

≈ 14 commenti

20131009_093811(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Il parco, fuori della finestra

ha apparecchiato l’autunno.

Lo vediamo sempre in molti con occhi grati.

Come si preparasse un riposo dal troppo dallo stagliato,

dall’accecante.

Dall’affollato, dal concitato. Dal soffocante.

E la collezione dei colori s’arricchisce

d’una voglia di lasciarsi andare. Di mollare la presa. Cedere, insomma.

 

Sarò forse approdata anche io in questa nuova dimensione

più pacata, compassionevole

di sorriso appena accennato e leggero dondolio del capo

in segno di dolce comunione con la quiete?

Questa sensazione così umana di resa. D’accettazione.

Consapevole dei cicli eterni di nascita crescita

morte.

Ma soprattutto, sarà umano, saggio o follemente fuorviante aspettarsi

una rinascita?

 

Indubbio che una foglia che cada si secchi e muoia, no?

Certo, in primavera, poi…

Ma altre foglie. Altri fiori. Fino a quando sarà vivo l’albero.

Ce n’è di secolari. L’abbiamo visti, no?

 

Quale parte di me è albero? C’è. Sicuro che c’è.

 

Quando sono con te sono pronta a spargere rami e foglie

rete di commozione con l’intero mio universo.

E rifiorire. Rifiorire continuamente.

Eternamente. Finché avrò vita, ovviamente. Come l’albero.

 

Ma forse non solo quando sono con te. Credo. Basta riconoscersi.

E lasciarsi rifiorire. No?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

 

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È indubbio che tu non sia [non sia mai?]…

04 venerdì Ott 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, consapevolezza, emozione, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia

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nubi e...(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

È indubbio che tu non sia [non sia mai?]

non sia più nelle mie consuetudini.

In quel racimolare schede traforate di giorni

catalogare mansioni e missioni

riordinare armadi e previsioni.

 

Ascoltare fruscii o concerti interi dedicati

da non so chi, non so perché.

Ma va bene così.

 

È indubbio che tu non sia [non sia mai?]

non sia più nelle mie consuetudini.

 

Cosa potrebbe mai essere consueto in questo

lampo che ogni tanto m’abbaglia

e non per la mia rinomata miopia

né per un mai imparato corretto uso

d’occhiali da sole.

 

Ho imparato invece a barcamenarmi

tra una nota e l’altra, un fiore, una voce

che non è la tua, lontana

ma la mia, che, stranamente

non ostante…

 

ancora e sempre canta. Di te.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Stare a pensare. In questo momento…

29 domenica Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, attesa, cose consolanti, cose piacevoli, diario, foto di poetella, indipendenza, libertà, musica, poesia, silenzio

≈ 14 commenti

di notte(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Stare a pensare. In questo momento, decisamente inutile.

Con la casa che dorme. Col silenzio di voci, interne ed esterne

Con la mia musica che va, liscia liscia come

un cigno sull’acqua.

E la finestra socchiusa, ché comincia a fare freschetto la mattina

Finalmente. Volesse il cielo, o chi per lui, io sì

che fosse finita questa cavolo d’estate.

 

Stare a pensare. In questo momento, certo, decisamente inutile.

Con la tovaglietta pulita e tutta  la cucina che brilla

Diceva, Prima metti tutto in ordine e poi te lo guardi.

Diceva, Non andare mai a letto con qualcosa di disordinato attorno. Diceva.

Mamma.

Mi sei entrata nel cervello con tutte quelle raccomandazioni, lo sai vero?

 

Però è bello, la mattina presto, prepararsi alle geometrie del giorno

con tutto il mondo, pare con tutto il mondo ancora che dorme

la strada, il giardino, forse anche i gatti (quello nero e quello tigratino)

poi entrare in cucina e vedere lo scintillio ordinato che ha passato

la notte in attesa di te

buono buono.  Quieto.

 

Come io passerò il giorno, i giorni, i mesi (dai! Non esageriamo!)

 

ordinata, sistemata, quieta, in attesa di  te. Sì?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

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Perché posso essere me, ti ho detto. Tutta intera…

24 martedì Set 2013

Posted by poetella in alchimia, amore?, anima, atmosfere magice, Bellezza che salva, Brian Eno, consapevolezza, cose consolanti, cose piacevoli, crescere con l'amore, empatia, fedeltà, felicità, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, poesia, serenità

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SAM_0929(foto di poetella)

 

qui la voce di poetella

 

Perché posso essere me, ti ho detto. Tutta intera.

E sorridevi. E facevi di sì, con la testa. La mano che m’accarezzava una coscia. Su e giù, piano piano. Brezza d’alba.

Posso essere me, capisci? Niente da nascondere e niente da caricare, potenziare. Niente da ridurre, da stemperare, da diluire in risatine imbarazzate. Niente da sottovalutare, passare dietro le spalle, mettere sotto una coperta, niente da girargli la schiena e dire Io? Io no! Ma ti pare. figurati!

Niente per catturare l’attenzione con i soliti squallidi inganni.

Niente di Va beh, dai, fa niente.

Niente di Magari un’altra volta, dai. Un’altra volta, vedrai.

