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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi della categoria: dolore che guarisce

E tu mi traduci in una…

01 martedì Apr 2014

Posted by poetella in amore che salva, anima, atmosfere magice, Bellezza che salva, Bellezza della natura, consapevolezza, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, empatia, Foscolo, innamorata pazza, la forza dell'amore, la giusta importanza, maestro, poesia, primavera, serenità

≈ 16 commenti

Tag

amore, amore vero, bellezza, crescere, fotografia, gioia, poesia, serenità, ti amo

20140401_110159(foto di poetella)

Qui la voce di poetella

E tu mi traduci in una lingua
nuova quello che era il mio dolore
tu lo distendi piano
piano sul banco
di scolaretta attenta
indichi e guidi
ti guardo e imparo l’uguale e il disuguale
che tirano su il mondo.

Tu che decifri e dai senso
tu che m’insegni come c’insegnano i colori
e i canti e le luci tremolanti
sulla corteccia del pino
lei che sale
sale su verso l’azzurro
e mormora: vedi?

È ancora primavera, dai! Adesso.
…
…
…

(by poetella)

 
.

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Chiedi se potrai, quando…

29 sabato Mar 2014

Posted by poetella in amore che salva, Bellezza che salva, bisogno d'amore, cose consolanti, dolore che guarisce, foto di poetella, innamorati, le cose importanti, poesia

≈ 24 commenti

Tag

amore, bellezza, fotografia, sì, serenità, ti amo

riverbero

(foto di poetella)

 

 qui la voce di poetella

 

Chiedi se potrai, quando… se potrai?

Chiedi se? Tu?

 

Che io, stammi a sentire, ti dico.

Stammi bene a sentire.

Mettiti seduto e senti.

Tu che mi sei gioia di risveglio

e mi sei attesa e scompiglio.

Tu che sei profumo di legna al mattino presto

 

di castagne, di rosmarino

profumo di vino in un grottino d’estate.

Tu che sei assalto alla noia

nessun drago grigio ti resiste, lo sai, no?

tu mi chiedi se puoi?

 

Puoi, puoi spalancare tutte le porte chiuse da sempre

Puoi entrare in tutte le grotte

Puoi macchiare di rosso la seta bianca dei bachi

 

Puoi spandere aghi di pino sull’acqua della memoria

farci un letto per stenderci i sogni

per stenderci il piacere e il mistero

e il rosso e l’oro

 

tu puoi, puoi, puoi, non starmi a chiedere permessi

per regalarmi la sete.

che già m’assilla senza pace e mi piace. Mi piace.

Dalla sete altra sete, come sorgente.

 

E sì. Sempre sì. Tutto sì. A te. Sì.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

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Guardiamole insieme…

26 mercoledì Mar 2014

Posted by poetella in addio, Bellezza che salva, dolore che guarisce, foto di poetella

≈ 1 Commento

Tag

addio amica mia, poesia

20140326_135640(foto di poetella)

Qui la voce di poetella

 

a C.

Guardiamole insieme. Le margherite
hanno coperto di bianco il prato
anche
il minuscolo giardino della casa
della bidella. E se guardassi bene
le troveresti anche un po’ più la.
Dai, guarda!

Guarda come tramano
con le loro testoline tutte pettinate
brave bambine giudiziose del coro
di questa
stagione fiorita di questa
promessa di vita che torna e ritorna e torna
e ritorna
promessa di sole
di abbracci di baci
brave bambine a bocca aperta
e occhi chiusi
tu chiudili gli occhi
occhioni di bambola, chiudili ché vuoi dormire.
Non per altro, è che è primavera.

Si sa, è dolce dormire

a primavera. Dormi cara. Oggi, poi, piove.
…
…
…

(by poetella)

 

 

 
.

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Certamente doveva esserci parecchio …

18 martedì Feb 2014

Posted by poetella in amore clandestino, amore?, aspettiamo la primavera, assenza prersenza, Bellezza, Bellezza che salva, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, fedeltà, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, mail, messaggi, ti perdono

≈ 22 commenti

Tag

amore, amore vero, e ti perdono, fotografia, poesia, ti amo

1779797_10202545133741856_1292054611_n

(foto di poetella)

 

 

Certamente doveva esserci parecchio paradiso

parecchia primavera

parecchie richieste accorate di perdono

in quelle paroline  sul display del telefonino, la mattina

se adesso lei, mentre stirava camicie ascoltando Bach

sola soletta, a casa, con gli occhi sorrideva

oscillando piano

come stesse danzando una giga.

 

Sebbene tra  tutte le camicie non ce ne fosse

neanche una celeste.

 

Perché tu, amore mio,  forse, pensi di non saper dire, ma…

ed io, io stessa che parlo parlo

come potrei mai racchiudere in quei cerchiolini, quelle curvette

quelle asticine

tutto quello che m’impasta il cuore

e me lo fa molle

foglia a terra

dopo il temporale?

 

C’è solo un modo, allora, ecco. Vieni qui, quando puoi. Abbracciami

E sentimi tutta addosso.

Ché sentirai. Capirai. Te lo dico io.

…

…

…

(by poetella)

 pc riparato a tempo di record! Viva!

.

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Quando cammino per …

22 mercoledì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, Bellezza che salva, Bellezza della natura, dolore che guarisce, foto di poetella, poesia, serenità, speranza, vecchiaia

≈ 21 commenti

Tag

amore, Andres Gide, crescere, fotografia, giovinezza e vecchiaia, poesia, speriamo bene...

SAM_1008

(foto di poetella)

 

 qui la voce di poetella

Quando cammino per giardini

proprio non posso fare a meno di pensare a Gide.

A quelli che ha  raccontato così amorevolmente

a quei fruscii che uscivano dalle pagine

quei verdi cupi e rossi e gialli in autunno

e i rosa e i viola, e i carminio e i verdolini chiari in primavera

e gli abbagli tra i rami in estate

e il vento fresco le panche di pietra

e i neri in inverno e gli uccelli e i silenzi

e gli zampilli di fontane e lo scricchiolio delle foglie.

