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Poetella's Blog

~ "questo sol m'arde e questo m'innamora"- Michelangelo

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Archivi della categoria: saggezza

Ma è perché ci si dimentica…

21 venerdì Feb 2014

Posted by poetella in amore?, anima, consapevolezza, diario, empatia, felicità, foto di poetella, innamorata pazza, le cose importanti, saggezza, storia d'amore

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amore, bellezza, musica, ti amo, tu sei diverso

azalearidotta(foto di poetella)

Ma è perché ci si dimentica (io dimentico. A volte).. Capita, no?

Se ci fosse consuetudine, che ne so, ripetitività. Uno mica si dimentica come si mangiano gli spaghetti, no? pure se è un’attività quasi artigianale, quasi artistica. Impari. E te lo ricordi perché lo fai spesso, quasi sempre. Da quando eri piccolo. E continui. Sei avvezzo. Non puoi dimenticare.

 

Ma prendi un esquimese. Uno che viene in Italia e mangia gli spaghetti. Ammesso, (e qui ci sta bene e non concesso) ammesso, dico, che impari, poi se lo dimentica. Ché da loro, negli igloo, non si mangiano spaghetti. Nessuno li mangia. E nemmeno più lui. E perde la competenza acquisita.

Deve convivere con le sue consuetudini.

Ce l’ha tutte attorno.  Ghiacci e foche e slitte e baccalà. Mangiano baccalà gli esquimesi?

 

Insomma, lasciamo perdere. Non è questo il punto.

Il punto è che se attorno hai tutte larve che vanno avanti per luoghi comuni, per si fa così e colì. Per è bene si faccia così e colì.

Se attorno hai persone che dicono che chi fa così è così e chi fa colì è colì, insomma…allora ti dimentichi. Magari stai quasi a dargli retta.

Ti dimentichi che esiste qualcuno che non è così e colì. È diverso. E te l’ha detto che è diverso. E ti sei accorta che è diverso. E senti che è diverso come vorresti essere, come provi ad  essere tu.

E tu adori sia diverso. E ti senti una privilegiata per avere a che fare con qualcuno così  diversamente meraviglioso…

 

Non te ne devi dimenticare, carina. Mai.

Chissà se la piccola azalea ha paura che mi dimentichi di innaffiarla.

Non credo.

Non credo proprio.

…

…

…

(by poetella)

Partita No.2 in c minor – Sarabande

 

 

 

 

 

 

.

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Perché stiamo lì a scavare…

11 martedì Feb 2014

Posted by poetella in allegria!, amore?, anima, aspettiamo la primavera, astrologia, Bellezza che salva, Bellezza della natura, consapevolezza, cosa sarà di noi?, diario, foto di poetella, le cose importanti, malinconia, pazienza, poesia, primavera, saggezza

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Tag

amore, astrologia, bellezza, cercando certezze, che sarà di noi?, fotografia, paura, pazienza, saggezza, serenità

20140211_122216

 

(foto di poetella)

 

 

Perché stiamo lì a scavare…

Perché non ci rassegniamo alla pochezza delle nostre conoscenze?

Alla penombra delle certezze?alla loro labilità?

A questo limbo opaco dove si brancola e barcolla continuando a proseguire come giocattolini caricati al massimo. Che sanno, comunque, che la carica…

Beh, finiamola lì.

 

Perché ci creiamo problemucci con piccinerie che dovremmo invece guardare con sufficienza, indulgenza, magari. Dondolando un po’ il capo con un impercettibile sorriso benevolo.

Tipo quello delle mamme che guardano fiere le marachelle dei loro piccoli.

 

Ti vuoi attirare problemi più grossi? Dice lei. Se non impari  coi piccoli, arrivano i grossi!

Mi sa che ha ragione.

Che poi, noi, mica abbiamo subito orrori, torture, prigionie, deportazioni, noi, al massimo qualche sberla di papà, da ragazzine…

Ma sì, una volta, tre chilometri di spiaggia, di pomeriggio, a sberle. Ma che sarà mai!

 

Mica siamo stati sotterrati con solo la testa di fuori e le mani legate per non poter scavare…

Mica ci hanno provato con le scariche elettriche. O pestato.

O appeso a testa in giù, con una corda alle caviglie.

E ce n’è dell’altro. Ce n’è, ce n’è…

 

E allora, via!

Ma che saranno mai i nostri problumucci!

Animo!

 

Poi, una cosa è certa: i transiti planetari, per loro peculiarità, transitano.

E pure noi. Dunque, buon viaggio!

 

Che poi, tra poco, è primavera.

…

…

…

(by poetella)

.

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Fortunatamente deve esserci …

02 giovedì Gen 2014

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, Bellezza che salva, consapevolezza, cosa sarà di noi?, cose consolanti, foto di poetella, innamorata pazza, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, non ne posso più, poesia, saggezza, serenità

≈ 33 commenti

Tag

amore, attesa, bellezza, chi se ne frega, crescere, fotografia, gioia, poesia, tanto io..., ti amo

20131206_082254(foto di poetella)

 

 

 

Fortunatamente deve esserci  un folletto

uno spiritello, che ne so, uno gnometto invisibile

grosso come un moscerino, magari

che abita nella mia casa

tra questi mobili antichi, questi quadri e porcellane e mensole

e avori e legni scolpiti e dorati e bronzi e damaschi e lampassi

e sete e pizzi e lazzi, no, lazzi no

in questi ottanta scarsi metri quadri

con l’armadio piccolo e la soffitta col cambio di stagione

e niente libreria seria

 

ci deve essere qualcuno simpatico e buffo

e impunito e imprevedibile e dispettoso e burlone

nascosto

se ogni tanto, ma proprio ogni tanto

mi  scappa da ridere

e non lo so neppure io perché.

 

Ma no, dai! Lo so. Lo so, eccome se lo so.

…

…

…

(by poetella)

 

 

A Whiter Shade Of Pale – Procol Harum

 

 

 

 

 

.

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Ci si domandava, adesso che … (ri-post)

14 giovedì Nov 2013

Posted by poetella in amore?, anima, crescere con l'amore, diario, foto di poetella, inverno, le cose importanti, pensieri sparsi, saggezza, vecchiaia, vecchie mie...

≈ 4 commenti

Tag

si domandava

1471245_10201843751887748_2144999979_n(foto di poetella)

 

Qui la voce di poetella

 

 

 

Ci si domandava, adesso che a balzi alti ampi elastici

il cane nero s’avvicinava

a un niente dalla gola, ormai,

sebbene il nostro passo risultasse ancora sciolto

fluttuante, sicuro, lievemente oscillante

di spiga di tenda di pizzo di ramo di salice

sebbene i colori, ancora il rosa e il rosso e il nero e il verde

sebbene per strada ancora sguardi come girasoli, calamitati,

rapaci

 

ci si domandava comunque quando

fra quanto, come?

e poi cosa e chi e chi se non

e se. E se invece no. E poi, allora? Ma, in ogni caso, alla fin fine…

 

Ci si interrogava così, tanto per non stare senza pensare

(camminando)

 

Essendo tuttavia perfettamente a conoscenza della totale

inutilità di certi interrogativi.

