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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

Poetella's Blog

Archivi tag: sto bene

ora la foto… c’è…

23 lunedì Mar 2015

Posted by poetella in poesia

≈ 9 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, fotografia, gioia, il cielo, musica, speranza, sto bene

peonie

(foto di poetella)

 

La primavera che s’infila tra i passi, stamattina. Accelerare  per tenere il ritmo della viola. Tralla – lalalla – la la la la là- Mi viene da sorridere, pensa te!

La primavera ha bussato ed è entrata. Gentile, lei. Portando doni.

 

Che stupore ogni volta che.

Non ci si abitua mai all’emozione, schiaffatelo in testa. E ce n’è da… ce n’è.

Sarebbe singolare abituarsi, no?

Dunque. Procediamo.

Che poi io lo so che non è solo in questo concerto di fiori. Anche il primo papavero, stamattina.

Non è solo in questo slargo di cielo.   O nei voli.

 

È anche, chi l’avrebbe detto? in quei due grandi occhi scuri, sguardo schietto, pagina miniata di sottili, misteriose meraviglie. Tutte da scoprire. Si ricomincia l’avventura?

 

Quei due grandi occhi scuri che da un po’…

 

Anche stanotte, per dire, in sogno…

…

…

…

 

(by poetella)

 

 (beh, la formattazione è un po’ scadente, ma sono a scuola, in un’ora di buco, con un pc giurassico… sorry!)

.

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un ripost…

14 domenica Set 2014

Posted by poetella in amore?, desiderio, foto di poetella, libertà, niente fiato sul collo

≈ 4 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, fotografia, gioia, poesia, serenità, silenzio, sto bene, ti amo

10629801_10204044797872522_3619547247087052193_n

 

(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Chissà       forse sarebbe piacevole se… anche solo se…

 

Ma no. In fondo io ho mille amici, mille voci, mille luci, due gatti che mi salutano tutte le mattine, in androne, quando esco. I  vicini. I lontani. I chissà chi.

Per non dire delle mille e mille faccende in cui sono affaccendata e sfaccendata, i mille e mille progetti disegnati su carta lucida e realizzati in scala 1:1, nel territorio delle mie congetture impensabili.

 

E, comunque, chissà       forse sarebbe piacevole se… anche solo se

 

Ma no. In fondo io amo svolacchiare libera tra mille cieli, mille prati fioriti e sfioriti, mille isole conosciute e cancellate dalle mappe. Memorizzato e poi dimenticato il percorso. Amo sfiorare e guardare di sguincio e girare le spalle, scrollare i capelli, sgusciare veloce ad ogni catena che volesse avvilupparmi, catturarmi, costringermi e bloccarmi, ogni laccio, ogni nastro anche rosso, anche d’oro, anche di seta, di raso o di brillanti.

Come fai a bloccare le nuvole?

 

E quindi per quanto io sospetti che forse sarebbe…

 poi, sai? no. Non stiamo a credere che…

No.

Non sarebbe affatto bello. Lo so come sarebbe. L’ho provato. E dunque, amore mio, continua così. A non cercarmi,

a non chiamarmi,

a non implorarmi,

a non assediarmi,

a non circondarmi con mille richiami disperati.

 

Continua così. Che così va bene.

…

…

…

(by poetella)

 

 e mettiamoci pure ‘sta musichetta, che mi sto beando da tutto il pomeriggio…

Chopin – Notturno Op.27 nr. 2 – Maurizio Pollini

 

 

 

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Va bene, dai, appendiamola lì…

25 martedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, aspettiamo la primavera, attesa, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, J.S:Bach, musica, pazienza, poesia, primavera, storia d'amore

≈ 10 commenti

Tag

amore, attesa, bella da morire, bellezza, dimmi, gioia, J.S.Bach, poesia, serenità, sto bene, ti amo Belladonna

20140225_072106(foto di poetella)

 qui la voce di poetella

 

Va bene, dai, appendiamola lì questa voglia

di te senza cornice e senza vetro copriamola bene

con un pannetto

gabbietta di canarino

lasciamola lì a dormire buona buona calma

calma sogni belli.

 

Stiamocene zitti zitti, adesso

le pantofole ai piedi

vestaglia a quadretti camminiamo piano piano

piano piano aspettiamo

spegniamo la luce

ché tanto si farà giorno. Prima o poi. No?

 

 

Sì, dico, in fondo non mi piaceva come mi stavano i capelli, oggi.

E domani sarebbero stati peggio.

Magari la settimana prossima mi staranno meglio.