 

Me li gusto di più, i giardini, pensando a Gide.

A quando m’ha riportato alla vita, tanti anni fa

coi suoi Nutrimenti terrestri

pagina dopo pagina mi cancellava il dolore

 

pagina dopo pagina mi tirava la manica

col suo guardare affamato

col suo sentire di malato che guarisce.

E io con lui.

 

Anche ieri, passeggiavo e ci pensavo.

E quando ho visto quelle due anziane signore

sulla panchina, che ridevano! Ridevano di cuore

tutte eleganti, coi cappellini e le borsette intonate alle scarpe

i capelli in ordine e non c’era neanche vento

e i foulard scintillanti nel sole del pomeriggio

ridevano e mangiavano pastarelle. Ognuna la sua.

Ridevano, mangiavano e chiacchieravano

chissà di che? Magari d’amore? Ma no, dai!

Beh,  allora, mentre me ne andavo a passo lento tra quei verdi profumati

nella pausa pranzo col mio panino da finire prima della sigaretta

la prima della giornata, eh!

allora, guarda un po’, ho pensato

Vedi? C’è sempre tempo per ridere.

 

Non ti spaventare dell’inverno che avanza, cara mia.

…

…

…

(by poetella)

FELIX MENDELSSOHN – BARTHOLDY – Spring song

 

 

 

 

 

 

.

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Posso stare immobile…

12 domenica Gen 2014

Posted by poetella in cose consolanti, cose piacevoli, dolore che guarisce, foto di poetella, libertà, poesia

≈ 34 commenti

Tag

anima, bellezza, pace, poesia

nuvola grande

(foto di poetella)

 

 

Posso stare immobile

la guancia sulla mano sinistra

la destra che ogni tanto volta la pagina di questo

bel libro di poesie di Collins.

 

Posso stare immobile delegando tutto

il movimento

agli occhi che scorrono

senza fare rumore neanche d’acqua

neanche di vento

su quelle letterine nere, giù, fino al numero di pagina

infondo a destra.

 

Posso davvero stare immobile

preziosa perla rara questa stasi

fino ad alzare un attimo lo sguardo

osservare fuori le nuvole

che vanno, lente. Mai le stesse.

 

Poi prendere la penna che aspettava buona

piena di speranza

e scrivere qualcosa sul mo moleskine nero.

 

Rileggere. Quindi decidere che

prima o poi

si metterà tutto nel pc

per renderlo più stabile, più leggibile.

Più non so che.

 

Questa è pace.

Lentezza.

Assenza d’assillo.

Aria e respiro.

Rara, benedetta visita al paradiso.

 

E al diavolo tutto il resto.

…

…

…

(by poetella)

Handel’s Minuet

 

 

 

 

 

 

.

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e poi…

07 martedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, Bellezza che salva, cose consolanti, cose piacevoli, diario, dolore che guarisce, emozione, felicità, foto di poetella, il cielo, innamorata pazza, la forza dell'amore, le cose importanti, poesia, Scriabin

≈ 11 commenti

Tag

amore, amore vero, attesa, bellezza, musica antiqua, poesia, sogni, ti amo

arriva quello che aspettavi…

e il cielo si fa chiaro, anche se è

notte.

luce

(foto di poetella…felice)

Scriabin Etudeop.8 no.12

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ricordando…ti dico

19 sabato Ott 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, cose consolanti, dolore che guarisce, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, musica, poesia, ricordi

≈ 13 commenti

tramonto(foto di poetella)

 qui la voce di poetella

 

E, comunque, la sai la meraviglia del silenzio, no?

Le cose ferme, dopo,  la finestra chiusa

Sì, lasciamoli fuori

tutti lì, lontani

 

siamo al sicuro qui, amore mio.

 

I tuoi occhi nella penombra

brillano

più di due satelliti di Venere

 

Se Venere ne avesse, poi. E non li ha.

…

…

…

(by poetella)

François Dumont – Berceuse Op.57 at Chopin

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Ormai nove lunghi giorni…

17 martedì Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, autunno, consapevolezza, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, saggezza, serenità

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quasi sera(foto di poetella)

 

 

Ormai nove lunghi giorni, mio caro. Una bella prova. Superata.

I passi più o meno disinvolti. La strada, fortunatamente, conosciuta. Si prosegue.

Riuscendo persino a superare imprevisti.

Beh, nove giorni. Silenziosi. Operosi.

S’è imparato che non è certo il cinguettio forsennato a farsi canto.

Basta una melodia lontana, scritta nello spartito dei ricordi. Chiuso. Sul pianoforte.

La certezza di un possibile preludio.

Il tendone del palco chiuso. Con dietro ombre.

Basta, questo.

 

Tutto senza troppa fatica, direi.

Sorpreso? L’allieva impara.

L’immensa, mutevole, straordinaria varietà dell’accadere, il fiore, l’ocra e il rosso e il bruno, le nubi, il vibrare della luce.

E gli incontri, gli scontri, gli scambi e il dire, il dare, il fare

L’immensa, la davvero immensa e mutevole varietà dell’accadere ha riempito ogni fessura, ogni crepa, ogni varco, ogni bocca che avrebbe altrimenti cantato, o gridato o piagnucolato il tuo dolcissimo nome.

Che sia questo il vero segreto?

 

Lo sai? c’è una stanza vasta, in me, dove posso sostare ormai senza angosce,

senza pretese, senza spropositate attese,

senza sconsiderati desideri, semplicemente colma di luce.

 

E s’è imparato a cantare in polifonia. In accordi in tonalità minore.

Una corale accorata con la voce di tutte le cose. Armonica. L’universo intero danzante. L’universo di cui noi, noi due, io e te, mio caro,  

non siamo che minuscoli punti di luce accoccolati tra le stelle.