 

Perché posso essere me, tutta me, ti ho detto. Tutta intera.

Ecco perché. E  sorridevi, sorridevi. Sei stupendo anche quando sorridi, lo sai, sì?

 

Niente tentennamenti, niente filtri o colini, niente setacci, niente imbuti per far calare giù qualcosa di troppo grande in qualcosa di troppo piccolo.

 

Tutto giusto, tutto perfetto. Tutto scorrevole. Tutto naturale, amore mio.

 

Acqua e sapone di Marsiglia.  Io e te. Ecco perché.

…

…

..

(by poetella)

 

 

 

Brian Eno – An Ending

 

 

 

 

 

 

.

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Ormai nove lunghi giorni…

17 martedì Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, autunno, consapevolezza, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, saggezza, serenità

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quasi sera(foto di poetella)

 

 

Ormai nove lunghi giorni, mio caro. Una bella prova. Superata.

I passi più o meno disinvolti. La strada, fortunatamente, conosciuta. Si prosegue.

Riuscendo persino a superare imprevisti.

Beh, nove giorni. Silenziosi. Operosi.

S’è imparato che non è certo il cinguettio forsennato a farsi canto.

Basta una melodia lontana, scritta nello spartito dei ricordi. Chiuso. Sul pianoforte.

La certezza di un possibile preludio.

Il tendone del palco chiuso. Con dietro ombre.

Basta, questo.

 

Tutto senza troppa fatica, direi.

Sorpreso? L’allieva impara.

L’immensa, mutevole, straordinaria varietà dell’accadere, il fiore, l’ocra e il rosso e il bruno, le nubi, il vibrare della luce.

E gli incontri, gli scontri, gli scambi e il dire, il dare, il fare

L’immensa, la davvero immensa e mutevole varietà dell’accadere ha riempito ogni fessura, ogni crepa, ogni varco, ogni bocca che avrebbe altrimenti cantato, o gridato o piagnucolato il tuo dolcissimo nome.

Che sia questo il vero segreto?

 

Lo sai? c’è una stanza vasta, in me, dove posso sostare ormai senza angosce,

senza pretese, senza spropositate attese,

senza sconsiderati desideri, semplicemente colma di luce.

 

E s’è imparato a cantare in polifonia. In accordi in tonalità minore.

Una corale accorata con la voce di tutte le cose. Armonica. L’universo intero danzante. L’universo di cui noi, noi due, io e te, mio caro,  

non siamo che minuscoli punti di luce accoccolati tra le stelle.

 

Ci sarà l’incontro. So che ci sarà. Ma il coro festante mi distrae.

M’invita alla partecipazione gaia.

Si caricherà la nostra energia quando… Certo. Si caricherà, si farà più potente, vicini.

Ma, sai? sospetto che non sia indispensabile.

Non dico che, quando avverrà il contatto non sarà ovviamente meraviglioso.

Ma, e questa è la grande conquista che ti devo, mio caro,

tutto è già meraviglioso anche così.

Grazie a te sono sole. Carico di potenza luminosa.

E brillerò, fino a che avrò energia bastante.

 

Poi verrà il silenzio dell’universo quieto.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Borodin. String quartet n° 2 in D major- Notturno

 

 

 

 

.

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Ascolto. Camminiamo. Penso…

06 venerdì Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, carcere, cose faticose, cose sgradevoli, diario, fine di un amore, foto di poetella, libertà, noia, non ne posso più, pazienza, ricordi

≈ 9 commenti

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parli

 

20130903_181931(foto di poetella)

 

 

Ascolto. Camminiamo. Penso.

Ecco la solita  ripetizione di ricordi. Una giaculatoria. Ci risiamo.

 

E sali su, non camminare sulla strada, che passano i matti, dici. Camminiamo.

E intanto racconti. I soliti ricordi. Parleresti solo di ricordi. Paura del futuro? Paura del futuro.

 

Tu non parli mai, non dici mai Ti ricordi?dici.

 

No. Non lo dico mai. Quasi mai. Basti tu, no?
E li so tutti a memoria i tuoi ricordi. Dopo quarant’anni, cavolo vuoi mai raccontarmi di nuovo.

Ascolto, sorrido appena. Faccio sì con la testa. E mi annoio.

 

Non camminare sulla strada. Sali sul marciapiede, dici.

 

Come fossi una bambina. Vorresti?

Si riesce ormai a far finta d’ascoltare. Siamo maestri di finzione.

Sono maestra di finzione.

D’altra parte, chi volesse, potrebbe scoprire la realtà.

La realtà è sempre poco, poco poco nascosta. Se non ce la nascondiamo accuratamente. Struzzi..

 

La zia Cristina, il suo profumo, ma sì, lo so, lo so, la macchina profumava. Quante volte me l’hai detto? Un’avventuriera.

Ti  sarebbe piaciuta, dici.

Perché poi dovrebbero piacermi le avventuriere. Pensi forse sia un’avventuriera, io? O vorrei esserlo? O esserlo stata?

Quante volte l’hai  tirata fuori la zia Cristina? Cento? Duecento?