E poi magari riesco a perdere un chiletto di troppo, in una settimana.

E, ancora, magari a te viene più voglia di vedermi

A me, no, che, per quanto mi riguarda, ce n’ho già abbastanza.

 

Intanto ho una settimana o forse di più, per pensare che hai scritto quella bella cosa.

Quella frasetta stupenda.

Che mica l’hai detta “durante”.

O prima, magari, mentre…

L’hai detta così. A freddo, diciamo.

E che tu, se dici una cosa, la pensi. E anche se la scrivi.

Ché scrivi così poco, tu.

Non sei un venditore di parole. Tu.

E allora non devo avere paura che, se non scrivi, è perché non ti importa più niente di me.

Ché non è possibile.

 

Non mi devo mettere a pensare s’è dimenticato.

Ha qualcos’altro di più bello a cui pensare.

S’è stufato.

Annoiato.

Ho fatto il mio tempo.

Sto diventando vecchia.

No. Non ci devo pensare, ancora. C’è tempo. Vero?

 

A quando sarà. Ché io, intanto, sono felice.

…

…

…

(by poetella)

 

J. S. Bach – Prelude No 1

 

 

.

 

 

 

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Oggi incarto la malinconia…

20 giovedì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza, Bellezza che salva, emozione, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, poesia, serenità, storia d'amore

≈ 21 commenti

Tag

amore, attesa, bella da morire, bellezza, fotografia, gioia, poesia, serenità, sto bene, ti amo

1800248_10202567250454760_1200066742_n

(foto di poetella)

 

 

Oggi incarto la malinconia

in una velina rosa di felicità

il cuore è un pesciolino rosso

che guizza  e sguazza nella bolla delle ore

ogni volta che…

 

Oggi metto la malinconia in un cassetto

foderato di carta di Varese

ci metto pure un sacchettino di lavanda

e la lascio lì

ché voglio le mani libere

o piene di petali bianchi da lanciare

attorno al tuo nome

piccolo piccolo dolce dolce.  Un sospiro.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Vanessa Mae – Handel’s Minuet.

 

 

 

 

 

 

.

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Apre la porta e Bello! vieni, vieni in cucina…

30 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in adoro la pioggia, amiche, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, diario, la forza dell'amore, le cose importanti, vecchie mie...

≈ 8 commenti

Tag

amiche, amore, fede, ma tu ci credi?, pioggia, sto bene, ti amo

balcone-pioggia

(foto di poetella)

.

Apre la porta e Bello! vieni, vieni in cucina, dice, mentre chiude. Sto stirando.

Niente di meglio, pensa. Fuori che piove bene bene, l’amichetta, le chiacchiere, che neanche t’accorgi che stiri. A ciccio.

 

Beh? Guarda la camicia, stira bene il colletto, poi lo spallone, poi poggia il ferro, la guarda e ancora Beh?scuotendo piano la testa. Indagando.

Al solito. Risposta secca. Smorfietta  della bocca. Accavalla le gambe. Accende una sigaretta.

Nessuna nuova, buona nuova. Tu?

Io? Iiiio? Ci  mette parecchie i e gli occhi sgranati come avesse aperto un forziere dei pirati.

Io alla grande! Cristì, proprio alla grande.

Ti si vede, sa’? bella faccia. E sorride, Cristina, niente invidiosa. Sono amiche da tanto.

Porca miseria, sessantun anni e mica ti si vedono. Ma come cacchio fai?

Come? Intanto riprende a stirare. Allegramente, come una Cenerentola serena. Infaticabile.

Come faccio? Cremette. Cammino parecchio. Mangio poco. Prendo l’Aloe.

Te lo dico io che prendi te, fa Cristina. Ridono.

 

Fuori rinforza. Proprio un bel diluvio. Pure la grandine. Si sente il rumore saltellante. Angeli che scrivono a macchina. Tutti insieme. Come ci fosse una consegna, a breve. Diluvia.

Viene giù tutto il cielo.

Battaglia di dei, fa lei, tra gli sbruffi di vapore.

Ma tu ci credi? Se ne esce Cristina.

A che?

Agli Dei. A Dio.

Ma come ti vengono?discorsi teologici, oggi? Propensione al filosofeggiamento? Ha preso un tono di scherzoso sfottimento. Sorride. E stira. Pare che da un momento all’altro si metta a cantare.

Se fosse sola lo farebbe sicuro.

Comunque no, direi di no. Non ci credo.