 

Ci sarà l’incontro. So che ci sarà. Ma il coro festante mi distrae.

M’invita alla partecipazione gaia.

Si caricherà la nostra energia quando… Certo. Si caricherà, si farà più potente, vicini.

Ma, sai? sospetto che non sia indispensabile.

Non dico che, quando avverrà il contatto non sarà ovviamente meraviglioso.

Ma, e questa è la grande conquista che ti devo, mio caro,

tutto è già meraviglioso anche così.

Grazie a te sono sole. Carico di potenza luminosa.

E brillerò, fino a che avrò energia bastante.

 

Poi verrà il silenzio dell’universo quieto.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Borodin. String quartet n° 2 in D major- Notturno

 

 

 

 

.

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potremmo forse mai dire….

14 sabato Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, indipendenza, la forza dell'amore, le cose importanti

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Tag

altra storia, fantasia, strada

camminando(foto di poetella)

 

qui la voce di  poetella

 

 

 

Potremmo forse dire d’essere arrivati?

Noi che ce ne stiamo qui, a guardare, come dalla terrazza sulla  vasta baia.

Noi che osserviamo e sorridiamo del calmo piatto e delle creste d’onda

Del sorgere, del tramontare.

Noi che sorridiamo anche del buio e della pioggia.

E dello scirocco e del maestrale.

 

Noi che sorridiamo come una statua del Budda, il sereno. Il lago.

potremmo mai forse dire d’essere arrivati?

Noi  che il dolore, la gioia, la paura, la fantasia.

Noi che la speranza e la pace

della totale sua assenza.

Noi che non aspettiamo, aspettando.

Non cerchiamo, cercando.

Noi che sì e no. E forse.

potremmo forse mai dire d’essere arrivati?

 

Non credo. Ce n’è di strada da fare.

Anche solo riuscire a non prendersela per quelli

che non lasciano il bagno come vorrebbero trovarlo.

Come faccio io. Come fai

tu.

 

Ma questa è un’altra storia. Certo, dico io.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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Ma sì, è possibile, sai?

01 giovedì Ago 2013

Posted by poetella in amiche, dolore che guarisce, pazienza, poesia, viaggi

≈ 36 commenti

Tag

auguri, cuore, da solo, scappa

lal ucina(foto di poetella)

 

 

Ma sì, è possibile, sai?

Io l’ho fatto, una volta. Faceva i capricci. Piangeva.

Gocciolava tristezza come fosse un asciugamano viola non centrifugato.

In un giorno di forte umidità.

E non c’era niente da fare. Solo stare lì a guardarlo gocciolare.

Le mani troppo piccole per strizzare via tutto quel pianto.

Troppo stanche e piene di tagli.

Piene di togli. Piene di butta via.

Piene di segni e sogni sventatelli.

 

Ma sì, è possibile, sai?

Bisogna provarci. Te l’ho detto, cara. Io l’ho fatto una volta.

Era  duro duro, incastrato in un dolore come in un pozzo scuro.

Le pareti scivolose. Senza appigli.

Duro duro, persa ogni elasticità. Scorticato dalla fatica.

Da tentativi di  improgettabile fuga.

E non ce la facevo proprio  più a guardare quello spettacolo.

Stagnante.

E allora sono fuggita.

Quando non puoi fare niente, che resti a fare?

Via! Il mondo è grande.

Via e lascialo lì quel cuore triste.

Lascialo lì da solo.

 

Ma sì, è possibile, sai?

Scappa via, amica mia.

Vatti a cercare un altro cuore in un’altra terra,

in un altro tempo.

In un nuovo sogno.

Sei giovane.

Vedrai. 

Ce la farai!

 

Il mio cuore inchiodato qui ti manderà l’eco del suo battito. Augurale.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

(ad un’amica cara in fuga. Auguri, R.)

 

 

 

 

 

 

 

.

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Tanto ce la faccio…

22 lunedì Lug 2013

Posted by poetella in basta!, consapevolezza, diario, dolore che guarisce, forza, foto di poetella, le cose importanti

≈ 17 commenti

Tag

calma, luce, maestro, Pierangelo Bertoli

SAM_0055_1(foto di poetella)

 

 

Tanto ce la faccio.

Reggo gli sputi del destinaccio.

Tanto poi mi lavo.

E non mi sbavo..

Scalcio, sbraito un po’. Poi scatta la calma.

Lo sai, vero? Lo sai. Me l’hai insegnato tu, Maestro.

Non serve, dici. Mettiti buona e aspetta che passi. Se non ci puoi fare niente.

Ok, mi metto buona.

Tanto ce la faccio.

Posso sempre tirare fuori i miei giocattoli dal cesto.

Ricordi minuti. Cianfrusaglie. Musichette di carillon.

Posso sempre mettermi ad attorcigliare capelli attorno al dito.

O dondolare sulla sdraia in balcone. Pure se non ce l’ho.

La sdraia, dico. Il balcone, sì.

Posso guardarmi allo specchio coi tuoi occhi. Sognati.

E aspettare.

Tanto ce la faccio.

Sono cresciuta a forza di sberle.

Non mi fa paura niente.

Basta organizzarsi.

Nessuna sa organizzarsi come me.

Magari qualcuna sì, ma il fatto non pregiudica.

 

Nessuna sa pescare mollichelle di luce nella notte.

piccole come occhi di lucciole.

 

E continuare a leggere i sogni a quel chiarore.

…

…

…

(by poetella)

 

Pierangelo Bertoli – Eppure soffia

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Non puoi fare a meno di stupirtene, ogni volta. Non è vero?

05 venerdì Lug 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, dolore che guarisce, felicità, foto di poetella, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia

≈ 14 commenti

Tag

foglia, l indifferenza, occhi bassi, ragno, stare mesto

SAM_0929(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

Non puoi fare a meno di stupirtene, ogni volta. Non è vero?

