(foro di poetella)
Aveva deciso.
Si sarebbe dedicata a collezionare meraviglie. Piccoli trasalimenti. Grandi “oh!”, medie “oh!”. Anche qualche enorme “Oooooh!”a cuore sgranato. Perché no. Differenziando accuratamente la collezione. Ovvio.
Cercando di non affezionarsi, non troppo almeno, solo all’ultimo reperimento. All’ultimo sbigottimento. Continuando a cercare. Fino a trovarne altri. Ed esplodere d’emozione.
Tutti lì, nella bacheca della sua wunderkammer nel chiuso del cuore.
Ce n’erano già di piccole come una coccinella. Meraviglie rosse rosse, ma minuscole, davvero minuscole.
Ce n’erano di immense e solenni, di quelle che t’increspano il cuore e lo lasciano così, per un po’. Arricciato e tremante con una spaccatura a zig zag.
Terremoto.
Vertigine.
Anche a guardarle di nuovo e ancora e ancora. Ogni volta.
Aveva deciso. Non una collezione monotematica. No.
Come privilegiare, in fondo, una scelta, in questa molteplicità? Come selezionare?
No. Ricca, variegata. Preziosa.
Questo il principio ordinatore.
Quella mattina, per esempio, il vestitino trovato in soffitta. Di vent’anni prima. Che ancora le stava bene. Un bel “Oh!” soddisfatto. Metti via. Inserisci in bacheca.
E il sorriso di suo figlio, tornato dalle vacanze. Ulisse che torna a casa portando doni.
E quello sguardo, quello sguardo amante, giorni prima, quel sorriso di Dioniso stupito, lieve e incredulo, con la testa che dondolava un po’ mentre diceva con gli occhi Non è possibile! Come sei! chiudendo nel silenzio dei baci la meraviglia.
Via anche questa.
Insieme al profumo di legna quella mattina camminando sulla Tiburtina, denso di buono. Di antico. Di tiepido.
E allo svolazzare di quei petali rosa passando sotto al vivaio.
Tutto da collezionare.
E, ogni tanto, guardare l’oggetto più prezioso e sorridere. È mio.
Nessuno me lo toglierà più. Guardarlo e riguardarlo e riascoltarlo.
Quella voce di vento che dice Ti amo. Quello.
Rarità preziosa. Inaspettata. Fortemente sognata.
Via, nella scatola col velluto rosso. Chiudi. Chiudi, sigilla. Preserva.
Sì. Una bella collezione.
E ancora a cuore, occhi e mente ben aperti, cercare.
Aspettare il resto. E raccogliere. E conservare. Gaia.
…
…
…
(by poetella)
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pasric ha detto:
Parole molto romantiche, nel vero senso del termine.
Buona settimana!
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poetella ha detto:
poetella è un’inguaribile romantica…
nel vero senso del termine…
oscilla sempre tra pittoresco e sublime!
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iraida2 ha detto:
E il bello del collezionare è che non ci si accontenta, sempre si è in cerca del pezzo più raro che ancora non abbiamo e poi…poi “Aspettare il resto. E raccogliere. E conservare”
Molto, ma molto molto bella!!
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poetella ha detto:
grazie…
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stileminimo ha detto:
E’ una meraviglia continua vivere così! una meraviglia!! 🙂
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poetella ha detto:
concordo. L’unico modo per “vivere”…
Lo stupore è linfa e sostanza.
Meschino chi non ne ha. Chi non ci si abbandona…
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tamatoni ha detto:
Le meraviglie non occupano spazio vero…sono immateriali e stanno nel confanetto rosso….puoi metterne quanto vuoi. Lo spirito collezionista contiene una gran voglia di essere…infinita, mai conclusa e un po’ dominante, forse con quello spirito “tignoso” ben fotografato con amore critico silente dal papà. Sei una collezionista dominante….è lo spirito del mio “dettato”…punto e a capo…colleziono io.
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poetella ha detto:
prego…si accomodi!
ne ha facoltà!
Bacetto, tama….
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roberto ha detto:
mi piace !!! come d’altronde mi piace la ricerca del pezzo raro, del pezzo unico
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poetella ha detto:
che poi non si sa se sia più dolce la ricerca…o il ritrovamento…
ma questo è un altro discorso. Poi lo faremo, magari!
(aoh! ma nun te ne perdi uno!!!!! ciao, Zip!)
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fernirosso ha detto:
pare che giri qualcosa di impalpabile ma a cui si è sensibili, un filo rosso rosso rossissimo che si annoda non nel cervello o solo dentro l’occhio ma al gusto e all’olfatto si presenta come un varco dentro una immesna libreria e scaffali e scaffali di bellezza si fanno materia di meraviglia, nuova anche quando la semente è vecchia, così vecchia d’essere per certo antica.
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poetella ha detto:
sì…credo ci sia, in giro…
oggi poi…sento di più…
sento tutto di più…
Sono come snudata, spellata dalla felicità
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domenica luise ha detto:
Io certe volte dico che colleziono le mie poesie come tracce di me che rimangono. A aggiungo: sempre meglio che collezionare gioielli o fumare o drogarsi. E poi, di buono c’è anche che nessuno mi deruba, la poesia non ha mercato, è una stella alpina sull’abisso, non si può raccogliere e nemmeno possedere come una farfalla che se la stringi ti abbandona il suo oro a sporcarti inutilmente la mano.
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poetella ha detto:
oh…!
beh, poetella, però…fuma!
sorry…
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api ha detto:
leggerti ‘snudata’ è un piacere!
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poetella ha detto:
e che dia piacere mi rallegra…
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