Perché ci si deve ostinare a raccontare la nostra storia, quella che crediamo sia stata, sia diventata la nostra storia, perché dobbiamo tirarla fuori con tenerezza dalle tasche e porgerla come oggetto prezioso a chi la sa già?

 Ché l’abbiamo raccontata a fiume, a cascata, a scroscio. da sempre.

Già a diciotto anni sapevo della zia Cristina. Basta, adesso, no?

E i pranzi a Natale. E finiti i Natali, quando è morto lo zio Girone. Che diavolo di nome! Lo so. Cento volte, dio! cento volte me l’hai raccontato. Possibile che non ti ricordi d’avermelo detto, detto e ridetto, che pure i miei vestiti, quelli invernali, quelli primaverili e quelli estivi e pure la biancheria ormai sono intrisi dei tuoi ricordi. Che mi annoiano a morte.

Anche se lavi, anche se levi, neanche un diluvio! ormai è come una macchia indelebile. Grigia. Smunta.

Forse puzza anche un po’. Di morto.

 

Tutti lì, i ricordi. Che li spolveri a fare?la muffa non si toglie.

 

Si ascolta una voce, gli si presta attenzione se… Raramente conta quello che dice se…

 Si ascolta una voce se si ama quella voce. Ecco.

Allora può dire qualsiasi cosa. Che importa cosa?

Parlare di mirtilli, di mobiletti restaurati, di letti messi su con quattro tavole di legno verniciate. Tutto fatto da sé.

Se si ama quella voce, (quella voce!) ogni cosa è magia.

È stupore. Ogni parola è la porta al Paese delle Meraviglie.

 

Parlami di fotografie, parlami di gatti, di pomodori, amore mio! Parlami di lavanda, di Bellezza. Parlami pure di politica, amore mio adorato! di finanza,.magari. Di bruchi, di legno di noce, di tagliaerba.

Parlami di quello che vuoi.

O taci. Che va bene lo stesso. Se si ama è così.

 

Ma se no, cazzi amari.

Resta solo una malinconia desolata, una tolleranza striminzita. Una dolente pazienza.

Si fa sì, con la testa, si sorride lieve lieve.

 

E ci si annoia. A morte

…

…

…

(by poetella)

 

Musica Antiqua – Minstrel Melodies

 

 

 

 

 

 

.

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Portava via con lei…

31 mercoledì Lug 2013

Posted by poetella in atmosfere magice, Bellezza che salva, emozione, empatia, foto di poetella, le cose importanti, libertà, poesia, ricordi, sorelle gemelle

≈ 6 commenti

Tag

giardino zen

il giardino zenPortava via con lei

[come ninnava il treno!]

le lucine del giardino zen

e gli occhi dell’altra

a specchio.

 

Portava via i profumi di salvia

rosmarino e santoreggia

e origano e riedificata infanzia

cartoccetto odoroso in fondo

ma proprio in fondo in fondo alla valigia dei giorni

E miti e dee e fiabe a cerchio

nel moto dei campi fuori del finestrino

 

E come tutto s’era sdraiato come

lago tiepido. Condivisa complicità.

Pensa e ripensa. Tutun tutun.

La vedete sorridere?

 

Pensa e ripensa ricaricato il cuore di piccolo carillon

Tornava,  ritornava

a spostare i grani

del consueto pallottoliere delle ore

tirato fuori dalle tasche

e lucidato un po’

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

 

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Impagabile, certo…

25 giovedì Lug 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, foto di poetella, le cose importanti, libertà, poesia

≈ 30 commenti

Tag

aria fresca, benedetti, preludio, shostakovich

SAM_0027(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

Impagabile, certo.

Nell’aria, fresca, benedetti condizionatori! un preludio di Shostakovich. 

Tutto il resto

silenzio.

La casa solo mia.

Sensazione di totale disponibilità di tempo e spazio.

Poter sostare o andare.

Poter pensare, o magari no.

 

Sfoltire il superfluo ripescare riconsiderare

Condensare

 

Allora andare indietro o avanti

Rotolare tra una nota e l’altra

Galleggiare  sdraiarsi sul nulla

Sul vuoto denso.

Niente  richieste. Niente sì, niente no.

 

E tu, tu, pensiero di luce, vieni!

Scollegami dall’adesso

Riconnettimi al sempre.

 

Giocami attorno. Lieve.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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ri-post “E sarà meraviglioso…”

18 giovedì Lug 2013

Posted by poetella in amore?, attesa, Bellezza che salva, crescere con l'amore, desideri..., fedeltà, libertà, nostalgia, poesia, speranza, vecchie mie...

≈ 10 commenti

Tag

anime, conosciamo, lo specchio

Michelangelo e il Marmo(foto dal web)

Ascolta poetella

 

 

 

E sarà meraviglioso, vedrai, come

sempre è meraviglioso guardare

la pioggia scendere impetuosa da dietro i vetri

per un bambino che non ha paura

per chi è bambino sempre

e non ha paura

quasi più.