Questa capacità. Quest’inatteso rialzare lo sguardo.

 

Ché prima c’è uno stare mesto, testa un po’ inclinata di lato, occhi  bassi, desolati.

Prima c’è uno scivolare sulle cose, come di foglia sull’acqua.

 O uno stare immobile di ramo secco, senza vento. Di ragno al centro esatto della sua tela.

Quella uscita dalla sua bocca.

Esce sempre da noi quello che ci tiene e trattiene, lo sai, no?

 

Prima c’è il silenzio nel rumore inconsistente del mondo.

C’è l’indifferenza di gatto in un museo. Che ci sta a fare?

 

E tu non puoi fare a meno di stupirtene, ogni volta. Non è vero?

Questa capacità. Quest’inatteso ritrovare una luce. Un evento. Un nome. Un fiore, un dire.

Un fare.

Un sobbalzare. Un sorridere come solo  i bambini.

Prima c’è quello svegliarsi e pensare Un giorno in più senza.

Prima c’è un Che mi sveglio a fare.

Prima c’è un E non riesco a dormire, poi, più.

 

E poi, non puoi fare a meno di stupirtene, ogni volta. Non è vero?

Questa capacità. Questo riaccendersi della musica.

Questo riavere la paga da aspettare, tutti i giorni. Tutti i giorni un pizzico di felicità.

Da lì. Da là.

Anche  senza…

 

Ché tu, cara mia, sei tremenda!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

 

 

 

 

 

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Pare così fuori luogo, oggi, tutta questa …

18 giovedì Apr 2013

Posted by poetella in amore?, dolore che guarisce, empatia, foto di poetella, malattia, pazienza, primavera

≈ 9 commenti

Tag

passa passa

IMG_2032

(foto di poetella)

 

 

 

Pare così fuori luogo, oggi, tutta questa primavera.

Tutti questi colori, troppi colori, che poi magari a guardarli ci si consola, ci si dovrebbe consolare, ci dovremmo far bastare questa puntuale sinfonia  che copre, che vela, che spiazza, che spazza via tutti i malumori, le solitudini, il dolore.

 

Il dolore! Che, come si fa a tollerare l’idea che esista, come si fa a tollerare la sofferenza di chi ami.

O anche di chi non ami. Di chi non conosci. Di chi non conoscerai mai.

Come si fa a non sentire la bestia che si rivolta e morde e si ribella e graffia e grida.

Con quel rosa, attorno, quel rosso, quel viola, quel lilla che sparano allegria dalle grate del vivaio, scellerate. Fuori dalle crepe dei muri, sulle aiuole sconsiderate alle fermate dell’auto.

Che ci fanno trasalire per un attimo, anche solo per un attimo, che mica è poco, no? Questi colori sfacciati, questi colori monelli freschi e giovani e ciarlieri.

Il giallo delle margherite, così perentorio, che se ne frega delle corsie d’ospedale, delle flebo che stillano speranze o disperazione. Anestesia di lunghe, troppo lunghe attese.

 

E tutti questi alberi che oscillano e ninnano gemme e dicono Aspetta!

Aspetta, amore mio, che passa. Passa. Vedrai che passa. Tutto passa. Lo sappiamo, no?

 

Ho tirato  su un monumento di vetro all’attesa.

Ci vedo attraverso.

Faccio croci sul calendario e me le tolgo dal cuore.

Ogni giorno una.

Ogni giorno una in più.

E una in meno, certo.

…

…

…

(by poetella)

Sidney Bechet – petite fleur

 

 

 

 

 

 

.

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E tu, tu! Resta come sei, hai detto…

13 sabato Apr 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, musica, nostalgia, pazienza, poesia, saggezza, speranza

≈ 7 commenti

potature(foto di poetella)

 

 

E tu, tu! Resta come sei, hai detto.

Certo che resto come sono. Certo.

 

Lo sai? hanno potato tutti gli alberi, in giardino. Adesso, solo rami scheletriti verso il cielo lontano, così lontano, così terribilmente lontano, maledettamente, irrimediabilmente lontano

allontanato da prove, da  dispetti, da fatiche sgraziate di titani  nemici e invidiosi

e se lo sono tirato via, quelli, come una coperta azzurra frusciante di raso e noi, dai! dai a strattonare, dai a puntellare, dai a cercare appigli per contrastare

E tenercene un po’.

Eppure, sì, eppure sai che ti dico?

Riesco ancora a sorridere. Bello, no?

Sarà che quando hai imparato, sarà che quando qualcuno ha insegnato, (no, non qualcuno, tu) sarà che quando è tua ormai una serenità di foglia sul fiume

di piccola bolla di sapone che va

di  goccia che stilla dalle pareti della grotta

e lo sa, lo sa che prima o poi,

prima o poi finirà nel mare vasto

– dove mai, se no?-

grondante di vita sommersa, allora

di cosa ti vuoi preoccupare mai, dico io.

 Ricresceranno le chiome degli alberi.

Che non ci mettano troppo, però. Ché io amo l’ombra.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

FELIX MENDELSSOHN – BARTHOLDY – Spring song.

 

 

 

 

 

 

.

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Dai, poteva andare peggio, hai detto…

10 mercoledì Apr 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, empatia, forza, foto di poetella, le cose importanti, Mahler, malattia, pazienza, poesia

≈ 20 commenti

Tag

amore, cristo in croce, dolore, musica, poesia, ti amo, voce bella

IMG_3776ridotta

(foto di poetella)

 

 

Dai, poteva andare peggio, hai detto.

Con quella voce bella che si sentiva che sorridevi. Si sentiva.

Sai, quando ti svegli al mattino e dalla luce che filtra dalla serranda non perfettamente chiusa t’accorgi che non c’è nemmeno una nuvola. In cielo.