Pare inevitabili, purtroppo.

 

Stupita, frattanto, di come il cielo fosse

così splendidamente, vivacemente azzurro

non ostante il meteo avesse predetto tutt’altro.

Persino rovesci, a tratti inevitabili.

 

Altrettanto inevitabilmente c’era parso opportuno, comunque

rifiutare saccenti pseudoilluminate soluzioni.

 

E poi, diciamolo, tra un passo e l’altro,

tra un passo e l’altro s’era convenuto che in fondo s’andava avanti.

 

Amen, dunque! Poi si vedrà, no?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

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Ormai nove lunghi giorni…

17 martedì Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, assenza prersenza, autunno, consapevolezza, cose consolanti, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, la forza dell'amore, le cose importanti, libertà, saggezza, serenità

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quasi sera(foto di poetella)

 

 

Ormai nove lunghi giorni, mio caro. Una bella prova. Superata.

I passi più o meno disinvolti. La strada, fortunatamente, conosciuta. Si prosegue.

Riuscendo persino a superare imprevisti.

Beh, nove giorni. Silenziosi. Operosi.

S’è imparato che non è certo il cinguettio forsennato a farsi canto.

Basta una melodia lontana, scritta nello spartito dei ricordi. Chiuso. Sul pianoforte.

La certezza di un possibile preludio.

Il tendone del palco chiuso. Con dietro ombre.

Basta, questo.

 

Tutto senza troppa fatica, direi.

Sorpreso? L’allieva impara.

L’immensa, mutevole, straordinaria varietà dell’accadere, il fiore, l’ocra e il rosso e il bruno, le nubi, il vibrare della luce.

E gli incontri, gli scontri, gli scambi e il dire, il dare, il fare

L’immensa, la davvero immensa e mutevole varietà dell’accadere ha riempito ogni fessura, ogni crepa, ogni varco, ogni bocca che avrebbe altrimenti cantato, o gridato o piagnucolato il tuo dolcissimo nome.

Che sia questo il vero segreto?

 

Lo sai? c’è una stanza vasta, in me, dove posso sostare ormai senza angosce,

senza pretese, senza spropositate attese,

senza sconsiderati desideri, semplicemente colma di luce.

 

E s’è imparato a cantare in polifonia. In accordi in tonalità minore.

Una corale accorata con la voce di tutte le cose. Armonica. L’universo intero danzante. L’universo di cui noi, noi due, io e te, mio caro,  

non siamo che minuscoli punti di luce accoccolati tra le stelle.

 

Ci sarà l’incontro. So che ci sarà. Ma il coro festante mi distrae.

M’invita alla partecipazione gaia.

Si caricherà la nostra energia quando… Certo. Si caricherà, si farà più potente, vicini.

Ma, sai? sospetto che non sia indispensabile.

Non dico che, quando avverrà il contatto non sarà ovviamente meraviglioso.

Ma, e questa è la grande conquista che ti devo, mio caro,

tutto è già meraviglioso anche così.

Grazie a te sono sole. Carico di potenza luminosa.

E brillerò, fino a che avrò energia bastante.

 

Poi verrà il silenzio dell’universo quieto.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Borodin. String quartet n° 2 in D major- Notturno

 

 

 

 

.

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Ma io non lo so da dove mi viene…

02 lunedì Set 2013

Posted by poetella in amore?, anima, camminare guardando, consapevolezza, diario, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, poesia, saggezza

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Tag

astri, caccia al tesoro, cieca, J.S.Bach

1233426_10201335568463480_841705913_n(foto di poetella)

 

 

Ma io non lo so da dove mi viene

quest’irrequietezza. Questo continuo rimescolio. Questo chiedere e chiedermi. E rispondermi e poi chiedere ancora. Da dove viene questa voglia di moto, questo formicolio per le gambe. Questo respiro sconclusionato.

Bello guardare un lago calmo, un mare fermo. Un cielo. Invidiando. Comunque. Sempre.

Dicono che l’invidia sia sentimento principalmente femminile.

Non so.

 

È che a volte vorrei un po’ di riposo e quelli che ci riescono, beh, fortunati. Ché io no.

Pare. Sembra. Quasi ci giurerei.

Poi, invece, eccola che salta di nuovo su. Screanzata irrequietezza.

 

E  io non lo so da dove mi viene

questa benedetta irrequietezza. Questa sensazione di incompletezza. Questi dubbi senza risposte.

Che risposte vorrei mai? Che risposte possiamo mai cercare in questi fumi densi, in questa tremolante, cieca terra di caccia al tesoro?

E sì che saprei, in fondo, dove cercare. Ma s’oscura la mappa, a volte. E dai a snebbiare, a dire buona! Va bene così. Quello che c’è, c’è e quello che non c’è, magari, anche se ci fosse, no?

 

Ma sarà poi vero?

Sarà vero che si potrebbe definitivamente riuscire a farci bastare quel tesoretto accumulato nei giorni e dissipato nelle notti. Insonni? No, via, non sempre. Un po’ si dorme, in fondo. È che di notte, lo diceva pure Hemingway , no? di notte tutto si complica. I pensieri si fanno più ruvidi, più difficili da dipanare. Rasposi. Sonniferi? no, non se ne parla, grazie. E allora?

S’aspetta il giorno per vaporare un po’  i dilemmi, per farsi prendere dal vortice del fare. Del dire. Del dare.

In fondo, l’unica salvezza è nel fare. Oggi sono in vena di citazioni.

 

E poi, tanto, il  rimuginio a che vale?

Al lavoro!

 Gli astri transitano. È loro facoltà. E tutto scorre, dice.  No?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

J S Bach – Partita No.2 in c minor-Sarabande

 

 

 

 

.

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E tu, tu! Resta come sei, hai detto…

13 sabato Apr 2013

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, musica, nostalgia, pazienza, poesia, saggezza, speranza

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potature(foto di poetella)

 

 

E tu, tu! Resta come sei, hai detto.

Certo che resto come sono. Certo.

 

Lo sai? hanno potato tutti gli alberi, in giardino. Adesso, solo rami scheletriti verso il cielo lontano, così lontano, così terribilmente lontano, maledettamente, irrimediabilmente lontano

allontanato da prove, da  dispetti, da fatiche sgraziate di titani  nemici e invidiosi

e se lo sono tirato via, quelli, come una coperta azzurra frusciante di raso e noi, dai! dai a strattonare, dai a puntellare, dai a cercare appigli per contrastare

E tenercene un po’.

Eppure, sì, eppure sai che ti dico?

Riesco ancora a sorridere. Bello, no?

Sarà che quando hai imparato, sarà che quando qualcuno ha insegnato, (no, non qualcuno, tu) sarà che quando è tua ormai una serenità di foglia sul fiume

di piccola bolla di sapone che va

di  goccia che stilla dalle pareti della grotta

e lo sa, lo sa che prima o poi,

prima o poi finirà nel mare vasto

– dove mai, se no?-

grondante di vita sommersa, allora

di cosa ti vuoi preoccupare mai, dico io.