Cristina va alla finestra e guarda il diluvio. Magari cerca qualche luce che esca dalle nubi. Tipo film biblico. Ma  niente. Tutto nero nero. Compatto.

Eppure, dice, una volta…

Eh, una volta. Ora no.

Cioè, aspetta, aspetta, fammi capire. Cristina scandisce le parole. Sei diventata atea?

Senti, fa lei. Posa  il ferro, appoggia tutte e due le mani sulla tavola da stiro, se la guarda e Senti.

Atea, non atea. Che ne so. Io non ci penso. Messo via. Accantonato. Altro da pensare. Fine.

 

E non preghi mai? Cristina pare quasi addolorata. Quasi costernata. Incredula. Spaventata da quest’ammissione. Inquieta, come davanti a un niente nero, con qualcosa in faccia che non si sa che è.

Pregare? Certo che prego.

Ah, ecco. Si tranquillizza.

E certo che prego. Prego lui…ti prego! Dammi un bacio. Subito. Adesso. Che se no mi calano gli zuccheri!

Scema, sbotta Cristina, sconsolata. Facciamoci il caffè, va’…che amica scema che c’ho.

..

…

…

(by poetella)

e, per chi volesse un bel temporale in sottofondo…qui!

.

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Le cose stanno così…

28 martedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza, Bellezza che salva, cosa sarà di noi?, fedeltà, felicità, foto di poetella, indipendenza, innamorata pazza, la forza dell'amore, libertà, morire d'amore, poesia

≈ 12 commenti

Tag

amore, amore vero, bellezza, crescere, passione, sto bene, ti amo

isola

(foto di poetella)

.

Lo so bene. Ormai conosco tutti i percorsi. L’andata e il ritorno.

Il crescere e il calare. E quel galleggiare come di foglia sull’acqua. Come di ramo spezzato.

Di barchetta di carta. Via. Per la corrente.

Conosco l’evoluzione del percorso. I picchi. Le cadute.

 

Lo so come vanno le cose.

Quel senso di ubriachezza sazia.  Di luce. Di abbaglio. Di spossatezza infinita.

Il passo lento. Che tanto, dove devo mai correre, dopo? Quell’andare tra mille gambe su per le scale della metro. Salire, scendere. Con le labbra che bruciano per i troppi baci.

Camminare da sonnambula.

 

So come mi lascio scivolare addosso il suono dei battiti cardiaci dell’orologio, il vento delle cose da fare. La pioggia della noia.

So come, per un po’, la prima settimana, diciamo? sarà tutto un ricordare, un intrecciare scene e scenette, fino a consumarle come foto troppo stropicciate, prese e rimesse via, riprese e rimesse via, fino a vederle quasi evaporare, scolorare, sbriciolare.

E i miei pallidi richiami d’amore, magari. Ogni tanto.

Messaggini. Qualche mail. Qualche foto.

Cinguettii di colibrì, ogni tanto.

Ché non mi piace fare troppo fracasso. Preferisco sparire come una nebbia. Te l’ho detto, no? La tua isola si vela di nebbia, adesso. E sparisce. Per un po’.

 

Le isole che si rispettino non devono essere troppo grandi. Troppo affollate. Troppo note.

Meglio se non se ne conosce l’esatta collocazione sulla mappa. Meglio trovarsele davanti all’improvviso, all’alzarsi della nebbia.

Ti piace questo gioco. Anche a me.

 

Poi, in fondo, la mappa ce l’hai.

 

La prima settimana scorrerà via così. Poi comincerà la discesa. Giù, giù, giù, un pozzo nero.

Rocce sedimentarie, basalti, rocce metamorfiche, giù, giù, giù, graniti, ossidiane, verso il centro della nostalgia.

Un buco nero fondo come il più fondo dei pozzi petroliferi.  E anche di più. Oltre 6.000 kilometri.

Fino al centro della terra, infocato d’amore.

La seconda settimana sarà così.

E niente cinguettii, niente richiami di colibrì. Silenzio.

 

Infine, magari, ci sarà ancora un’altra settimana. (ma sì, che ne sai? hai detto, non si può mai dire!)

E sarà quieta. Lo so. Di una calma distratta. Noncurante. Volutamente scordarella.

E libri, e musica e faccende. E viaggi e incontri. E magari pure scontri. No! Non con te. Mai con te. Mai più con te.

Nebbia fitta attorno all’isola.

 

Niente vento. Niente pesca di perle.

Silenzio.

 

Fino a che si vedrà all’orizzonte la vela della tua nave.

Senza  fil di fumo, che quello non è mai stato di buon auspicio.