Ed è così, poi. Effettivamente, non c’è.

 

Si sentiva che sorridevi mentre dicevi dai! Poteva andare peggio.

Peggio  della carne lacerata? Dei nervi, dei tendini tagliati, dell’osso scoperto come un Cristo in croce? Peggio di così? Pensavo io. Si sentiva che piangevo?

 

Ci sono fiumi così larghi, così colmi, che scavano le valli, cambiano la storia millenaria delle pietre, si fanno strada gorgogliando, sopra  ogni ostacolo, contro ogni destino.

 

E tu! Tu, uomo straordinario che, sì, beh, un po’ fa male, hai detto. E ancora sorridevi.

Sentivo il sorriso della tua voce.

Senza vedere.

Meglio. Ché non avrei retto a vedere.

La tua carne adorata martoriata, io che vorrei solo avvolgerti nella seta più liscia del piacere più raffinato. Più evoluto.

 

Tu, che m’hai insegnato ad accettare le piogge di fuoco, i salti nel vuoto, i cambiamenti di rotta,

le mappe perdute e le invasioni di cavallette. E di draghi.

Tu che m’hai insegnato a sorridere come sorridono i saggi d’Oriente, seduti in cima alla colonna in mezzo al deserto.

Che m’hai fatto accettare che l’aria finisse, che finisse il fuoco e sfiorissero i fiori

m’hai fatto spuntare le branchie per vivere e respirare nell’acqua fonda della consapevolezza

 

tu che occupi ogni stanza, segreta e no, di tutto il mio dedicato esistere.

Dedicato a te.

 

Tu, come acqua nel secchio sotto la fontana

che mai si svuota e mai è del tutto pieno

 

sappi che… ma lo sai. lo sai. come io so che…

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

Mahler –Adagietto della 5ª Sinfonia

 

 

 

 

 

 

.

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da “Nora e il bambino che non aveva ombra”…

13 mercoledì Mar 2013

Posted by poetella in dolore che guarisce, foto di poetella, malinconia, mamma, Nora e il bambino che non aveva ombra

≈ 16 commenti

Tag

bambina, Nora e il bambino che non aveva ombra, romanzo

nora-e-il-bambino-che-non-aveva-ombra

(La copertina del libro…)

e qui… il libro…

 

 

 

[…]

 

Una bambina che toglieva da sola

cappotto, cappello, sciarpa e guanti

e li appendeva al gancetto sotto l’ombrellino

rosso e blu.

 

Una bambina che li rimetteva da sola,

abbastanza dritti.

Abbastanza in fretta.

 

All’asilo era molto. Questo è un fatto.

Avrebbe dovuto capire, allora, che ce l’avrebbe fatta.

Fidarsi.

Che avrebbe potuto toglier e mettere

tutti gli strati di dolore e festa,

tutte le pesanti, ingombranti adempienze dei giorni.

Togliere e mettere tutti i desideri. Piegarli.

Riporli nel luogo, nel tempo giusto.

 

Avrebbe potuto

la bambina

almeno avrebbe dovuto ricordare. In seguito.

Adesso che da sola

riesce solo a piangere.

E l’ombrellino non c’è più.

 

E la vita è pioggia forte, è scroscio,

è grandine. È neve.

 

 

Ci saranno forse mai nuovi germogli, per lei?

 

[…]

…

…

…

(by poetella)

 

 …un branetto minimo tratto dal mio romanzo…ve lo ricordate? quello che ha vinto il premio…

Ieri m’è capitato tra le mani e m’è venuta voglia di regalarne un po’ ai miei …lettori…

Ecco.

Il libro è in prosa, comunque…solo ogni tanto, qualche…accapo…

…sera!

Raindrop  Prelude  Chopin

.

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Un’imprevedibile calma…

31 giovedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, poesia

≈ 22 commenti

Tag

amore, bellezza, il cielo, imparato, musica, poesia, scrittura, serenità, tempo

LE NEBBIE(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Un’imprevedibile calma, conoscendomi

conseguenza, forse, chi può dire? di quel cielo

 

quella gran pagina pronta alla scrittura dei voli

dal basso verso l’alto, come in Oriente

Conseguenza forse di quello strano tepore

e sì che siamo a febbraio!

Sebbene ci sarebbe forse di che preoccuparsene

un tepore così, a febbraio, no?

 

Ma adesso non abbiamo tempo né voglia di preoccupazione

Niente più crocette sul calendario, adesso

Niente cerchiolini

Niente più conte da che o da chi.

 

Abbiamo imparato, foss’anche solo per oggi, lo sguardo avanti.

Dai e dai…

 

Quasi non ci fa più paura la macchia nera

 

(sono qui…hai scritto. Qui dove?)

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

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E mentre riponeva l’ultima …

27 domenica Gen 2013

Posted by poetella in attesa, basta!, Bellezza che salva, consapevolezza, desideri..., dolore che guarisce, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, musica, nostalgia, notturno, pazienza, quasi racconti, sigaretta

≈ 20 commenti

Tag

Calcio, desiderio di libertà, israel kamakawiwoole, rabbia, televisori, voglia di scrivere

cucina di notte

(foto di poetella)

 

E mentre riponeva l’ultima pentola, l’ultimo coperchio, ben asciugati che se no le goccioline, il calcare, l’opacità triste e scialba, mentre asciugava con energia il lavello d’acciaio, controllando ombre ed eventuali malinconie residue, dandoci dentro per vincere la battaglia della lucentezza assoluta,

mentre s’asciugava le mani  sperando per l’ultima volta, in quella giornata con quei suoni, quelle parole da due televisori in due stanze diverse, e in una era lei e doveva stare la e non poteva volatilizzarsi, nebulizzarsi, scomparire, evaporare, con quei discorsi che le trapanavano le orecchie di scialberie totalmente estranee al suo pensare, al suo sentire, mentre pensava che tra poco, finalmente si sarebbe seduta, avrebbe acceso la sua sigaretta e si sarebbe isolata da tutto quel ciarlare di palloni, azioni, scuse, esaltate urla per esaltanti azioni impossibile, ma poi possibili,

quel domandare di quanti punti, che postazioni in classifica, quello è un venduto, quello non ci capisce niente, ma perché non lo cacciano, tutti quei discorsi, e non mi venite a rompere le scatole che ormai è successo, tutti quei discorsi, io dico semplicemente che il discorso è molto particolare (ma che discorso? Ma quali discorsi?)