 

Sarà meraviglioso come guardarsi

le mani pulite    lavate via tutte le scorie

del passato

le mani aperte verso il cielo

 

lo so. Sentimi. Sarà meraviglioso

per noi che conosciamo la grandezza

che sappiamo lo stupore

che ci accende la musica

di questa nostra libertà

di prigioni slegati

ritrovata la casa

il fuoco  e lo specchio.

 

Sarà un cantico      una laude al destino

generoso e benevolo

ritrovarti

sapiente la trama che ha steso i giorni

sapienti gli occhi che hanno visto

riconosciuto

intrecciato

queste nostre anime di seta e oro

splendente veste di festa

attorno ai passi di danza. Insieme.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

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Non puoi fare a meno di stupirtene, ogni volta. Non è vero?

05 venerdì Lug 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, dolore che guarisce, felicità, foto di poetella, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia

≈ 14 commenti

Tag

foglia, l indifferenza, occhi bassi, ragno, stare mesto

SAM_0929(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

Non puoi fare a meno di stupirtene, ogni volta. Non è vero?

Questa capacità. Quest’inatteso rialzare lo sguardo.

 

Ché prima c’è uno stare mesto, testa un po’ inclinata di lato, occhi  bassi, desolati.

Prima c’è uno scivolare sulle cose, come di foglia sull’acqua.

 O uno stare immobile di ramo secco, senza vento. Di ragno al centro esatto della sua tela.

Quella uscita dalla sua bocca.

Esce sempre da noi quello che ci tiene e trattiene, lo sai, no?

 

Prima c’è il silenzio nel rumore inconsistente del mondo.

C’è l’indifferenza di gatto in un museo. Che ci sta a fare?

 

E tu non puoi fare a meno di stupirtene, ogni volta. Non è vero?

Questa capacità. Quest’inatteso ritrovare una luce. Un evento. Un nome. Un fiore, un dire.

Un fare.

Un sobbalzare. Un sorridere come solo  i bambini.

Prima c’è quello svegliarsi e pensare Un giorno in più senza.

Prima c’è un Che mi sveglio a fare.

Prima c’è un E non riesco a dormire, poi, più.

 

E poi, non puoi fare a meno di stupirtene, ogni volta. Non è vero?

Questa capacità. Questo riaccendersi della musica.

Questo riavere la paga da aspettare, tutti i giorni. Tutti i giorni un pizzico di felicità.

Da lì. Da là.

Anche  senza…

 

Ché tu, cara mia, sei tremenda!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

 

 

 

 

 

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Le loro donne. Con le bustone…

07 venerdì Giu 2013

Posted by poetella in amore?, carcere, diario, foto di poetella, libertà, nostalgia, poesia

≈ 25 commenti

nubi al tramonto

(foto di poetella)

 

 

 

Le loro donne. Con le bustone.

di carta, di plastica, di materiale biodegradabile [sarà vero?], e di Ikea, le loro bustone di Marango Sport, di Lidl. Le bustone gonfie gonfie di attese, di pazienza, ché la pazienza ci deve stare per forza, no? Di speranza e di paura della speranza, di disperazione [levane un po’ che ce n’è troppa!].

Di rabbia, di rabbia, di rabbia!

Piene di Tanto ci sono io che ti aspetto, tranquillo!

 

 

Le loro donne. Con le bustone.

di carta, di plastica, di materiale biodegradabile[sarà proprio vero?], di Ikea, le loro bustone di Marango Sport, di Lidl. Gonfie gonfie di chissà se, chissà se ce la faccio ad aspettare. Chissà quanto ancora da aspettare che già è troppo, già è…

Le loro bustone piene di cose, di magliette bianche bianche profumate con l’ammorbidente, profumo di pane del forno là vicino, appena sfornato, profumo di qualcosa di umano, di tiepido, di tenero, profumo di casa, di qualcosa da casa, qualcosa che odora di casa. Ti ricordi l’odore di casa?

Io mi ricordo l’odore di te. Sempre me lo ricordo.

No, no sempre. Ma non te lo dico che qualche volta me lo scordo. Per difendermi. Per sentirmi viva. Per lasciarti vivere.

 

Le loro donne. Con le bustone.

di carta, di plastica, di materiale biodegradabile [ma mica ci credo che è vero], di Ikea, le loro bustone di Marango Sport, di Lidl. Piene di Non ti preoccupare che aspetto. Non ti preoccupare che anche se non aspetto non te lo dico adesso. Adesso no. Non ti preoccupare che non mi viene voglia di vendicarmi di chissà chi, chissà che, del destino, della vita, di Dio? Ma quale Dio!.

Di vendicarmi di me, povera scema che mi sono messa con te.

 

Le loro donne con i bambini vicini vicini, tutti sistemati pettinati profumati infiocchettati e le scarpette pulite e pure loro con le bustone pesanti, troppo pesanti, ad aspettare, davanti al cancello, alle sette di mattina, che il carcere apra.

 

E il cancello si richiuda. E io a passare. Veloce. A testa bassa.

…

…

…

(by poetella)

Presley- Cant Help Falling In Love

 

 

 

 

 

 

.

