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Stanca morta. Buona premessa per dormire. Oppure no. Fuori, notte. Notte tiepida. Anche i nuovi fiorellini in balcone. State dormendo, piccoli? Come non invidiare quelle corollette trepide, azzurrine. Dondolavano nel venticello del pomeriggio assolato. Una festa di paese. Eppure starli a guardare non mi bastava. Non mi basta niente. Da un po’ di tempo, niente.
Non farei che dormire. Dormire e dormire, se riuscissi a dormire. S’avvicina l’ora.
Temporeggio. A che serve andare a rigirarsi, girare il cuscino, sagomarlo. E girarsi ancora. Tirare su il lenzuolo. Toglierlo. Ancora solo il lenzuolo in questa coda d’estate. Detesto.
Una stagione inutile. Pochi fiori, in balcone neanche uno. Cominciano adesso. Ricominciano. Ricominceranno davvero?
Staremo a vedere. Sempre aspettare. Ma cosa aspettare? Vorrei che fuori ci fosse una città d’Oriente. Che ne so, Samarcanda. Bombay. Che ne so. Mercati e spezie. Di notte. Odori forti. Magari oppio. Oppio. Che effetto farebbe? Ne avrei bisogno.
E anche di altro.
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(by poetella)
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