 Ricresceranno le chiome degli alberi.

Che non ci mettano troppo, però. Ché io amo l’ombra.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

 

FELIX MENDELSSOHN – BARTHOLDY – Spring song.

 

 

 

 

 

 

.

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E, tuttavia…

08 martedì Gen 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, emozione, foto di poetella, inverno, J.S:Bach, le cose importanti, poesia, saggezza

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Tag

Bach, bellezza, cello suite, e io aspetto, il cielo, musica, poesia

SAM_0294SAM_0301

sarà pure nuvolo, burrascoso, corrucciato, oscuro

ma…

ci sono anche i fiori, no?

e dunque…

Bach – Cello Suite No.1 -Prelude.

.

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Ecco. Deve essere questo il destino …

05 sabato Gen 2013

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, desideri..., dolore che guarisce, emozione, fine di un amore, foto di poetella, J.S:Bach, le cose importanti, libertà, poesia, saggezza

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Tag

amore, bach minuet in g, mark strand, poesia

voliridotta

(foto di poetella)

 

 

“La sensazione dei baci lanciati dal paradiso

che si sciolgono nell’istante che toccano terra”

Da Mark Strand

“L’uomo che cammina un passo avanti al buio”

Poesie 1964-2006

 

 

Ecco. Deve essere questo il destino delle nostre illusioni

le più morbide tiepide

Le più coccolate custodite accarezzate. Misera fine.

 

Dovrebbero restare su, invece, dove il cielo le veste e sveste

cangianti nuvole al tramonto

O all’alba.

Non dovremmo permetterci di lasciarle cadere  a toccare

quest’arida terra così assetata così

tutta una crepa di dolore ferite aperte

pieghe e piaghe del destino.

 

Prova a versare acqua sulla pietra calda del camino

Prova!

Poi dimmelo che ci resta.

Oltre a quel fremito quel sussulto quello stupore

Frrrrrrrrrrrrrr. Un attimo.

 

Poi, più niente.

…

…

…

(by poetella)

 

(che non riesce a registrare…sorry! Niente voce!)

 

 

Bach – Minuet In G Major

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

.

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La pazienza. Rosa, la pazienza…(con …voce)

12 mercoledì Dic 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, crescere con l'amore, foto di poetella, le cose importanti, pazienza, pensieri sparsi, poesia, saggezza

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Tag

brahms lullaby, pazienza, poesia

SAM_0118_1

(foto di poetella)

 ascolta poetella

 

La pazienza. Rosa, la pazienza

Rosa grigio vaporoso. Lilla lieve.

Soffice e tiepida la pazienza non s’inceppa,

non stride, non stinge

la pazienza è durata è acqua chiara

 

è pannicello di lino

è sospiro di vento di sera d’estate

scaldino di braci sotto al tavolo grande

legno scuro di castagno

 

Regalo di un dio generoso e bonario

caramella di miele la pazienza

scaccia la tosse di contorti cattivi pensieri

consola rinsalda riscatta la dura fatica  di questo

 

titanico schianto di vivere.

…

…

…

(by poetella)

 

Brahms – Lullaby

 

 

 

 

 

 

 

.

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l’eternità ci è tanto nativa e profonda…

12 mercoledì Dic 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, J.S:Bach, musica, pensieri sparsi, Philippe Jaccottet, poesia, saggezza

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Tag

amore, angelus silesius, J.S.Bach, musica, philippe jaccottet, poesia

IMG_5261

(foto di poetella)

 

“l’eternità ci è tanto nativa e profonda

che non possiamo, volenti o nolenti, che essere eterni”

Angelus Silesius

 

Citato da Philippe Jaccottet in “E, tuttavia”

 

 

E, leggendo, io pensavo che (senza insisterci troppo, però, ché c’è un sole! Ed è Dicembre!)

dicevo, pensavo che noi, non avendo di noi stessi altra percezione che di noi vivi,

non essendoci, verosimilmente, percezione nella morte [ovvio, mio ingenuo parere non dimostrabile] potremmo allora sicuramente affermare d’essere, per noi stessi, eterni.

Sempre e solo vivi.

Nessun inizio, che, chi ne ricorda i particolari?

Nessuna fine. Suppongo non la ricorderemmo.

Eterni, dunque. Certo, per noi stessi.

 

Come l’amore. Il mio amore per…

Sempre esistito in me. anche prima dell’effettiva conoscenza.

Già quello amavo. Già quello stimavo. Già quello desideravo.

 

Anche prima di conoscere. Di scoprire esistere.

Sempre esistito quell’amore. E mai morto. Mai morirà.

Mai finirà.

Eterno. Di questo sono certissima.

 

Amore indiscusso ed eterno. Per te.

…

…

…

(by poetella)

 

J.S.Bach-Prelude in C No1

 

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poetella ri-posta…

03 lunedì Dic 2012

Posted by poetella in amore?, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, le cose importanti, nonni, saggezza, vecchie mie...

≈ 14 commenti

Tag

amore, crescere, nonni, saggezza

Foto di poetella

(foto e…ciambellone di poetella!)

 

Dice nonno Allora?

Allora gli ho dato un calcio. E una spinta

A Marco? Dice nonno

 

A Marco.

 

E Chiaretta è tutta rossa in faccia. Più della felpa. Più del collant.

Più della bandana.  Tutta rossa quando dice Marco, piano, e guarda di lato, come se di lato fosse più facile guardare. Ché vanno via le rabbie e le vergogne. Di lato.

E perché? Dice nonno.

Perché m’ha preso il mollettone. E rideva.

Giustizia.

 

No, Chiarè. Mica è giustizia, questa. Dice nonno calmo. E accarezza Gattomatto. Che gli sta sulle gambe.

 

Sì. Lui il mollettone e io lo spingo. E se cade, rido.

 

Gattomatto sta buono e sonnecchia sotto le coccole di nonno.

Non ha niente da aspettare. Niente da chiedere. Niente da rivendicare.

Ronfa.

Chiaretta prende una fetta di ciambellone e ci affonda i denti. Come mordesse Marco. O lo baciasse. Forse.  

 

Questa non è giustizia, Chiarè. È vendetta.

Lui mi fa i dispetti. Mi difendo. Giustizia.

 

Nonno fa piano no, con la testa. Come un vento leggero. Come un’onda a riva. Dolce.

 

Non ci si difende così, Chiarè. Hai ripreso il mollettone?

No. Però mi sono sfogata.

 

Chiaretta, il ciambellone nella destra, si arrotola i riccioli attorno al dito.

E un morso. Accovacciata sul divano rosso. Affonda i denti nel ciambellone. Rabbiosa. Quasi finito. La rabbia no.

Mica è passata la rabbia.

 

Lo vedi? Dice nonno. Mica t’è passata. Non è giustizia. È vendetta. Voglia di vendicarti. Lascia l’amaro. Non si fa così. Si sorride. Si perdona. Si cerca di capire. Tu cerchi?

