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Voglio parlarvi di Proserpina, oggi.
Lei, amata da un dio.
Chi dice che piangesse, laggiù
non sa
Non sa, ora che la vede tra i chiari confini dei giorni
tra le cose certe, delineate, semplici
forchette, coltelli cucchiai e pentole
e sorrisi stanchi e dentifrici sbiancanti
chi dice che piangesse laggiù
d’averla pensata in lacrime per aver perso la luce
certamente non sa
non sa come fosse felice di perderla, la luce
con gli occhi chiusi dai baci del dio
scossa dal vento delle sue braccia
dai flutti scuri che gli intorbidivano lo sguardo
e l’accendevano di voglie.
Vi voglio parlare di Proserpina, oggi
Di come amava quell’abisso di cupa meraviglia
col sole intrappolato nelle viscere della terra
che esplodeva alla voce che le ripeteva
in un soffio (come poteva essere anche dolce il dio!)
Sei bellissima! E mia. E tornerai.
…
…
…
(by poetella)
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