mentre si isolava completamente, ci provava almeno, da tutto quello che aveva fatto, sistemato, preparato, archiviato, congelato, riposto, ripulito, controllato, da tutto quello che non aveva fatto e avrebbe voluto fare

aveva pensato

 

oggi, niente leggere, niente scrivere, niente musica,  niente niente

mentre pensava così  aspirando lenta il fumo saporito della sua sigaretta serale, aveva concluso, ok! rimediamo.

Adesso si scrive. Ecco.

…

…

…

(by poetella)

 

Over the Rainbow – Israel Kamakawiwoole.

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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poetella …riposta…che oggi c’azzecca…. ;-)

17 giovedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, desideri..., dolore che guarisce, felicità, foto di poetella, passione, poesia, vecchie mie...

≈ 7 commenti

Tag

amore, poesia

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

 

E sarà meraviglioso, vedrai, come

sempre è meraviglioso guardare

la pioggia scendere impetuosa da dietro i vetri

per un bambino che non ha paura

per chi è bambino sempre

e non ha paura

quasi più.

 

Sarà meraviglioso come guardarsi

le mani pulite    lavate via tutte le scorie

del passato

le mani aperte verso il cielo

 

lo so. Sentimi. Sarà meraviglioso

per noi che conosciamo la grandezza

che sappiamo lo stupore

che ci accende la musica

di questa nostra libertà

di prigioni slegati

ritrovata la casa

il fuoco  e lo specchio.

 

Sarà un cantico      una laude al destino

generoso e benevolo

ritrovarti

sapiente la trama che ha steso i giorni

sapienti gli occhi che hanno visto

riconosciuto

intrecciato

queste nostre anime di seta e oro

splendente veste di festa

attorno ai passi di danza. Insieme.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

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La pioggia spazzava via …

17 giovedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, dolore che guarisce, felicità, foto di poetella, J.S:Bach, pioggia, poesia

≈ 6 commenti

Tag

amore, cuore azzurro, gioia, poesia, ti amo

acqua dal vetro ridotta

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

La pioggia spazzava via ogni granello di passato

Forse anche di futuro

 

Lavava lucidava ravvivava.

La pioggia mi piace perché non da retta a nessuno.

Va dove vuole. Fa quel che vuole.

Cambia il mondo che lui voglia o no.

Poi se ne va.

 

E non riuscivo a non cantare sotto quell’acqua

Era come un invito alla gioia

O forse ero io che

 

Non riuscivo a camminare buona e diligente.

Quasi danzavo, cantando.  Cantando forte.

 

Tanto chi ti sente, nella pioggia?

col rumore delle macchine e del vento

E poi  chi mi sente mi sente pensavo.

 

Pensavo e cantavo. Camminavo

l’ombrello ben saldo nel vento

senza paura. Senza più paura in quella città tutta in grigio

col cuore azzurro. Sì, azzurro.

 

Ancora l’azzurro. Fino a che notte non ci separi.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

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[…] …mi ripeto un’altra volta ancora …

14 lunedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, Chopin, crescere con l'amore, dolore che guarisce, emozione, felicità, foto di poetella, le cose importanti, musica, pioggia, poesia

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Tag

amore, gioia, il cielo, musica, piccole parole, poesia, raindrop prelude, ti amo

IMG_3947ridotta

(foto di poetella)

 ascolta poetella

[…]

…mi ripeto un’altra volta ancora che non bisogna tormentarsi prima del tempo, né lasciarsi assillare da ciò che non è, per quanto minaccioso, per quanto imminente possa essere.”

[…]

 

Da E, tuttavia

Di Philippe Jaccottet

 

 

Giusto. Non me lo ripeto sempre anche io?

Ci perdo parecchio tempo a ripetermelo. Perdo?

poi, in genere, ma non sempre, no, direi di no, comunque in genere

non mi do retta.

Ma come si fa? Vedi quello slargo di nubi

nere nere, veloci

tutto quel corrusco, in cielo,

quell’intorpidimento di colori

metallo e sabbia e cenere

come si fa a non pensare al peggio?

 

Che poi oggi,

poco dopo le dieci del mattino

(com’è largo quel cielo sui miei passi

quanto spazio c’è per ogni tipo di pensiero

a starlo a guardare

come c’infilo facile il sì e il no e il forse…)

oggi, anche se addirittura si sentiva lontano il rombo del tuono

scuoteva l’aria per chilometri, credo

anche se a un certo punto uno, due, tre

mille goccioloni m’hanno costretto a capitolare

ad aprire l’ombrello

anche se veniva giù come un fiume a rovescio da monti invisibili

e in un attimo la strada è diventata d’argento

e i rami secchi d’argento come vestiti a festa inghirlandati

infiocchettati di goccioloni sonori

e tutto frusciava e scrocchiava carta di caramelle

chicchi di riso sugli sposi

 

oggi quel temporale, che poi me lo sono preso tutto!

chi l’ha sentito?