M’ha fatto arrabbiare, dice Chiara.

 

I giusti cercano di capire. Tu lo fai? I giusti sono anche saggi. Dice nonno.

 

E intanto le fa una carezza. E una a Gattomatto, che socchiude gli occhi, si stira e posa una zampina sulle gambe di Chiara.

 

Lei pensa. Capire. Mica è facile, nonno. Te lo dico io che non è facile. Pensa.

E io sono piccola.  Mica è facile, nonno. C’è tanto da aspettare per capire.

 

Nonno sorride e aspetta. E ha un modo bello di sorridere. Lui che sa.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Sidney Bechet – petite fleur

 

 

 

 

.

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Mi prende una gran compassione, dopo la rabbia…

23 venerdì Nov 2012

Posted by poetella in crescere con l'amore, diario, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, quasi racconti, saggezza, silenzio

≈ 18 commenti

Tag

compassione, consapevolezza, luoghi comuni, pensieri sparsi

(foto di poetella)

 

  Mi prende una gran compassione, dopo la rabbia

per questi sedicenti esperti conoscitori dilettanti della psiche umana e magari anche di quella animale, o vegetale, o minerale (no, minerale no) che sputano sentenze a seconda del libro che stanno leggendo, che spacciano per illuminazioni assolute piccole mosche, ragnetti, formiche di pensiero che impacchettano con cura, confezionano con stracci di verità oltre tutto sindacabili e, ovviamente non assolute, non obiettive e dunque ancora non verità, che spediscono senza richiesta le stesse ove possano esser certi di avere, in fondo, l’applauso. Da se stessi. Bravi salvatori.

Quelle loro certezze conquistate per immersione in brodi di appiccicose palliative soluzioni d’eterni dubbi insondabili e insanabili.

 

Mi prende una gran compassione, dopo la rabbia

per questo loro pontificare dall’alto della loro piccola chiusa vita, piatta come la fessura sotto la porta, buia di cantina, di pozzo, di pertuso nella roccia, a spiare in tv quelle degli altri, a riempire il proprio vuoto ingurgitando senza masticare, senza digerire libri e libri come fossero oracoli taumaturgici. poi vomitandoli con gran fragore, libri che, diciamolo, ci fanno un po’ sospirare. E fare no, no, no! dondolando un po’ la testa. Malinconicamente sorridendo.

 

  Mi prende una gran compassione, una gran pena, dopo la rabbia

per quel loro urlare da folli saggezze da apprendista santone, col turbante e l’anello. A me che non so. Che non so di. Che so di non, comunque.

Che non mi permetterei mai di.

 

Ma forse sono io che.

E poi una cosa è certa: si scocciano a sentirci parlare della nostra felicità.

 

Quindi stiamocene zitti. Meglio, no?

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov – Il Volo del Calabrone

 

 

 

 

 

.

 

 

 

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Scompigliata orchestrazione di foglie in cielo…

12 lunedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, Bellezza della natura, camminare guardando, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, poesia, saggezza

≈ 6 commenti

Tag

amore, autunno, bellezza, calore, crescere, indipendenza, poesia

(foto di poetella)

 

 

Ascolta poetella

 

 

Scompigliata orchestrazione di foglie in cielo

Si cercano nuovi assetti. Anche loro provvisori.

Bastasse un po’ di vento.

Bastasse per ridisegnare le mappe, per imprimere il verso, la rotta.

Siamo tutti ciechi senza bastone. Senza cane.

Quella lucina in fondo, che abbaglio, no?

E questo gorgoglio di fontana, fosse una cascata?

Dev’essere il silenzio del parco, in questa mattina grigia, che l’esalta.

Dev’essere il silenzio del coro.

O il troppo rumore. Magari è la nebbia. Si sa come chi non veda

poi sia in grado di sentire meglio.  Sentire  più.

Scompigliata orchestrazione di foglie in cielo

 

Gli alberi respirano. Inspirano. Sospirano.

Forse rimpiangono un’altra luce, un calore già provato.

Poi perso.

Che ne sanno loro che l’inverno arriva e si tira dietro la primavera

e poi l’estate

e poi l’autunno

E poi ancora l’inverno.

Che ne sanno loro della giostra perenne.

O quasi.

E tu, tu. M’hai fatto crescere a latte e miele

e un bel busto con le stecche di balena.

Visto che schiena dritta, adesso?

Sì che l’hai vista. Dici sempre che è bella

mentre la disegni con la punta delle dita.

 

Beh, sono dritta, salda, rossa e oro, adesso

Come queste foglie belle.

Posso togliere il busto, ormai, no?

 

Posso andare anche sola. Lo sai vero? Lo sai. certo e sorridi.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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Che poi, lo sai, no? Ti parlo continuamente…

01 giovedì Nov 2012

Posted by poetella in amore?, archetipi, assenza prersenza, autunno, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, dolore che guarisce, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, saggezza, vecchiaia

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Tag

amore, crescere, fine di un amore, luce, musica, poesia, saggezza, serenità, sto bene

(foto di poetella)

 

 

Che poi, lo sai, no? Ti parlo continuamente.

Penso tu lo sappia.

Anche se noi, beh, noi quando mai riusciremo a sapere davvero quanto, quanto di noi, per quanto, quando, come. Noi non sappiamo.

Noi. Io, comunque.

Che tu, non so perché, mi dai l’idea di saperla lunga. La luce chiara della saggezza.

Ma va a capire, poi.

E comunque, sai, anche se

 e in fondo lo sai, no? ti parlo continuamente

il mio è adesso un discorso pacato, finalmente.

Niente più esclamativi. Niente puntini. Poche virgole. Frasette brevi e chiare. Scorrevoli.

Cronachette garbate di un quotidiano al passo. Niente mille metri pista dritta.

Direi quasi un trotto leggero. Di carrozzella per le strade di Roma, col cielo nuvolo e poco vento. Che tanto Roma è bella sempre.

 

Il lungo cammino dell’educandato mi pare giunto al suo culmine.

La novizia ha messo in una cesta i giocattoli, anche quelli più amati, via in soffitta.

Quando li ritroverà, sicuramente sorriderà.

Entrata a occhi sgranati nella sua nuova realtà, ci si sistema comoda. Magari un po’ guardinga, ancora. Ma comoda.

 

Sai, anche guardare il piano cottura della cucina a gas tutto scintillante può dare le sue piccole soddisfazioni, che credi… L’Archetipo di Estia insegna.

 

E andiamo avanti, allora

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

Handel’s  Minuet.

 

 

 

 

.

 

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tanto per ri-postare…

29 lunedì Ott 2012

Posted by poetella in amiche, amore?, consapevolezza, foto di poetella, le cose importanti, pensieri sparsi, saggezza, vecchie mie...