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Leggevo della serenità delle nubi…

20 lunedì Mag 2013

Posted by poetella in Antonio Lobo Antunes, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, foto di poetella, J.S:Bach, le cose importanti, libertà, nuvole

≈ 32 commenti

Tag

J.S.Bach, lobo antunes, mstislav rostropovich, nubi, sorrisi

SAM_0118_2(foto di poetella)

 

 

 

Leggevo della serenità delle nubi

e dell’innocenza del frutteto.

 

Non so. Innocenza? Chi mai? Di cosa, poi, innocenti. Siamo tutti colpevoli. Anzi, no, ecco. Tutti innocenti.

Come il frutteto.

Chi mai può deviare da un tracciato che sta già scritto nel sangue e nelle ossa, prima di ogni idea?

Di ogni decisione presa o da prendere.

Dove sta la vera, pura libertà?

Il libero arbitrio? Ogni scelta che si fa, ogni passo, ogni allargarsi di polmoni e stringersi di cuore non è forse l’unico, l’unico possibile, in quel preciso momento?

Altrimenti, no? Ovvio che. Direi.

 

E la serenità delle nubi, poi.

Non guardo le nubi per saziarmi di serenità. Io.

Anzi! Ché loro mi lasciano sempre una specie di tensione, in petto. Una voglia. Mille domande.

E stupore. Anche sorrisi, mica no. È sereno lo stupore?

La serenità è lago. Dicono che il lago deprima. Boh! No. Il lago è serenità.

Lo stupore, onda. mi pare. Sospensione di. Scombussolamento. Il sopra, sotto. Il sotto, sopra.

 

Avessi detto di sì, quella volta, nella 128 blu, coi capelli giù, lungo la schiena.

O di no, quell’altra, niente macchina. Una panchina e il mondo che aspettava risposte.

– Resti con me?

Ma era tardi. Si doveva tornare, dovevo tornare a casa. Casa che odiavo, ché sarei voluta scappare. E poi sono pure scappata. Tardi, ma sono scappata. Da chi? Sicuro che sono scappata?

 

Sarebbe cambiato qualcosa se…?

Sarebbe stato tutto diverso? Maglio? Peggio? Diverso?

Non so.

So solo che si fa semplicemente quello che si può fare.

 

La serenità delle nubi.

L’innocenza del frutteto.

Parole. Belle, ma parole,

mio adorato Lobo Antunes

…

…

…

(by poetella)

J.S.Bach – Mstislav_Rostropovich – Suite No. 1 in G major – Prelude

 

 

 

 

 

.

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Che poi lei pensava…

16 giovedì Mag 2013

Posted by poetella in amore clandestino, antiquariato, assenza prersenza, basta!, consapevolezza, foto di poetella, le cose importanti, libertà, musica

≈ 29 commenti

SAM_0026(foto di poetella)

 

 

 

Che poi lei pensava

mentre stirava l’ottava camicia – troppe camice in questa casa, l’indiano della tintoria non stira bene, povero, tutte da ristirare –  lei pensava, col Canone per tre violini e violoncello di Pachebel nelle orecchie, questa casa finta, questa casa scomoda, piena di gueridon pieni di ninnoli, figurette, tazze  e caffettiere del settecento, dell’ottocento, piena di mensole e mensolette piene di chicchere e piatti di porcellana, di bronzo, di maiolica istoriata del seicento, del settecento, dell’ottocento, albarelli, angeli e angioletti, puttini e dee e dei ed eroi, e mostri, vasi e coppe, e avori, tutto antico, cartagloria, fiori di seta, tutto morto, tutto da altri usato per viverci comodi, non per metterlo lì a dover essere spolverato, lucidato, schivato per non romperlo, in quella casa finta con gli armadi piccoli, che se no disturbano l’equilibrio infinito, prezioso della mostra degli oggetti rari, quadri e quadretti e miniature e specchi e specchi finti, antichi, macchiati, scrostati, che non ci si vede niente e ci si deve specchiare in quello dell’ascensore,  di fronte, di profilo, ok, va bene,

stirava e pensava, in quella casa senza lo spazio per una libreria, i libri un po’ qui, un po’ lì, un po’ in soffitta, o sotto al letto, o in cucina o in quella verticalina su due, tre strati, senza un faretto per illuminare, Me lo metti un faretto? Ma che sei matta? Ci starebbe malissimo! Con la torcetta per vedere che cavolo di libro era. Se era  quello che cercava, senza trovarlo. E svuotare tutto, a tentoni. Poi rinunciare. E per fortuna una libreriola in cucina coi preferiti. Amori miei!

 

E lei stirava e pensava Tu!

Tu che non scrivi. Tu che, non serve che scrivi, tu che vivi in semplicità. Tu, solo l’essenziale. Tu col poco. Tu che non telefoni, ché non serve telefonare. E non mandi messaggi. Ma che messaggi devi mandare mai?

Ché lo sai che mi sei continuamente in testa, ché se non ti avessi continuamente in testa soffocherei, in questa prigione  di falsità, che ci soffocherebbe chiunque.

 

Figurati io! Ma io, no. E allora…

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Pachebel – Canon For Three Violins & Cello.

 

 

 

 

 

 

.

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Ci salvi la Bellezza!