 

E l’isola uscirà dalla nebbia. Ci sarà vento forte. Gran turbinio di rami. Gran movimento d’onde.

Profumo di terra.

 

Ti accoglierà nella sua baia, l’isola,  tiepida di sole.

…

…

…

(by poetella)

.

.

.Bach – Cello Suite No.1 -Prelude

.

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E mi parlavi di emozioni…

08 mercoledì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, Bellezza che salva, diario, emozione, empatia, felicità, foto di poetella

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Tag

amore, amore vero, bellezza, fotografia, gioia, il cielo, passione, poesia, sto bene

isola(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

E mi parlavi di emozioni

dopo che il rosso e l’oro e il nero e il rosa

 

dopo che  l’azzurro cielo vasto dei tuoi occhi s’era posato

quieto

brezza marina  sulle mie dune

scompigliate

dalla selvagge raffiche

dei tuoi sogni di carne

 

Mi parlavi di emozioni.

Quella volta, dicevi, che bello guardarti le labbra mentre parli!
quella volta, sì,  dicevi, che ho sentito frullare le ali degli uccelli

a un passo dal mio viso

sdraiato com’ero sull’erba dell’altopiano

conquistato come un castello assediato

In faccia

il  cielo.

 

Mi parlavi di emozioni.

E intanto m’accarezzavi, la tua gatta impregnata

d’amore.

Si giocava a rincorrerle, noi, e t’ho detto la mia.

Ieri. Momento stupendo, sai?

No. Non come oggi, dai! Ma bello.

Un presagio.

Un’epifania.

 

 

Quel gabbiano, mentre camminavo per via del Casale di S. Basilio

che ci fa un gabbiano a via del Casale di S. Basilio?mah!

quel gabbiano che ha fatto tre, quattro, cinque giri

in aria, proprio sopra la mia testa

accompagnandomi. Lanciando richiami.

prima di volarsene via non so dove.

non so mai dove.

Non so mai quando né dove.

Ma che importa?

 

Ed ho pensato, ieri.

Sei tu, amore mio.

Tu che mi chiami.

Tu, che… e infatti

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

 

 

.

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Dovremo aspettare …

30 lunedì Dic 2013

Posted by poetella in anima, atmosfere magice, attesa, basta!, Bellezza che salva, biografia..., cose consolanti, cose faticose, desideri..., diario, foto di poetella, indipendenza, J.S:Bach, le cose importanti, libertà, musica, non ne posso più, poesia, un po' di tempo per me

≈ 18 commenti

Tag

attesa, J.S.Bach, musica, poesia, silenzio, sto bene

20131103_105454(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

Dovremo aspettare le ore piccoline

e che le posate siano tutte nel cassetto

ben asciugate e lucidate

e che fuori smetta di piovere oppure no

che tanto

non si sentirà rumore qua dentro

con queste finestre sigillate che tengono fuori freddo e notte

 

gioia delle muffe

che dai a ripulire

dai a ripitturare. Questa casa  che è tutta una muffa

che lo diceva Cetto: I funghi ci sopravviveranno.

Come chi era Cetto? Lo so io. E lo sanno anche i fungaioli.

Ma lasciamo perdere che perdiamo il filo.

 

Dovremo aspettare le ore piccoline, dicevo

e che si cominci a sentir russare di là per mettere

piano piano

un po’ di buona musica, di quella che ti consola

di quella che ti dimentichi del dammi e del dimmi e del fammi

di quella che dentro la stanza c’è  un roteare d’astri

azzurrini

crome e biscrome e chiavi di violino

e chiavi di porte segrete

con dentro parole tutte in fila

scartate come caramelle pronte per essere succhiate

sciolte assaporate. Gustate sorridendo.

Con la testa reclinata un po’ indietro e i capelli che diventano più lunghi

 

E i minuti che diventano più lunghi

Proprietà privata, cancello sigillato da dentro.

E guai a chi tenterà di…

via! Pussa via! Questo posto adesso è mio. Dirò. Ok?

…

…

…

(by poetella)

.