≈ 8 commenti

Tag

distacco, sorella, vecchi post

 

(foto di poetella)

ascolta poetella

 

 

Il distacco. ‘n accidenti proprio. Imparare il distacco. Andare verso il distacco. Guadagnare il distacco (s’accende una sigaretta. Aspira fondo, la testa un po’ indietro, poi butta fuori tutto il fumo).  Quale cacchio di distacco? Siamo umani, no? Bipedi (guarda sua sorella, che tace). Camminiamo. Vogliamo il duro sotto i piedi. Ci serve.

 

Altro che distacco. Visto mai uno che cammina per aria? Come gli amanti o le mucche di Chagall? Visto mai? (sua sorella non parla. La guarda. Non fuma)

 

Io mi sarei proprio scocciata di tutte queste stronzate sul distacco. Sul lascia che sia. Sul vivi l’adesso. Ma sì, cavolo, sì che lo vivo l’adesso. Come no? Mica mi serve che me lo ricordino. Che me lo consiglino. L’adesso si vive sempre. Finché si vive(la guarda. Quella, zitta. La guarda, fuma e parla). C’è qualcuno che non lo vive, l’adesso? Ti risulta?

 

È che vogliamo sapere. Vogliamo controllare. Vogliamo qualche drittina su quanto durerà quest’adesso. Sia che si voglia che finisca, sia che continui, ‘sto cavolo di adesso.

(e la sorella zitta, buona, beve il tè e guarda una farfalletta che svolacchia sui gerani)

 

Ma sì, sì, sì, sì! Certo che si vivrebbe meglio. Meglio, a non avere bisogno di programmare, pronosticare, o magari solo prevedere, con un piccolissimo margine di dubbio.  Senza andare a cercare conferme da tutte le parti. Meglio, si vivrebbe. Senza cercare nei fondi del caffè o nei rametti di millefoglie.

 

Ma come fai? Come cazzo fai? Balle, il distacco. Balle.

Vaglielo a dire a  quelli che gli è crollata la casa, la vita addosso. Vaglielo a dire a loro, il distacco.

O vienimene a parlare tra un po’.

Quando sarò vecchia. E lui non ci sarà più.

 

Sai che risate.

…

…

…

(by poetella)

 

 

.

 

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L’anima. Ancora?

20 sabato Ott 2012

Posted by poetella in amiche, amore?, atmosfere magice, Bellezza che salva, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, pensieri sparsi, poesia, saggezza

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Tag

anima, discorsi, eterne, J.S.Bach

(foto di poetella)

 

L’anima. Ancora?

Lasciami parlare. No, lasciami parlare. Adesso. A parte che con questa giornata, guarda che cielo. Ma come ti viene di metterti a fare questi discorsi dell’anima. E l’eterno. E ci si reincarna. Per compiersi. Ma quando la pianti con tutte queste storie? Ti ci diverti?

Tutti vorremmo avere un filino di speranza, certo, certo. Certo. Chi ti dice di no?

Tutti ci si attacca a improbabili costruzioni più o meno condivise, più o meno articolate.

A me basta questo cielo. Invece. Sì. Certo. Mi basta.

Eterno, non eterno. Sicuramente lui è eterno. No. Non  hai capito. Per quanto mi riguarda è eterno. Non credo proprio possa sparire finche resto viva. Eterno è tutto quello che continuerà ad esserci per il tempo in cui potrò percepirlo. L’aria, il sole, il primo tepore della primavera. I sogni. I desideri.

Quella è la mia eternità.

Le tombe Medicee a Firenze. Ci sono e ci saranno. Se qualche pazzo non le distrugge nel frattempo, ma non credo. Ci saranno e potrò vederle, se mi andrà. Se ce la farò ad andare a Firenze. Quelle, per me, sono eterne. L’anima.

Io non lo so cos’è l’anima. Se esiste qualcosa oltre le molecole. Gli atomi nervosi e mobili. O immobili. Cinica? Dici? Ma che cinica. Non sono cinica. E poi basta appiccicare definizioni! Etichette. Che ne so come sono. So che non mi voglio prendere in giro. Io. Ecco.

Guarda che cavolo di cielo, stamattina. Ma che mi frega dell’eterno.

La Bellezza. La Bellezza. Effimera  Bellezza. Fugace, inafferrabile, stupefacente Bellezza.

Il mio desiderio di bellezza è eterno. Il mio stupore davanti alla Bellezza. È eterno. Non mi lascerà finché vivo.

Tutto il resto…

 

Guarda quei vapori sui colli. Guarda quel mondo di fate all’orizzonte. Quei grigi, quei rosa. Spariranno.  Li  guardi ti giri li riguardi non ci sono più.

Cos’è eterno?

 

Il mio cuore veloce e la sua infinita fame d’amore. Ecco. È eterno. Sarà così fino a che si fermerà. Ma quando si fermerà, che mi frega. Non sentirò certo l’eterno silenzio del tutto. Non sentirò più niente.

L’anima?

È il corpo, non l’anima.

Infinite connessioni. Elettricità. Flussi di elettroni sollecitati, solleticati, spronati.

Tutti a vibrare  a girare a spostarsi a cercarsi a trovarsi… connessioni

Due occhi che ti guardano e scatta o non scatta

Fammi parlare. Ma sì, sto parlando solo io. Parli sempre tu. Fammi parlare. A che servono le sorelle, scusa?

Mica scatta sempre. Dici che è l’anima che si riconosce? Ma quale anima. È  solo magnetismo. Attrazione. Poli positivi e negativi. Sesso. Voglia. Vita.

L’eternità?

Un desiderio è eterno. Uno struggimento. È eterno.

Uno sguardo è eterno. Quando spegne tutto il mondo. Quando annulla l’orrore del mondo. Quando colora il buio del mondo. Questo è eterno. Dentro di me.

 

L’attesa di un orgasmo è eterna.

La voglia di innamorarsi è eterna.

Bach è eterno.

Non conosco la tua eternità. Non conosco la tua anima. Di cosa mi parli, ancora?

Conosco solo il tic tac dell’orologio e la sua carica…che prima o poi si scaricherà. E fine della corsa.

…

…

…

(by poetella)

J.S. Bach- Prelude

 

 

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Magari non sarà questo…

13 sabato Ott 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, atmosfere magice, consapevolezza, crescere con l'amore, diario, felicità, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, libertà, musica, pensieri sparsi, poesia, quasi racconti, saggezza

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Tag

amore, crescere, J.S.Bach, luce, serenità

(foto di poetella)

 

Magari non sarà questo

Magari è solo un’idea che s’insinua ogni volta, s’arrotola, poi si srotola, spiana un po’ la tana, si sdraia.

Poi s’alza e se ne va. Ecco.

E comunque, anche se fosse? Ma lo vedi come sono adesso?

Come sono, ormai?

Troppo, troppo è stato seminato e raccolto e ancora seminato in questi quattro, no, di più, in questi forse quattro anni e mezzo, o di più, o di meno, ma che importa?

Troppo, troppo è stato attraversato, evitato affrontato combattuto e vinto, che

magari no, non sarà questo

che poi, anche se fosse? Dai! Ti ricordi?