14 martedì Mag 2013

Posted by poetella in basta!, Bellezza che salva, biografia..., consapevolezza, diario, foto di poetella, libertà, malinconia, nonni, nostalgia

≈ 19 commenti

Tag

bambina, tutta la vita

gerani e begonie 2

(foto di poetella)

Ci salvi la Bellezza!

 

 

 

Che c’entrava, adesso. Le era venuto in mente.

Mentre usciva vapore caldo dall’inalatore termale.

Non c’era nesso apparente. O sì? Una bambina che sonnecchiava in un letto grande, non suo.

E, dalla cucina, rumori sommessi in un brodo di silenzio.

Tramestio. Luce filtrata dalle persiane chiuse. Profumo di cera per mobili. Lenzuola di lino spesso. Ricamate.

Da sua nonna.

 

E non alzarsi. Che tanto era vacanza. E c’era tutta la vita, ancora, davanti. Allora c’era.

Una pagina tutta bianca. O no?

Forse che già le tracce di quello che si sarebbe scritto erano stabilite?

Non si scappa?

Forse che non si sarebbe potuto fare niente per deviare, guidare, tracciare  diversamente?

Si sarebbe fatto, se ci fosse stata la possibilità.

Non si fa che quello che è possibile. Pare. No? E, o è possibile, o non è possibile. Inutile startici a.

 

Ancora non poteva alzarsi. Neanche adesso. Doveva finire l’inalazione di vapori sulfo-balsamici.

Le liberavano il naso. Le schiarivano le idee. O gliele annebbiavano.

Affidiamo al vapore tutta la vita. Cancelliamo  tutti gli anni.

Via i passi falsi. Via le false risposte. E le domande retoriche.

Riscriviamo tutto. Cambiamo i personaggi. Sostituiamo i ruoli. 

Un nuovo progetto l’avrei.

Ridisegniamo le mappe.

Anche la pianta di casa. Anche i segni dei passi.

Anche la distribuzione dei mobili. La ridondanza dei mobili.

E degli oggetti che levavano l’aria. E non riempiono i vuoti.

T’accerchiano, t’assediano, ti stringono, t’intrappolano. E lui che compra e compra e compra e compra. Beata te! Figurati se.

 

La casa di nonna era semivuota.

Solo l’indispensabile.

Cos’è indispensabile?

 

Il silenzio, per esempio. Ché questo inalatore fa troppo rumore. Tortura le orecchie già abbastanza torturate. Dev’essere qualche strano transito in cielo.

 

Ma le scoppiava una rabbia, come un bubbone maturo.

 

E, Che c’è a cena?

E, Mi dai, mi fai, mi levi, mi lavi, mi stiri, mi metti, mi compri. Mi telefoni a. mi vedi se.

L’hai preso l’Armolipid in farmacia? E l’Arvenum?

E, Avrei tanta voglia di fare l’amore. Io no (non con te, comunque).

Ma, pagato il condominio? Mi prendi il giornale, già che esci?

Fan culo!

 

E non si può scappare. Oggi, per lo meno, no. Devo fare l’inalazione. Almeno quindici sedute.

Poi, poi, ci sarà qualcos’altro a tendere trappole.

Contaci, bella mia. Non sei di quelle che mollano le zavorre. E neanche bucano il pallone.

 

Ok, ok. però, qualche volta, pure tu, libera, voli. Sicuro. Sì, sicuro.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Brahms’Lullaby

 

 

 

 

 

 

.

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Ma no, papà, dai, lascia perdere…

26 martedì Feb 2013

Posted by poetella in basta!, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, figli, indipendenza, le cose importanti, libertà, padri e figli, papà, poesia, quasi racconti

≈ 15 commenti

Tag

delusione, papà, politica, ti ricordi

bandierarossa

(foto dal web)

 

Ma no, papà, dai, lascia perdere.

Dimmi di zia Nena, invece. È venuta a trovarti, ieri, no? Vecchia, dici? Vecchia vecchia?

Tutta storta come un disperato ulivo di collina. Solitario.

I  capelli, neri? Ma dai! È la tinta.

Ma sì, mi ricordo che mani aveva. Belle. Suona più?  No, eh?

 

Ma no, dai, non mi va. Non mi va di parlare di politica.

Dimmi di zia. Pure io, ti ricordi che mani. Eh, adesso, pure adesso, ma va!…

 Ma sì, guarda come s’è storto l’indice. Sì, sì, altro che.

Ma dimmi, dimmi di zia. Ah, non suona più. Perché? Non la sente nessuno!

Ma che si suona per farsi sentire?

Si suona per sentire la musica che riempie la casa, che scivola per tutte le stanze, che s’arrampica sui muri ed esce in balcone e vola via, come una rondine.

 

Papà, e dai. T’ho detto che non mi va di parlarne, dai. Niente politica, si?

Poi, a che serve?

Noi non ci siamo mai, no, mai capiti. Mai stesse idee. No? Sbaglio?

Che parlo di politica, adesso? Non mi va di litigare, papà.

E poi, poi tu che ne sai di politica.

Ancora a dirmi non avrai mica votato per i comunisti?