Ché in petto, come in un nido, come in una culla

piena di pizzi se ne stavano quelle tue frasi

piccole piccole come quei baci che mi soffi sulle tempie, dopo

che mi spolveri sui capelli, dopo

Piccole piccole parole d’infinita tenerezza

Meglio, molto meglio del più grande degli ombrelli da pastore, tu

 

guidi i miei passi. Guidi i miei sorrisi. E mostri la via

…

…

…

(by poetella)

 

 

Raindrop  Prelude by Chopin

–

 

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Che si possa conservare…

13 domenica Gen 2013

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Tag

amore, anima, genio della lampada, poesia, Ricordi

IMG_4987

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Che si possa conservare

pietosa memoria, compassionevole memoria

crudele memoria

che si possano conservare intatti in tasca

i colori della felicità

che c’avvampavano l’anima

l’hanno fatto, ricordi?

Che ci scaldavano la scena di questo teatro tragico

che ce la popolavano di fili d’oro

 d’argento e di malachite e lapislazzuli

e turchesi.

 

Che si possa conservare come in una scatolina

sigillata, o magari solo chiusa, socchiusa, ecco

da poter aprire a piacimento

per lasciar uscire come un fumino, come un sospiro

di quelli che fanno i vecchi e un po’ sorridono

 

un fumino da genio della lampada

che s’inchina, quando esce e dice Eccomi! Cosa vuoi, padrone?

 

Cosa voglio?

Rivoglio tutto quello che ricordo. Ridammelo. Adesso. Vuoi? Puoi?

…

…

…

 

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Ecco, chiara luce oggi…

12 sabato Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, dolore che guarisce, fine di un amore, foto di poetella, inverno, Musica Antiqua, poesia, speranza

≈ 31 commenti

Tag

amore, chiara luce, fine di un amore, giovinezza, il cielo, luce, minstrel melodies, musica antiqua, osmosi, poesia

SAM_0321

(foto di poetella)

 

 

Ecco, chiara luce oggi.

Quella luce come di carta argentata.

Un cielo vestito d’organza azzurra.

Senza sbruffi. Senza volant.

Semplice e pulito abitino di ragazza

alla messa di Pasqua.

 

Luce come piccoli fiori sui capelli.

Luce belletto di giovinezza.

Luce che penso Mai!

Nessuno mai, mai più come te!

 

E come si può, ma come si può temere

come si può sospirare tantomeno piangere

sotto questo distillarsi di felicità

quasi sonora.

 

Una laude, proprio una laude alla vita che

perpetua

da uno all’altro da uno all’altro

inarrestabile, continua. Per osmosi.

…

…

…

(by poetella)

 

Musica Antiqua – Minstrel Melodies

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Andare a cercare il …

11 venerdì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, dolore che guarisce, foto di poetella, inverno, nebbia, poesia, speranza

≈ 14 commenti

Tag

amore, il cielo, luce, nebbia, passeggiata, poesia, serenità, silenzio

nebbie

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

Andare a cercare il nocciolo. Il cuore invisibile.

Il remoto principio del tutto.

Guardinghi, nel lucore della nebbia.

 

Stamattina, camminare, davvero una sfida.

Si può procedere, comunque, anche senza distinguere nettamente i contorni del destino.

Anzi, forse proprio per questo.

L’indeterminatezza è certo fonte di allerta.

Di sensibilizzata attenzione.

Una percezione di vento sulla pelle bagnata.

Oltre all’innegabile bellezza del paesaggio che sfuma dolce, attorno.

Delle sue svariate, ignote potenzialità.

 

Persino il cinguettio di un invisibile abitante di un invisibile albero

può contenere un indubbio fascino sottile.

Senti le note, tintinnanti, unica certezza nitida, senti?

in un vaporare di tutte le questioni del mondo.

 

Eppure davvero devo riconoscere che quella mia passeggiata

in un quasi niente grigio-bianco

acceso qua e là di luci giallognole fisse o rosse o bianche mobili

quella mia passeggiata m’ha ammorbidito il cuore. Inzuccherato.

Placata la sua inestinguibile fame di certezze.

 

Ho accolto quei colori sfocati come premessa alla luce.

 

È che la nebbia, è come se la nebbia mi facesse pensare ad un prossimo, promesso, possibile, atteso, sempre mi facesse pensare a un delicato, morbido, fremente risveglio di bimbo.

 

Ancora possiamo aspettare, dunque. In silenzio.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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Ecco. Deve essere questo il destino …

05 sabato Gen 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, desideri..., dolore che guarisce, emozione, fine di un amore, foto di poetella, J.S:Bach, le cose importanti, libertà, poesia, saggezza

≈ 16 commenti

Tag

amore, bach minuet in g, mark strand, poesia

voliridotta

(foto di poetella)

 

 

“La sensazione dei baci lanciati dal paradiso

che si sciolgono nell’istante che toccano terra”

Da Mark Strand

“L’uomo che cammina un passo avanti al buio”

Poesie 1964-2006

 

 

Ecco. Deve essere questo il destino delle nostre illusioni

le più morbide tiepide

Le più coccolate custodite accarezzate. Misera fine.

 

Dovrebbero restare su, invece, dove il cielo le veste e sveste

cangianti nuvole al tramonto

O all’alba.

Non dovremmo permetterci di lasciarle cadere  a toccare

quest’arida terra così assetata così

tutta una crepa di dolore ferite aperte

pieghe e piaghe del destino.

 

Prova a versare acqua sulla pietra calda del camino

Prova!

Poi dimmelo che ci resta.

Oltre a quel fremito quel sussulto quello stupore

Frrrrrrrrrrrrrr. Un attimo.

 

Poi, più niente.

…

…

…

(by poetella)

 

(che non riesce a registrare…sorry! Niente voce!)

 

 

Bach – Minuet In G Major

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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Che sia davvero un danno

01 martedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, consapevolezza, desideri..., dolore che guarisce, fine di un amore, foto di poetella, indipendenza, inverno, J.S:Bach, le cose importanti, libertà, poesia

≈ 8 commenti

Tag

amore, dimmi, J.S.Bach, libertà, montagne russe, musica, perdere la memoria, poesia

SAM_0168

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

Che sia davvero un danno perdere la memoria?