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Per tutta quella pioggia…

21 lunedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, crescere con l'amore, emozione, felicità, foto di poetella, inverno, le cose importanti, Mahler, passione, poesia, speranza

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Tag

amore, amore vero, attesa, bella da morire, gioia, mahler, poesia, sto bene

Foto di poetella

(foto di poetella)

 Ascolta poetella

Per tutta quella pioggia

la sarabanda di nubi e nubi e nubi

sul grigio

per la pesantezza degli occhi

un certo ritegno d’affacciarci e sperare

su fondali abitati da cornacchie

e rami spogli stecchiti ritorti soli

 

per il canto del freddo

imperatore con lo strascico che sfila

e si vanta

dietro i doppi vetri

chiusi – chiuse le porte – chiuse le serrande

chiuse le attese

apparentemente

 

Persino per il bianco dei fiocchi, quest’anno

 

Per quelle giornate io

per quelle giornate esaurite

già a primo pomeriggio nella misericordia

d’una lampadina a basso consumo

 

per questo gravame d’inverno

per questo penare d’inverno [io]

che sembra evaporare come antica

nostalgia al tempo degli incontri

 

per tutto questo io, adesso benedico

io benedico e benedico e canto

l’ingresso

segreto, anticipato

[zitta zitta in punta di piedi

Una bimba con le scarpe della mamma]

io canto e benedico l’ingresso

di questa tenera

giovane

trepida

profumata

scapigliata

 

dolce primavera dei miei giorni

…

…

…

(by poetella)

–

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stamattina…

10 sabato Nov 2012

Posted by poetella in assenza prersenza, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, foto di poetella, J.S:Bach

≈ 4 commenti

Tag

anima, bach prelude, il cielo, luce, musica, poesia, serenità, sto bene

(foto di poetella)

dal balcone…slargando sguardo e anima

 

J.S.Bach-Prelude

 

 

 

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Che poi, lo sai, no? Ti parlo continuamente…

01 giovedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, archetipi, assenza prersenza, autunno, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, dolore che guarisce, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, saggezza, vecchiaia

≈ 8 commenti

Tag

amore, crescere, fine di un amore, luce, musica, poesia, saggezza, serenità, sto bene

(foto di poetella)

 

 

Che poi, lo sai, no? Ti parlo continuamente.

Penso tu lo sappia.

Anche se noi, beh, noi quando mai riusciremo a sapere davvero quanto, quanto di noi, per quanto, quando, come. Noi non sappiamo.

Noi. Io, comunque.

Che tu, non so perché, mi dai l’idea di saperla lunga. La luce chiara della saggezza.

Ma va a capire, poi.

E comunque, sai, anche se

 e in fondo lo sai, no? ti parlo continuamente

il mio è adesso un discorso pacato, finalmente.

Niente più esclamativi. Niente puntini. Poche virgole. Frasette brevi e chiare. Scorrevoli.

Cronachette garbate di un quotidiano al passo. Niente mille metri pista dritta.

Direi quasi un trotto leggero. Di carrozzella per le strade di Roma, col cielo nuvolo e poco vento. Che tanto Roma è bella sempre.

 

Il lungo cammino dell’educandato mi pare giunto al suo culmine.

La novizia ha messo in una cesta i giocattoli, anche quelli più amati, via in soffitta.

Quando li ritroverà, sicuramente sorriderà.

Entrata a occhi sgranati nella sua nuova realtà, ci si sistema comoda. Magari un po’ guardinga, ancora. Ma comoda.

 

Sai, anche guardare il piano cottura della cucina a gas tutto scintillante può dare le sue piccole soddisfazioni, che credi… L’Archetipo di Estia insegna.

 

E andiamo avanti, allora

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Handel’s  Minuet.

 

 

 

 

.

 

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è cominciata così….

08 lunedì Ott 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, crescere con l'amore, diario, emozione, foto di poetella, le cose importanti, libertà

≈ 9 commenti

Tag

amore, gioia, il cielo, luce, Pierangelo Bertoli, poesia, sto bene

Pierngelo Bertoli- Eppure soffia

… il cielo e un dono d’un dolcissimo amico

 

E’ comicnaita così la mia giornata. Mi sembrano belle promesse.

E se anche fosse finita lì

andrebbe già bene. Direi.

Già bene così.

…

…

…

(by poetella)

.

 

 

 

 

.

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– Vieni qui, mettiamoci un po’ in balcone…

06 sabato Ott 2012

Posted by poetella in amiche, amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, biografia..., Borodin, consapevolezza, le cose importanti, musica, vecchiaia

≈ 17 commenti

Tag

amiche, amore, amore vero, borodin, Pensieri, sto bene

– Vieni qui, mettiamoci un po’ in balcone

 

                          Sapessi come sono contenta che. Sì. Era tanto sai che volevo vederti. Queste vite sempre di corsa. Anche questa città, così grande. Certo, certo, bella. Bellissima. Poi, lo sai come la vedo io, no? Meglio grande. E nessuno ti conosce. E nessuno ti controlla. Frega niente che nessuno che ti controlli? Niente da nascondere, tu?

