(poetella piccola)
Ricordava benissimo come da bambina non tollerasse la vicinanza di altri corpi.
Foss’anche sua madre. Sua nonna, sua zia. Suo padre.
Il gatto.
Un’insofferenza. Uno sgusciar via al sospetto di un probabile contatto.
Si scostava, si contraeva cercando di ridursi di volume.
Pensava piano piano. Quasi non respirava.
Seduta composta su un divanetto, o nel vagone di un treno, quei vecchi treni con gli scompartimenti chiusi, lei piccola che poteva occupare anche mezzo posto, seduta si rimpiccioliva.
Scostava le mani, le gambe, le cosce. Sedeva più in là, al limite dello spazio residuo.
Si vergognava. Vergogna o schifo?
Avrebbe voluto un limpido, incolmabile distacco.
Distacco.
Sterilizzazione dell’aria frapposta.
E vedeva cuginetti, cuginette strofinarsi addosso a nonni, zii, spalmarsi baci e braccia e gambe.
Invidiava? Difficile, adesso, dirlo. Forse.
Ma niente. Lei, sempre lontana. Imprendibile.
Non sapeva, non sapeva proprio se le sarebbe piaciuto un abbraccio.
Inoltre non aveva proprio avuto modo di verificarlo.
Sua madre non l’aveva mai abbracciata. Eravate due, diceva per scusarsi. Non potevo abbracciare tutte e due. Perché no, poi?
Suo padre, non ne parliamo nemmeno.
Forse, se avesse avuto il tanto desiderato maschio, forse. O forse no. Neanche lui.
E sua nonna, sua nonna! I bambini non si abbracciano ché se no si viziano.
Con sua sorella faceva a botte. Da femmina, ovvio. E raramente.
Una tirata di capelli, una spinta.
Un altrettanto raro schiaffo.
Sfioramenti.
Il primo contatto a quattordici anni. Un ragazzo, alla sua prima festa. Ballando.
Una strana sensazione. Una voglia di serrare, fermare, trattenere. Scoprire. Trasalire.
Le era piaciuto.
Forse anche più che ai suoi cuginetti e cuginette.
Aveva scoperto di avere fame. Di corpi.
A quattordici anni.
Conseguenza inevitabile del prolungato digiuno. Forse.
Che poi, come si dice? L’appetito vien mangiando. No?
…
…
…
(by poetella)
.
Milla ha detto:
Welcome back Poetella famelica!
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poetella ha detto:
gnam gnam…
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Milla ha detto:
C’ho un buco allo stomaco Poetè….
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poetella ha detto:
Millè….a me me vie’ subito dopo mangiato e fino a che nun rimangio…mica me passa! E poi me rivie’…
😦
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iononhosogni ha detto:
Come sai, so com’è. E so cosa si cerca per colmare un vuoto. Siamo il nostro passato, per forza di cose. Ma abbiamo imparato a non far mancare cura e attenzioni. A volte mal riposti, ma almeno ci abbiamo provato, e continueremo a farlo.
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poetella ha detto:
sì…
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tramedipensieri ha detto:
Bella poetella piccolina!
Non sei cambiata molto…
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poetella ha detto:
🙂
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iraida2 ha detto:
Bello ascoltarti!
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poetella ha detto:
grazie…
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stileminimo ha detto:
Sta cosa la conosco! 😦
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poetella ha detto:
siamo un po’ troppine a conoscerla….
cavolo!
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massimobotturi ha detto:
mangiare, anche i corpi, è un’arte
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poetella ha detto:
ci stiamo applicando da un bel po’…per approfondimenti… specializzazioni.
Raggiungimenti d’alte vette artistiche…
😉
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massimobotturi ha detto:
saranno tutti sti programmi di ricette?
🙂
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poetella ha detto:
non so…
ma io…mi aplicavo già da prima…mi sa…
😉
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massimobotturi ha detto:
un talento naturale insomma
🙂
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poetella ha detto:
non osavo dirlo….
😦
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lois ha detto:
Da bambini ci credono ingenui. Bambini.
Ma non è così. Ciascuno inizia consapevolmente ad indirzzare i propri pensieri, la propria indole, e… anche da bimbetti, si assumono delle posizioni chiare e definite. I bambini, i bambini, sono di gran lunga più saggi degli adulti.
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poetella ha detto:
non so…
io non sono stata saggia.da piccola.
Diceva Pavese, la vera saggezza e ascoltare i buoni consigli, anche se vengono dai propri genitori…
mai ascoltati.
E poi…è stata dura. Parecchio.
ma questa è un’altra storia…sì?
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lois ha detto:
Beh, probabilmente da piccoli si è inconsapevolmente consapevoli… E poi a quell’età, chi li ha mai seguiti i consigli dei genitori?
😉 buona serata
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poetella ha detto:
neanche a età…successive!
Buona serata a te!
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fradem51@alice.it ha detto:
Parlano i tuoi versi, rispondono i miei racconti. Ancora ti leggo e rileggo; ogni volta scopro qualcosa sfuggito nella lettura precedente. Provo condivisione. Un abbraccio Franco
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poetella ha detto:
grazie, Franco…
e benvenuto
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gelsobianco ha detto:
bella bambina intelligente e sensibile!
i bambini… ci vorrebbe più tempo che non ho…
ritorno.
ti abbraccio
gb
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poetella ha detto:
che donna indaffaratissima!
ciao, gbina!
(ma datti pace, però!)
😉
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gelsobianco ha detto:
Sono sono in pace, cara!;-)
Ti abbraccio
gbina
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poetella ha detto:
bacetto pacioso, allora…
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fradem51@alice.it ha detto:
Questa “Ricordava benissimo come da bambina…” è una storia di formazione dove il pudore, la vergogna di condividere con altri il proprio egoistico castello egocentrico cede poi alla condivisione, alla “fame di corpi” ovvero a tutto ciò che è confronto con gli altri: sesso, conoscenza, unione etc….. .Come vedi, cara Lucia, ho così vissuto i tuoi versi. Mi colpisce sempre la tua capacità di modulare, articolare la tua capacità espressiva. Ti trovo ora dolce, ora intensa e perforante, sempre molto intensa. Un abbraccio Franco
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poetella ha detto:
ricambio l’abbraccio.
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