Quanti scossoni alla cassa delle convinzioni. Quanti assestamenti.

Selezioni accurate. Questo va qui. questo lì.

Ti ricordi quello sbattere contro i no, non è così, non ce la faccio così! Come una mosca impazzita contro il vetro chiuso.

E poi, la fessura. La luce. L’aria. L’illuminazione. Un lampo. Davvero un lampo.

Quindi, sai,

magari vedrai, mi dico,  non sarà questo

ma se anche fosse, lo vedi come sono, ormai?

Lo vedi quell’incedere maestoso, largo, calmo, di grande fiume nella vasta pianura,

senza rapide, senza scosse.

Lo vedi come sorrido di bosco quieto, di sorgente fresca, lo vedi come continuo a salire?

E l’alba chiara dei miei giorni non conoscerà più la notte. Credo.

Quindi

Magari, sicuramente, non sarà questo

ma se anche fosse? Se non fosse l’affastellarsi di impicci e impacci che ti impedisse di…

se non fosse solo un meccanico intoppo. Ma volontà. Desiderio di. Desiderio che.

Se fosse che tu avessi davvero imparato, (che poi magari già da prima sapevi) a fare a meno di me

Tranquillo, ok? tranquillo.

Vedi? Ormai ho imparato anche io. Sicuro.

…

…

…

(by poetella)

J S Bach – Partita No.2 in c minor- Sarabande

 

 

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Proprio questo, certo, proprio questo il punto…

12 venerdì Ott 2012

Posted by poetella in amiche, amore?, assenza prersenza, consapevolezza, crescere con l'amore, foto di poetella, inverno, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, quasi racconti, saggezza, speranza, vecchiaia

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amore, cosa resta di noi, dopo, ti ricordi

Proprio questo, certo, proprio questo il punto.

La vedo così, comunque. Come, non c’hai capito niente?

Rispiego. Tranquilla. Sì, deformazione professionale. Ci  sono abituata. Ma no, dai!

Mica dico che sei cretina. Io ci sono abituata a rispiegare. E dai!

Sono io che, certe volte, magari. Dici, spesso?

Ma non è vero che non mi segui più. È che sei, diciamo, ecco, sei legata. Sei impiastricciata di quello che senti dire, che ti hanno convinto a, che pensi si debba…

Sciogliti, cara. Vedrai che mi darai. Certo. Te lo dico io che.

Dicevamo?

Ah, sì

proprio questo, certo, proprio questo il punto.

 

Per lo meno io penso che. Ma sì. Allora dimmi, rispondi. Serena, però. Senza farti condizionare. Che è, cos’è che da fastidio, che scoccia di più quando.

Sì, sì, lo sai, stiamo parlando di quello.

Pensa a quando ti stavi a disperare, ma sì, lo so che sono passati dieci anni. Mi ricordo, sa’, io!

Insomma, che era che ti faceva disperare? Voglio morire! Ti ricordi? Tutt’è finito per me! Ridi, ridi! Sono buffa? Dieci anni fa mica ridevi! Beh, cos’era?

Dici? No, te lo dico io che era.

No! non  era che t’aveva lasciato.

Non era quello.   Ma no,  Non era che la storia era finita. . Beh, secondo me, no.  Poi  te.

E certamente! Te di pure quello che. Ma per carità. Ti pare che ti voglio convincere?

Ma non ci penso per niente. Io. Ma  quando mai!

Non è questo, certo, non è questo il punto.

 

Comunque, secondo il mio misero parere. E sì, adesso te lo dico. Cavolo! Mi interrompi sempre!

Tu eri sparita insieme a lui. Questo, era. Ti ricordi? Chi mi dirà più Come sei bella? Ti ricordi, vero? Lo stavi sempre a dire e piangevi! Non esistevi che nel suo riflesso. Eri niente, senza.

 

E poi c’era dell’altro. Tu ti vedevi orribile, nel suo ricordo. Un mostro.

Così come lui ti vedeva gli ultimi tempi. Prima di.

E questo, questo era terribile. Intollerabile.

Lasciare di sé un’immagine odiosa, soffocante, da eliminare dalla memoria.

Questo ti bruciava.

Proprio questo, certo, proprio questo il punto.

Lo vedi che mi dai ragione?

Ecco perché io.

Sì. Questo. Sempre luminosa, sempre grata come un tè al gelsomino, d’inverno.

Sempre senza delusioni. Senza sbiadire. Senza sbuffare. Senza gesti della mano a dire, bah!

Via! Basta.

 

Così, sarò e resterò, sempre. In lui. Certo. Sicuro.

E che sono bella me lo dirò da sola. Stanne certa. Contaci, cara mia.

…

…

…

(by poetella)

 

An Affair To Remember

 

 

 

 

 

.

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Dice, mi voglio fare un giardino zen…

11 giovedì Ott 2012

Posted by poetella in amiche, atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Debussy, desideri..., dolore che guarisce, le cose importanti, musica, pensieri sparsi, poesia, quasi racconti, saggezza

≈ 19 commenti

Tag

conquiste interiori, giardino zen, pace, serenità

(foto dal web)

Dice, mi voglio fare un giardino zen.

Dice, Sai, quei giardini…lo sai com’è?

Che c’è quel pietrisco bianco, mica proprio un pietrisco. Che ci puoi scrivere sopra. Sai? dice, dietro quella pianta di fico selvatico. Quella che non ha mai fatto un cavolo di frutto. Poverina. Mica colpa sua. Lì, insomma, in quel rattangolino d’ombra.

Accanto alla legnaia, a nord.

Piccolo, sa! Hai presente? Che non mi ci cresce niente, lì.

Mica lo so come mai, dice. Mica lo so. C’ho piantato un sacco di cose.

Diverse. Niente.

Non mi piglia niente, lì.

Allora, dice, ci volevo fare un giardinetto zen.

Che tu vai lì e mediti. E magari scrivi qualcosa sul pietrisco. Che mica è proprio pietrisco.

Me l’ha detto Gustavo, come chi è? dice, il giardiniere, no?

Ma lo sai? vuole 1700 euro. Ché quel pietrisco è polvere di marmo. Apposta costa così.

Mettici del brecciolino, dico io.

No, dice lei. Sul brecciolino mica ci puoi scrivere.

Con la polvere di marmo bianca, bianchissima, vedessi! Co’ quella sì.

E ti siedi lì, una panchettina piccola, solo a un posto. Magari una piantina in vaso, non so di che,  ti siedi lì, E mediti. E se vuoi fai i disegnini sul pietrisco.

E poi li cancelli.

E l’ansia va via.

Dice.

 

E fatti ‘sto giardinetto zen, allora. Magari con la sabbia di fiume, dico io.

No, dice lei. La sabbia di fiume mica è bianca.

È importante il colore, dice lei.

Tante cose sono importanti per riconquistare la calma, no? Dice.

Ci vuole il bianco. Fare largo. Spazio. Scriverci su. E cancellare.

 

Ma, dico io, non te lo puoi fare in testa il giardinetto zen?