Solo tu e qualcun altro a parlare ancora di comunisti.

 

Papà, che fai, poi? Mi sequestri ancora la radiolina?

Non ce l’ho più quella che mi sentivo in cameretta, partigiana in tono minore, nel buio della casa addormentata,  nel tepore delle mie speranze ammantate di notte e di sogni e di voglia di libertà.

Me l’ascoltavo fino a tardi tardi, mentre tu dormivi stanco del tuo primo, del tuo secondo, del tuo terzo lavoro e dell’aiuto che davi a casa a mamma e mamma, stanca d’essere stanca, dormiva il sonno della bella col principe che pensa a lei. A lei, tutti sì. Solo sì.

 

Non me la puoi più sequestrare la radiolina che, senti questa che cosacce si sente, tutte parolacce di comunisti! dicevi a mamma costernata, che prendeva il rosario come una spada, come un amuleto scaccia maligno. Via il diavolo da casa mia!

E io, piccola prigioniera politica, eroina senza esercito da guidare, senza rogo da sfidare.

 

No, papà, non mi va di parlare di politica. Oggi. Con te.

Oggi che tra noi s’è tutto acquietato, come un lago dove il mostro s’è immerso, l’acqua ha ribollito un po’ e tutto s’è ricomposto. Tutto s’è fermato.

 

E poi, papà, che parlo a fare con te che ancora dici che Lui! Lui  che vi faceva venire in Italia, giovanetti a fare le gare tra tutti giovani e belli.

Voi, dalla Libia in Italia, sulla nave, piccoli piccoli e felici! Lui grande uomo. Papà! Ma che ne sai tu?

Dimmi di Patrizia, invece. Quand’è venuta a trovarti? Ieri? L’altro ieri. Ingrassata!

Più grande di noi? Due tre anni? Ma che! Quindici giorni. Sì! Solo quindici. E  lo so che sembra più vecchia. Siamo noi che sembriamo più giovani.

Abbiamo preso da te, papà. Papà bello!

 

Lo vuoi un tè?

Stai bello calduccio con la copertina sulle gambe?

Dai, lasciamo stare la politica.

Oggi no. Non ci voglio pensare. No. Oggi no.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Pierangelo Bertoli. Eppure soffia

 

 

 

 

 

 

.

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Niente. Le note. Le note sul diario…

07 giovedì Feb 2013

Posted by poetella in a scuola, amore?, atmosfere magice, attesa, biografia..., Brian Eno, crescere con l'amore, Fabrizio De Andrè, foto di poetella, le cose importanti, libertà, musica, quasi racconti

≈ 19 commenti

Tag

a scuola, amore, bestemmie, comprendersi, libertà, pallone, parolacce

IMG_3776ridotta

(foto di poetella)

Niente. Le note. Le note sul diario, sul registro di classe. Niente.

 

Incarogniti, urlanti, rabbiosi, ringhiosi, sfacciati, spacconi, arruffoni,

anime graffiate senza amore.

 

Le ammonizioni del dirigente scolastico. Le sospensioni.

Con l’obbligo di frequenza. Lavori socialmente utili. Ripitturare la classe.

Dipingere gli armadietti. Sistemare la biblioteca.

O  senza obbligo di frequenza.

Niente.

 

 

Il registro pieno di note a tutta la classe.

Telefonate a casa. Che non risponde nessuno.

La classe piena di scritte. I banchi scarabocchiati. Le note a questo, a quello. a quella.

Le femmine? Peggio dei maschi.

Cinque sospesi dall’inizio dell’anno. Ed è febbraio.

È carnevale.

È quasi primavera.

Niente.

 

Poi, l’idea.

 

Colpo fragoroso, classico, col registro, sulla cattedra.

Un boato per sormontare il fragore di fondo.

Trasalimento collettivo.

Sobbalzo.

Silenzio. Si sente fuori, incessante, la pioggia.

 

Vi devo fare una proposta, ragazzi. E scusate per il botto. Ma.

 

Guardano. Si guardano. Mi guardano.

Che è? Dice qualcuno. Gli altri zitti. Già è un miracolo. Quasi.

Mi guardano. Aspettano.

Ok, parlo.

 

Se per tutto un mese, tutto un mese,  vi comportate da persone civili, per tutto un mese, senza urla, senza botte, senza prese in giro, senza dispetti, senza corse per la classe, senza lancio di astucci, cartelline, senza lancio di sedie, di banchi, di cappotti, di ombrelli. Senza foto ai sederi delle ragazze. Senza bestemmie. Senza parolacce. Senza pantaloni abbassati ai compagni.

Tutto fermo per un mese e lavoro. E impegno…

 

Silenzio…

Beh?fanno, quasi in coro.

 

Alla fine del mese si va per tutta l’ora, un’ora intera, tutta l’ora di lezione, in giardino.

Ce l’avete un pallone?

 

Coro esteso, una mitragliata di sìììììììììììììììììììì!

 

Ci state? Proviamo?

 

Un sì urlato, liberatorio, un tuono, uno scroscio di pioggia ad agosto, un fiotto di luce accecante tra le nubi.