Sbiancarsi spianare sganciare

questa nostra vita dal prima- da gorghi di ore

una legata all’altra una che senza l’altra no

sarebbe altra

 

e cancellare tutto il castello di ovvie o improbabili

motivazioni

coi loro binari ai nostri passi

dritti dritti inevitabili

o curvi e in salita e in picchiata e in virata

montagne russe da brividi (ti ricordi ancora i brividi, tu?)

 

Ah! ritrovarsi in piedi sull’orlo di un giorno

di un anno

tutto da costruire da disegnare senza legami

senza nastri e spille  senza guanti e cappello

magari con un piccolo ombrello rosso a palle bianche

largo largo come un paracadute di seta-di raso d’Oriente

di carta trasparente

che mentre ti lanci e ci voli ci vedi dietro il mondo

rotondo giocondo rubicondo

 

pazzo di gioia e un po’ furibondo. Dimmi tu, perché no?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

 

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Dunque è così che va?

30 domenica Dic 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, consapevolezza, dolore che guarisce, fine di un amore, foto di poetella, inverno, le cose importanti, libertà, notturno, poesia, vecchiaia

≈ 28 commenti

Tag

amore, dolcezza, fine di un amore, nebbia, pace, poesia, serenità, vecchiaia

SAM_0022

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

Dunque è così che va?

Uno starsene quieti, le ore equidistanti. Nessuna accelerazione. Niente fretta.

Un sorriso appena accennato, alberi nella nebbia. Cipressi, ecco.

Solo un lieve dondolio nel vento.

È così che va, che procede?

Niente particolari attese. Nessun trasalimento.

Piccole occupazioni domestiche.

Riordinare archiviare rinfrescare.

Controllare preparare conservare. È così?

 

C’è una certa dolcezza. Indubbio.

Forse un po’ dolente.

Un respiro regolare.  Una cantata larga. Comunque.

 

Salutare il gatto al portone.

Ormai s’è accasato. Risponde al saluto. Miao miao.

La giovane vicina che lascia aperta la porta dell’ascensore e aspetta che entri.

 

Poi si fa sera.

E poi notte. Sempre.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

.

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La stanchezza era davvero una …

17 lunedì Dic 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, autunno, Bellezza che salva, Borodin, diario, dolore che guarisce, emozione, foto di poetella, le cose importanti, pioggia, poesia

≈ 10 commenti

Tag

amore, bellezza che salva, borodin, il cielo, string quartet

tenerezza

(foto di poetella)

 

 

La stanchezza era davvero una scimmia seduta sulla testa. Bella pesante.

Non che attorno fosse buio e terribile, come nel quadro di Füssli. No. Anzi.

Un cielo che, appena uscita dalla gabbia, un cielo che giocava a lanciarsi nubi vaporose,

giulive, direi.

Nubi grasse e tonde. E allegre come solo certi grassi e tondi sanno essere.

Vestite di bianco con piccole orlature di luce.

Sì, scendeva qualche gocciolina, ma niente di preoccupante.

Starle a guardare tirava via ogni peso, ogni legame col suolo.

E allora come si fa? Come si fa a stare a pensare alla stanchezza?

 

Il cielo, ogni volta, è come se fosse lì per me. per dirmi, dai! Dai, è finita, adesso.

Adesso giochiamo! Mi tira per la manica. Ridendo.

 

E poi, un‘altra cosa. I pioppi.

Quel canto, sì, si sentiva il canto. Io lo sentivo, quel canto verso il cielo.

Quel tremolare e lanciare piccole scintille.

Scagliarle in alto con quelle lunghe braccia ossute.

Chissà chi le avrebbe afferrate al volo. Rombettini di luce bianchissima.

Filtrata da una lieve cortina di goccioline di pioggia.

Tanto ero al coperto. E dunque…

…

…

…

(by poetella)

 

 

Borodin String quartet n° 2 in Re Magg- Anime e tres decide

 

 

 

 

 

.

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l’alchimista…

05 lunedì Nov 2012

Posted by poetella in alchimia, atmosfere magice, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, fiabe, foto di poetella, le cose importanti, libertà, musica, poesia, Scriabin

≈ 9 commenti

Tag

alchimia, anima, oro, pietra, scriabin

(foto di poetella)

 

E allora? Voglio essere io, sì,

io alchimista, io  creatrice,

io  trasformatrice.

Pietra  viva che mi abiti, sublima!

Io che rigenero strutturo riconosco.

Benevolo e attento il mio gua(r)dare.

 

Il pieno e il vuoto.

Il chiaro  lo scuro

Il basso e l’alto

Il Tutto Uno

Illumina e scurisci, scruta. Solleva, taglia  ricuci. Capisci.

E allora? Voglio essere io, sì,

 

io,  comprender(e)mi, stanare svelare congiure ritorte

attorte sepolte

calare in fondo all’oblungo pozzo

toccare il suo ignoto dentro

d’acqua viva gelata

zampillante

 

E su, poi, su fino in cima. Riemerge conoscenza

Occhi al lontano e al dentro.

Occhi socchiusi

niente distrazioni

cuore aperto mani aperte mente aperta

senza paura. Mai.

E allora? Voglio essere io, sì,

 

sì. Calibrare la fiamma, soffiare e coprire.

E aria, aria tra le righe dei giorni

Distanza e calore. Fumo che sale.

Aria e fuoco e terra salda. Da cui staccarmi e guardare

con speranzoso sguardo.

 

È fusione che cerco

Affin-azione-sublim-azione

 

Dalla forma all’essenza

D’apparenza a sostanza

nel crogiuolo del tempo,

silenziosa. Presente.

 

Perché splendido mi brilli l’oro

 

tra le mani. Tra i capelli e nell’anima. O no?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

Scriabin Etude op.8 no.12.

 

 

 

 

 

 

.

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