 Tutti abbiamo qualcosa da nascondere. Ok. Tu no. Beh, dai,

vieni qui, mettiamoci un po’ in balcone

 

                        Vedessi che fiori che sono scoppiati. È una festa. Certo che ho tempo. Lo trovo, il tempo. Si trova, se si vuole, il tempo. Voglio cose belle, attorno. Cose che esaltino. Che riempiano. Musica. Ti piace questo brano? Non ci capisci niente di musica.

Ma che campi a fare? Dai, scherzo. È questione di abitudine. Io non potrei stare senza la mia musica. È una compagnia continua.

Che non chiede niente. Da, soltanto. Cos’è questo? Borodin, un pezzo di Borodin. Sì, russo. Non ti fa pensare alle pianure dalla Russia,  sconfinate, col cielo grigio e freddo, freddo e neve, no? Ok, no. Scema.

Guarda le petunie. Vero che così, mai viste?

Vero?

                                   E la rosa. Guarda la rosa. Anche i gerani, per adesso tutto bene. Insetticida giusto. Nessun attacco. Io? Anche io devo aver trovato l’insetticida giusto? Ridi, ridi. Dici che non si chiama così?

Dai, ridi.

Oggi mi sentivo un po’ malinconica. M’ha fatto bene l’amichetta mia. Lo sai che erano due mesi che non mi venivi a trovare? Vuoi bere qualcosa? Ok, dopo.

E non vedevo l’ora di dirti

 

– Vieni qui, mettiamoci un po’ in balcone

 

                               vieni a parlare un po’ con me. I Tarocchi? Ma lascia perdere i Tarocchi. Lo so che te li sei portati, ti pare che non te li portavi. E mi tenti. Ma io non lo chiedo ai tarocchi. Io non lo voglio sapere. Certo che ho paura. Vorrei vedere te. Bella mia.

Vorrei proprio vedere te se avresti paura o no.

Sto vivendo una magia.  E non fare quella faccia. Me l’hai detto un sacco di volte. La saggia. L’amica saggia. Ma sei proprio sicura d’essere saggia?

                               

                                Senti che profumo. Gelsomino. No, viene da sotto. Io non ce l’ho, vedi? Va bene, va bene, sei saggia. Dio, il gelsomino. Si sente lo stesso, vero? Ci arrivano le cose degli altri, siamo circondati dagli altri, assediati dagli altri, e meno male che è un profumo. Ci arrivano anche le puzze, qui in città. Puzza di solitudine. Puzza di indifferenza. Puzza di intolleranza. Tu te ne stai in campagna. Io? No, io mai in campagna. Non potrei.

 

                Questa città. Questa città piena di traffico,

di file alle poste, ma io l’adoro, di file al supermercato, dal dottore, in Banca, questa città senza parcheggi, e io l’adoro, piena di buche per strada, sì, sì, le buche. Ma che mi frega delle buche. Io vado a piedi o prendo l’autobus. O la metro. Al diavolo le buche. Poi, per adesso, c’è. Sì, c’è lui. Per adesso. Fino a che non se ne andrà.

 

E no, a lui non posso dire

 

– Vieni qui, mettiamoci un po’ in balcone

 

                             No. A lui no. Come va? Va bene, accidenti. Va benissimo. È un precipizio. Un continuo cadere e cadere in un abisso di meraviglia, uno stordimento, uno straniamento da tutto. Da tutti. Un annullamento di ogni bruttura, ogni dolore. Un’esaltazione. Un trionfo. Quando sono con lui.

                  Quasi mai, dici. E che vuol dire quasi mai? Lui è sempre con me. certo. Anche adesso. Mi basta parlare di lui. E vedo i suoi occhi. E sento la sua voce.

E lo so che è troppo tardi. Lo so. Non dire sempre le stesse cose. Che le so.  Benissimo. Che è arrivato, che sono arrivata, boh, io, lui, non lo so, che siamo arrivati, che la nostra storia è arrivata troppo tardi. Che poi no. Non è tardi. Va bene così. Prima non era pronta, evidentemente. E neanche lui. Queste storie sono troppo. Come troppo che?

Sono troppo e basta.

Eccola là. Troppo senza speranza. Ti pareva che non sputava sentenze. Ma speranza di che?