Ti fermi, ti fai il bianco dentro, scrivi e poi cancelli.

 

E tutto va ok. no? No?

…

…

…

(by poetella)

 

Debussy – Sarabande from Pour le piano

 

 

 

.

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Forse stiamo imparando…

04 giovedì Ott 2012

Posted by poetella in consapevolezza, crescere con l'amore, diario, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, saggezza

≈ 24 commenti

Tag

chiave di volta, crescere, domino, gioco, Jazz

(foto dal web)

 

Ascolta poetella

 

 

Forse stiamo imparando

a mettere al giusto posto, a sapientemente orientare,

a catalogare con disciplina e protocollare, insomma ordinare bene tutte le minuscole pedine di questo domino infinito.

E se, saltuariamente, ce ne cade una, niente allarmismi. Si cerca e magari si raccoglie o si sostituisce. Placidi. Olimpici. Col sorriso degli dei.

Forse stiamo imparando

Ne riconosciamo la lieve, impercettibile diversità. A volte ne scorgiamo la chiarissima unicità.

Ma solo pedine. Pezzi da incastrare uno nell’altro. Nessuno di primaria importanza, ovviamente.

E tutti uniformemente importanti.

C’è forse una pedina più significativa, nel gioco? Una che sia chiave di volta?

La risposta più ovvia al quesito è Nessuna. O Tutte, meglio.

 

È il gioco che è insostituibile. Le mosse concatenate, quelle felici, rapide, facili, e quelle dell’ultimo momento, quando si credeva che.

 

 Stiamo sicuramente imparando

Il procedere, lo snodarsi delle svariate possibilità, l’incastro. L’illuminazione geniale.

 

È il gioco che è insostituibile. L’avanzare senza grossi intoppi, vigili, coscienziosi e solerti, di mossa in mossa, fino al traguardo.

Che poi, il traguardo,

non sarà altro che la fine del gioco. E amen!

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

.

 

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pensieri …d’altri (o no?)

02 martedì Ott 2012

Posted by poetella in José Saramago, pensieri sparsi, poesia, saggezza, silenzio

≈ 14 commenti

«Ci sono momenti così,
crediamo nell’importanza di ciò che abbiamo detto o scritto fino a
quel punto
soltanto perché non è stato possibile far tacere i suoni o
cancellare i tratti,
ma ci entra nel corpo la tentazione del silenzio, il fascino
dell’immobilità,
stare come stanno gli dèi,
zitti e tranquilli,
solo ad assistere».

 

 

José Saramago, “L’anno della morte di Ricardo Reis”.

.

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potremmo forse mai dire….

24 lunedì Set 2012

Posted by poetella in amore?, assenza prersenza, attesa, crescere con l'amore, dolore che guarisce, foto di poetella, le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, poesia, saggezza, speranza

≈ 27 commenti

Tag

amore, Bach, crescere, fantasia, serenità

(foto di poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

 

Potremmo forse dire d’essere arrivati?

Noi che ce ne stiamo qui, a guardare, come dalla terrazza sulla  vasta baia.

Noi che osserviamo e sorridiamo del calmo piatto e delle creste d’onda

Del sorgere, del tramontare.

Noi che sorridiamo anche del buio e della pioggia.

E dello scirocco e del maestrale.

 

Noi che sorridiamo come una statua del Budda, il sereno. Il lago.

potremmo mai forse dire d’essere arrivati?

Noi  che il dolore, la gioia, la paura, la fantasia.

Noi che la speranza e la pace

della totale sua assenza.

Noi che non aspettiamo, aspettando.

Non cerchiamo, cercando.

Noi che sì e no. E forse.

potremmo forse mai dire d’essere arrivati?

 

Non credo. Ce n’è di strada da fare.

Anche solo riuscire a non prendersela per quelli

che non lasciano il bagno come vorrebbero trovarlo.

Come faccio io. Come fai

tu.

 

Ma questa è un’altra storia. Certo, dico io.

…

…

…

(by poetella)

 

 

 

 

.

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citazioncina…trovata in un bolg…

16 lunedì Lug 2012

Posted by poetella in amore?, consapevolezza, crescere con l'amore, dai blog amici..., le cose importanti, libertà, pensieri sparsi, saggezza

≈ 22 commenti

Tag

milan kundera, uomo e una donna, vicini

.
Forse un uomo e una donna sono più vicini l’uno all’altro quando
non vivono insieme e sanno soltanto di esistere, quando sono
riconoscenti l’uno all’altro solo perché esistono e perché l’uno
sa
che l’altro esiste. E alla loro felicità questo basta.

(Milan Kundera)

 poetella concorda

.

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pensierino…

07 giovedì Giu 2012

Posted by poetella in saggezza

≈ 8 commenti

Tag

steve mcqueen

oggi mi domandavo…

Fino a che età si può continuare a parlare, a scrivere d’amore?

e dopo?

di che parlerò, di che scriverò, dopo?

continuerò a scrivere?

Quant’è vicino questo dopo?

ci siamo quasi?

bah…lasciamo perdere va’… troppe domande.

Lasciamo perdere che per adesso va bene

(come diceva quello che cadeva dal trentesimo piano…ad ogni piano)

(da I magnifici sette, in bocca a Steve McQueen)

…

…

…

(by poetella).

.

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‘n accidenti…

31 giovedì Mag 2012

Posted by poetella in amore?, basta!, consapevolezza, foto di poetella, le cose importanti, libertà, malinconia, quasi racconti, saggezza

≈ 11 commenti

(foto di poetella)

ascolta poetella

 

 

Il distacco. ‘n accidenti proprio. Imparare il distacco. Andare verso il distacco. Guadagnare il distacco (s’accende una sigaretta. Aspira fondo, la testa un po’ indietro, poi butta fuori tutto il fumo).  Quale cacchio di distacco? Siamo umani, no? Bipedi (guarda sua sorella, che tace). Camminiamo. Vogliamo il duro sotto i piedi. Ci serve.

 

Altro che distacco. Visto mai uno che cammina per aria? Come gli amanti o le mucche di Chagall? Visto mai? (sua sorella non parla. La guarda. Non fuma)

 

Io mi sarei proprio scocciata di tutte queste stronzate sul distacco. Sul lascia che sia. Sul vivi l’adesso. Ma sì, cavolo, sì che lo vivo l’adesso. Come no? Mica mi serve che me lo ricordino. Che me lo consiglino. L’adesso si vive sempre. Finché si vive(la guarda. Quella, zitta. La guarda, fuma e parla). C’è qualcuno che non lo vive, l’adesso? Ti risulta?

 

È che vogliamo sapere. Vogliamo controllare. Vogliamo qualche drittina su quanto durerà quest’adesso. Sia che si voglia che finisca, sia che continui, ‘sto cavolo di adesso.

(e la sorella zitta, buona, beve il tè e guarda una farfalletta che svolacchia sui gerani)

 

Ma sì, sì, sì, sì! Certo che si vivrebbe meglio. Meglio, a non avere bisogno di programmare, pronosticare, o magari solo prevedere, con un piccolissimo margine di dubbio.  Senza andare a cercare conferme da tutte le parti. Meglio, si vivrebbe. Senza cercare nei fondi del caffè o nei rametti di millefoglie.

