(foto di poetella)
Che sia davvero un danno perdere la memoria?
Sbiancarsi spianare sganciare
questa nostra vita dal prima- da gorghi di ore
una legata all’altra una che senza l’altra no
sarebbe altra
e cancellare tutto il castello di ovvie o improbabili
motivazioni
coi loro binari ai nostri passi
dritti dritti inevitabili
o curvi e in salita e in picchiata e in virata
montagne russe da brividi (ti ricordi ancora i brividi, tu?)
Ah! ritrovarsi in piedi sull’orlo di un giorno
di un anno
tutto da costruire da disegnare senza legami
senza nastri e spille senza guanti e cappello
magari con un piccolo ombrello rosso a palle bianche
largo largo come un paracadute di seta-di raso d’Oriente
di carta trasparente
che mentre ti lanci e ci voli ci vedi dietro il mondo
rotondo giocondo rubicondo
pazzo di gioia e un po’ furibondo. Dimmi tu, perché no?
…
…
…
(by poetella)
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