 

Ok, proviamo. Vai!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

Brian Eno – An Ending

 

O un inizio?

 

 

 

 

 

.

 

 

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Un’imprevedibile calma…

31 giovedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, poesia

≈ 22 commenti

Tag

amore, bellezza, il cielo, imparato, musica, poesia, scrittura, serenità, tempo

LE NEBBIE(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Un’imprevedibile calma, conoscendomi

conseguenza, forse, chi può dire? di quel cielo

 

quella gran pagina pronta alla scrittura dei voli

dal basso verso l’alto, come in Oriente

Conseguenza forse di quello strano tepore

e sì che siamo a febbraio!

Sebbene ci sarebbe forse di che preoccuparsene

un tepore così, a febbraio, no?

 

Ma adesso non abbiamo tempo né voglia di preoccupazione

Niente più crocette sul calendario, adesso

Niente cerchiolini

Niente più conte da che o da chi.

 

Abbiamo imparato, foss’anche solo per oggi, lo sguardo avanti.

Dai e dai…

 

Quasi non ci fa più paura la macchia nera

 

(sono qui…hai scritto. Qui dove?)

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

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E mentre riponeva l’ultima …

27 domenica Gen 2013

Posted by poetella in attesa, basta!, Bellezza che salva, consapevolezza, desideri..., dolore che guarisce, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, musica, nostalgia, notturno, pazienza, quasi racconti, sigaretta

≈ 20 commenti

Tag

Calcio, desiderio di libertà, israel kamakawiwoole, rabbia, televisori, voglia di scrivere

cucina di notte

(foto di poetella)

 

E mentre riponeva l’ultima pentola, l’ultimo coperchio, ben asciugati che se no le goccioline, il calcare, l’opacità triste e scialba, mentre asciugava con energia il lavello d’acciaio, controllando ombre ed eventuali malinconie residue, dandoci dentro per vincere la battaglia della lucentezza assoluta,

mentre s’asciugava le mani  sperando per l’ultima volta, in quella giornata con quei suoni, quelle parole da due televisori in due stanze diverse, e in una era lei e doveva stare la e non poteva volatilizzarsi, nebulizzarsi, scomparire, evaporare, con quei discorsi che le trapanavano le orecchie di scialberie totalmente estranee al suo pensare, al suo sentire, mentre pensava che tra poco, finalmente si sarebbe seduta, avrebbe acceso la sua sigaretta e si sarebbe isolata da tutto quel ciarlare di palloni, azioni, scuse, esaltate urla per esaltanti azioni impossibile, ma poi possibili,

quel domandare di quanti punti, che postazioni in classifica, quello è un venduto, quello non ci capisce niente, ma perché non lo cacciano, tutti quei discorsi, e non mi venite a rompere le scatole che ormai è successo, tutti quei discorsi, io dico semplicemente che il discorso è molto particolare (ma che discorso? Ma quali discorsi?)

mentre si isolava completamente, ci provava almeno, da tutto quello che aveva fatto, sistemato, preparato, archiviato, congelato, riposto, ripulito, controllato, da tutto quello che non aveva fatto e avrebbe voluto fare

aveva pensato

 

oggi, niente leggere, niente scrivere, niente musica,  niente niente

mentre pensava così  aspirando lenta il fumo saporito della sua sigaretta serale, aveva concluso, ok! rimediamo.

Adesso si scrive. Ecco.

…

…

…

(by poetella)

 

Over the Rainbow – Israel Kamakawiwoole.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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vagare…

19 sabato Gen 2013

Posted by poetella in assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, Bellezza della natura, emozione, libertà, musica, poesia

≈ 1 Commento

Tag

poesia, universo

 

e una buona notte serena a tutti…

da poetella

.

 

 

 

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Ecco. Deve essere questo il destino …

05 sabato Gen 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, desideri..., dolore che guarisce, emozione, fine di un amore, foto di poetella, J.S:Bach, le cose importanti, libertà, poesia, saggezza

≈ 16 commenti

Tag

amore, bach minuet in g, mark strand, poesia

voliridotta

(foto di poetella)

 

 

“La sensazione dei baci lanciati dal paradiso

che si sciolgono nell’istante che toccano terra”

Da Mark Strand

“L’uomo che cammina un passo avanti al buio”

Poesie 1964-2006

 

 

Ecco. Deve essere questo il destino delle nostre illusioni

le più morbide tiepide

Le più coccolate custodite accarezzate. Misera fine.

 

Dovrebbero restare su, invece, dove il cielo le veste e sveste

cangianti nuvole al tramonto

O all’alba.

Non dovremmo permetterci di lasciarle cadere  a toccare

quest’arida terra così assetata così

tutta una crepa di dolore ferite aperte

pieghe e piaghe del destino.

 

Prova a versare acqua sulla pietra calda del camino

Prova!

Poi dimmelo che ci resta.

Oltre a quel fremito quel sussulto quello stupore

Frrrrrrrrrrrrrr. Un attimo.

 

Poi, più niente.

…

…

…

(by poetella)

 

(che non riesce a registrare…sorry! Niente voce!)

 

 

Bach – Minuet In G Major

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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