 

Ma come fai? Come cazzo fai? Balle, il distacco. Balle.

Vaglielo a dire a  quelli che gli è crollata la casa, la vita addosso. Vaglielo a dire a loro, il distacco.

O vienimene a parlare tra un po’.

Quando sarò vecchia. E lui non ci sarà più.

 

Sai che risate.

…

…

…

(by poetella)

 

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Parliamone se vuoi, dice…

19 lunedì Mar 2012

Posted by poetella in amore clandestino, assenza prersenza, attesa, consapevolezza, crescere con l'amore, desideri..., foto di poetella, indipendenza, libertà, quasi racconti, saggezza, vecchiaia

≈ 16 commenti

Tag

la primavera, sto bene

 

 (foto di poetella)

Parliamone se vuoi, dice, di questo mio fare forsennato (agita le mani come un vortice) di questo mio non star mai ferma. Parliamone, dice.

Di questo arrabattarmi tra mille faccende. Inutili? Per chi inutili(quasi grida), per me? per loro?

Se faccio vuol dire che non è inutile. Poi, utile, inutile (sbuffando) chi lo sa cos’è utile?

Starci a mangiare il fegato in attese infinite. Questo è inutile.

M’hanno detto che ho gli occhi che sognano e aspettano (dice, con voce cantilenante). Aspettano. Certo. Che altro si può fare?

Che altro possiamo fare noi, gli indomiti. I perenni, sciagurati speranzosi in non so che. In non so come.

(si ferma. Immobile e si guarda attorno) Che dici? L’Archetipo del Viandante. Ah, sì. forse.

Che c’è da aspettare? chiedi che c’è da aspettare, dice.

Che ne so.

Magari la chiusa finale. E buona notte!

Dai, scherzo, dice (sorridendo tenera). Ci sarà ancora qualcosa di bello che non sia questo sperare nel bello. Nell’infocato che accende.

Ma dai, non sto parlando di lui. Ma che parlo sempre di lui? (scandisce le parole)

IO  NON  PARLO  SEMPRE  DI  LUI.

 

E non sto sempre ad aspettarlo. Lo sai, no? Lo sai, te l’avrò detto mille volte. Lui vuole che lo cerchi, che io lo cerchi, senza aspettarlo.

Ma che egoista! Quale egoista! Lo sapevo che dicevi così, dice. Non è egoismo. La pianti di dire che è egoismo?

Solo perché è un altro modo di vivere. Non è il tuo. Incasellato nel dare e avere. Nel pretendere.

 

Noi siamo liberi, dice.

Liberi.

Senza condizionamenti.

Ma sì che sto bene, che non si vede?

Faccio e faccio. Che? Che, dici?

Aspetto?

Ma facevo per dire. Tutti aspettiamo qualcosa. No, dice, non aspetto lui. Non è questo il punto.

Aspetto la primavera.

Lo so. Lo so che quella vera è arrivata. Non è quella che aspetto.

 

Che dici?

Che quella che aspetto io non verrà mai più? Che andiamo verso l’inverno?

 

No.

Non ci voglio pensare.

E non ci penso.

 

Lo vuoi un te? dice. E sorride.

…

…

…

(by poetella)

 

 

Eddie Vedder – Guaranteed.

 

 

 

 

.

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Nel libricino della primavera…

19 lunedì Mar 2012

Posted by poetella in atmosfere magice, Bellezza che salva, camminare guardando, emozione, le cose importanti, poesia, primavera, saggezza

≈ 6 commenti

 

 

Nel libricino della primavera

a segnalibro

il ramo di pruno selvatico

rosa

nel bianco

dice un innesto di qualche anno fa

nel giardino stupito

a ridere, ridere un colore di fiori

sfacciatelli tra i fratelli modesti e  semplici

e bianchi.

 

E se ne stanno quieti

sfidando il mondo

e le geometrie prefissate

Quieti e forti

di sé, invitti.

 

Ignorati, credo, dai più.

 

Tutti assieme, i bianchi e i rosa

I bianchi e i rosa

eque proporzioni. Capriccioso colore.

Comune linfa

Comune tronco

Comune destino.

 

Irrinunciata identità

sdraiati sulla primavera

senza baruffe

dolci come una tela di Hokusay

senza cadute di fede o vessilli

 

Netti e splendenti

i bianchi e i rosa. Accanto

 

a farmi – farci bello il mondo

…

…

…

(by poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

.

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Cerchiamo una porta…

16 venerdì Mar 2012

Posted by poetella in attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, consapevolezza, crescere con l'amore, desideri..., emozione, foto di poetella, indipendenza, le cose importanti, poesia, primavera, saggezza

≈ 6 commenti

Tag

ali, bambina, ombre, porta

(foto di poetella) 

Cerchiamo una porta

stamattina

tra i rosa verdi imbrillantati

e l’azzurro

 

Quest’azzurro disteso

senza peccati, sì e senza ombre

d’antiche

rinunce

 

 

Cerchiamo una porta e buttiamole fuori

Scomposizioni di aspettative

stracci, brandelli di E poi?

E dopo?

E allora?

 

Attese da baco muto

Spunteranno mai le ali?

Ci si staccherà?

Staccherà

sorvolando la carne

Sorvolando carne – avido sangue

Solo respiro nel sole

 

come l’uccellino che prima era Ingrid

la bambina che camminò sul pane.

 

Senza risposta.

…

…

…

(by poetella)

 

Ascolta poetella

 

 

.

 

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Tracciata in cielo…

05 lunedì Mar 2012

Posted by poetella in atmosfere magice, attesa, Bellezza che salva, Bellezza della natura, consapevolezza, crescere con l'amore, emozione, indipendenza, le cose importanti, poesia, primavera, saggezza

≈ 6 commenti

Tag

bianco, luce

(foto di poetella)

Tracciata in cielo

a pastelli grassi su ruvido

a spruzzi di bianco

di luce che ride

questa calma ritrovata

 

Ho riposto matita e calendario

Spento la lampada alla finestra

Aperta la radice del cuore

con lama sottile nella carne

 

Non servirebbe neanche il  canto,

adesso,

questo canto, il trillo del volo

il tramestio tra i rami

 

che conosco

che conosce e vive e palpita

di questo primo tepore

di liberazione.

Non servirebbe adesso

 

E dicono che

parrebbe difficile

nel fragore d’acqua di dubbi, di tuono

negli scrosci di grigi e sconforto

e delusione in bocca

 

nelle macchie di nero, di solo

nelle nebbie che velano la retta via

 

dicono che parrebbe strano scoprire che c’è

dietro, invece, un’immensità libera  

vorticante

Ché basta aspettare un po’, dico io

 

Appesi bene bene a se stessi, e

…

…

…

(by poetella)

 

 

Più tardi…la voce.prometto!

 

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