 

E dai con questi Tarocchi. Non voglio sapere il futuro. Ho paura del futuro. Certo. Ma che coraggiosa! Non sono coraggiosa. Ma che c’entra. Per certe cose sì. Va bene. Sono coraggiosissima. O magari incosciente. Ma.

 

No. Non voglio sapere quello che già so. Finirà.

E tu dirai Te l’avevo detto. Ma non finirà per quello che dici tu. Cara mia. No. Qui ti sbagli.

Io resterò sempre la donna della sua vita. L’unica con cui è stato se stesso. L’unica con cui non ha dovuto trasformarsi, cambiare, mediare, cedere, tollerare. E lui per me. Uguale.

Finirà perché se ne andrà. Deve. Ha promesso. Deve. E io lo lascerò andare. Solo così resterò in lui. E lui in me.

Anche se non potrò mai dirgli

 

– Vieni qui, mettiamoci un po’in balcone

 

                     Ad invecchiare vicini. A contarci le rughe e i ricordi. A rimpiangere la giovinezza. Questo non l’avremo. Ce ne siamo liberati. Sarà sempre il mio ragazzaccio. E io la sua Belladonna. In eterno.

 

Il tempo non vincerà, sulla nostra storia. Così, cara mia,

così, vedi? Sarà eterna.

…

…

…

(by poetella)

 

Borodin – nelle steppe dell’Asia centrale

 

 

 

.

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poetella…cuochella!

28 venerdì Set 2012

Posted by poetella in foto di poetella, poesia, ricettinine

≈ 20 commenti

Tag

le cose che contano, ricettine, sto bene

 

beh…

trigliette, calamaretti, pannocchie…

piace?

e niente musica!

.

 

 

.

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ok…oggi è….

18 martedì Set 2012

Posted by poetella in compleanno, musica

≈ 36 commenti

Tag

gioia, informazioni, monteverdi, sto bene, toccata

il compleanno di poetellaaaaaaaaaaaaaaa!

ecco qua!

Monteverdi-Toccata Orfeo

Musica maestro!

.

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Parliamone se vuoi, dice…

19 lunedì Mar 2012

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, crescere con l'amore, desideri..., foto di poetella, indipendenza, libertà, quasi racconti, saggezza, vecchiaia

≈ 16 commenti

Tag

la primavera, sto bene

 

 (foto di poetella)

Parliamone se vuoi, dice, di questo mio fare forsennato (agita le mani come un vortice) di questo mio non star mai ferma. Parliamone, dice.

Di questo arrabattarmi tra mille faccende. Inutili? Per chi inutili(quasi grida), per me? per loro?

Se faccio vuol dire che non è inutile. Poi, utile, inutile (sbuffando) chi lo sa cos’è utile?

Starci a mangiare il fegato in attese infinite. Questo è inutile.

M’hanno detto che ho gli occhi che sognano e aspettano (dice, con voce cantilenante). Aspettano. Certo. Che altro si può fare?

Che altro possiamo fare noi, gli indomiti. I perenni, sciagurati speranzosi in non so che. In non so come.

(si ferma. Immobile e si guarda attorno) Che dici? L’Archetipo del Viandante. Ah, sì. forse.

Che c’è da aspettare? chiedi che c’è da aspettare, dice.

Che ne so.

Magari la chiusa finale. E buona notte!

Dai, scherzo, dice (sorridendo tenera). Ci sarà ancora qualcosa di bello che non sia questo sperare nel bello. Nell’infocato che accende.

Ma dai, non sto parlando di lui. Ma che parlo sempre di lui? (scandisce le parole)

IO  NON  PARLO  SEMPRE  DI  LUI.

 

E non sto sempre ad aspettarlo. Lo sai, no? Lo sai, te l’avrò detto mille volte. Lui vuole che lo cerchi, che io lo cerchi, senza aspettarlo.

Ma che egoista! Quale egoista! Lo sapevo che dicevi così, dice. Non è egoismo. La pianti di dire che è egoismo?

Solo perché è un altro modo di vivere. Non è il tuo. Incasellato nel dare e avere. Nel pretendere.

 

Noi siamo liberi, dice.

Liberi.

Senza condizionamenti.

Ma sì che sto bene, che non si vede?

Faccio e faccio. Che? Che, dici?

Aspetto?

Ma facevo per dire. Tutti aspettiamo qualcosa. No, dice, non aspetto lui. Non è questo il punto.

Aspetto la primavera.

Lo so. Lo so che quella vera è arrivata. Non è quella che aspetto.

 

Che dici?

Che quella che aspetto io non verrà mai più? Che andiamo verso l’inverno?

 

No.

Non ci voglio pensare.

E non ci penso.

 

Lo vuoi un te? dice. E sorride.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Eddie Vedder – Guaranteed.

 

 

 

 

.

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– Allora? Come va? dici…

06 martedì Mar 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, crescere con l'amore, emozione, le cose importanti, primavera, quasi racconti

≈ 8 commenti

Tag

innamorata, prima volta, sto bene

 

 

foto di poetella

 

– Allora? Come va? dici.

E sorridi.

Mi ficco in macchina, scappando da un vento… da un’acqua…

Rimetti in moto. Riparti. Calmo, sempre calmo, tu.

E io, sorrisetto stampato e  capelli tutti sconvolti. Peggio di me. i capelli.

Me li sistemo con le mani. Mi butti uno sguardo.

Faccio la finta calma. E sto morendo.

Tieni, dici, e mi dai un biscottino.-  Li fanno da me. È buono! Mangia!

Cinque mesi!

Ma sono volati, cacchio. Chi se n’è accorto che sono passati cinque mesi?

Da quella prima volta? Che poi come t’è venuto di cercarmi. Anni e anni…

E poi?

Mica mi sei venuto in testa, quasi mai. Quasi. In tutto questo tempo…

 

Ci vediamo i primi della prossima settimana…dicevi e sparivi per due anni. Per tre.

Per quattro.

Facevi così, tu. Fai ancora così, pare. Quindici ne sono passati. E non ce l’hai in faccia. E io?

Che traffico. Che acqua. Bello stare in macchina.

 

Eravamo ragazzi. Che gli frega del tempo ai ragazzi? Ce n’hanno… ma ora?

 

– Stai bene, dici.- Ti trovo bene.

Sto bene sì. Anche troppo. Ma perché così tirata?

Che ci conosciamo da quarant’anni? Mi trema un po’ la bocca.

Me la sento che vibra. La bocca. Speriamo non si veda.

Tanto mi sgami. M’hai sempre sgamato. Quasi sempre.

 

Parliamo… c’è un traffico pazzesco.

– Dove andiamo? dico,  è presto per la pizza.

Piove.

Sempre più forte.

Fisso il tergicristallo per non guardarti.

È assurdo. Ti  vedo e hai ancora sedici anni.

Chissà se anche tu…

 

Che m’ero proprio innamorata di brutto a sedici anni. Tu no. Ma andava bene lo stesso. Va tutto bene a quell’età. Quando ci ripensi.

C’ero stata così male quando ci eravamo lasciati…un anno a piangere.

Madonna! Poi ero guarita. E poi eri ricomparso…

E m’era ricominciato tutto. Ogni volta. Ogni volta così.

 

Ma che penso a tutte queste cose! Sono sdoppiata.

Parlo e penso altro. Vedo un film. Sto bene, però.

Che storia!

Ci vediamo un giorno della prossima settimana, dicevi.

E sparivi per un paio d’anni.

E io…riguarivo.

E poi ci ricascavo. Mi bastava vederti.

Che mi eri pure apparso, una notte e m’ero spaventata da matti. Che mica dormivo…

Dice che queste cose succedono a persone particolarmente predisposte.

Ma io m’ero spaventata uguale.

 

E si faceva l’amore come bestioline. Come mi piaceva fare l’amore con te.

Adesso non te lo dico, però. Tanto lo sai.

E poi mi pentivo. Profondamente. E mi andavo a confessare.

 – Devi allontanare da te quest’uomo, ragazza. Beato te, pensavo, mentre il prete parlava… beato te!

Tanto s’allontana lui.

 Mi chiedevo sempre se contavo, per te. Ma che importava, in fondo?

Tornavi.

 

E poi…persi. Tanto, tanto tempo…anni, anni, anni…una vita.

Che cacchio t’è venuto in mente di cercarmi ancora?

 

– Andiamo a casa mia?

Dici. E mi  sento morire.

– Ma perché, ce l’hai ancora una casa, qui? Non l’hai venduta?

– Ce l’ho, dici, ci andiamo?

– Ok.

 

La macchina , adesso, s’intrufola nella pioggia. Sembra un’astronave. Piena di ossigeno rarefatto. Sto bene. Parliamo come se non ci fossimo mai salutati.

Ce ne sarà di cose da dirci. Dopo…

 

Strano. Ti sento più vicino di allora…

 

Chissà stavolta come butta…

…

…

…

 

(by poetella)

 

An Affair To Remember-Emile Pandolfi

 

 

.

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